Protagonista del film d’apertura del Festival del Cinema Tedesco, Felix Kramer ha risposto ad alcune domande di Taxidrivers su Free Country. Il film, diretto da Christian Alvart, ha al centro due poliziotti. E apre ufficialmente la prima edizione del Festival.
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Felix Kramer: da Dogs of Berlin a Free Country
Prima di parlare più nello specifico del tuo film, volevo chiederti com’è stato ritrovare il regista Christian Alvart, con cui hai già lavorato in precedenza. Prima di Free Country avevi preso parte a Dogs of Berlin sempre diretto da lui. Cosa hai provato quando hai saputo che ci sarebbe stato nuovamente lui dietro la macchina da presa? E com’è e com’è stato lavorare con lui?
È stato come essere in famiglia. Se dovessi descriverlo in poche parole direi bello, salutare e amichevole. Come un matrimonio, alla fine. Ci conoscevamo già e, quindi, per diversi aspetti è stato anche più facile perché entrare in un clima che conoscevi fin da prima. Le riprese sono durate dieci mesi, ma non è stato pesante proprio perché ci conoscevamo.
Un altro aspetto interessante e, in qualche modo correlato al “ritrovamento” dello stesso regista, è quello che riguarda il tuo personaggio. In entrambi i prodotti diretti da Christian Alvart hai lo stesso ruolo. Sia in Dogs of Berlin che in Free Country sei un poliziotto (e un poliziotto della Berlino Est, perché entrambi ambientati a ridosso – prima o dopo – del crollo del muro). Cos’ ha significato questo per Felix Kramer? Come hai reagito alla scoperta di dover interpretare due personaggi che, solo sulla carta, sono molto simili? Vorrei anche chiederti se hai preso ispirazione da un personaggio per creare l’altro.
Sapevo che me lo avresti chiesto. Sinceramente avevo alcuni dubbi all’inizio perché comunque si trattava, in qualche modo, dello stesso personaggio. Poi, però, ho letto la sceneggiatura e ho chiesto a Christian Alvart se doveva essere uguale all’altro personaggio che avevo interpretato sempre sotto la sua direzione. Lui mi ha detto di no e che si trattavano di due personaggi caratterizzati in maniera diversa. Alla fine, quindi, ho deciso di farlo in modo differente. Ho apportato una trasformazione al nuovo personaggio, quello di Markus, rispetto a quello che avevo portato sullo schermo in Dogs of Berlin. Markus in Free Country è di fronte alla fine della propria vita, quindi, anche e soprattutto per questo, è molto diverso.
Felix Kramer è Markus in Free Country
Mi piacerebbe riflettere insieme a te sul carattere del personaggio e, in modo particolare, sul rapporto e sul contrasto tra lui e l’altro protagonista. Patrick e Markus sono due caratteri opposti. Patrick sembra più calmo, silenzioso e attento a quello che le persone intorno possono dire o pensare. Markus è più impetuoso, impulsivo, incurante del parere altrui. Come descriveresti il rapporto tra i due personaggi e come descriveresti il tuo, di personaggio?
Mi ricordo di aver letto la sceneggiatura e di aver “conosciuto” il personaggio che avrei dovuto interpretare. E ricordo che mi ha catturato fin da subito. Poi ho letto nuovamente la sceneggiatura e sono andato a fondo. Ho parlato con regista e sceneggiatore per avere più informazioni per immedesimarmi con Markus. Ho preso ispirazione ovunque: guardando film, ascoltando musica e leggendo libri. E poi ho dovuto compiere il passaggio successivo: trasformarmi completamente. I due cambiamenti significativi sono stati l’essere aumentato di peso e aver iniziato a fumare. Insomma, ho cambiato la mia personalità in tre mesi. La mia truccatrice ha fatto un lavoro incredibile tanto che si faticava a riconoscermi.
Pensi che Felix Kramer sia più come Markus o come Patrick? Cosa ti ha insegnato il tuo personaggio e tu, cosa hai imparato da lui?
Direi che sono un po’ Markus e un po’ Patrick. Come tutti del resto. E, proprio per questo, io ho imparato da lui e lui ha insegnato a me, come avviene anche con gli altri personaggi.
Qual è stata la tua scena preferita in Free Country?
La prima e l’ultima. La prima perché è particolarmente evidente la mia trasformazione e tutto è un po’ imbarazzante e strano. Ma mi è piaciuta molto anche la scena della danza. E poi mi sono piaciuti i baffi del mio personaggio.
Leggi la recensione del film: ‘Free Country’ film d’apertura del Festival del Cinema Tedesco
Il cinema tedesco nel mondo
Oltre a Free Country hai preso parte anche alla celebre serie tv di Netflix Dark che ha avuto un incredibile successo. Si può dire che grazie a Dark il mondo dello spettacolo tedesco si è ampliato e ha permesso una visione e una considerazione diverse da parte del pubblico. Anche in relazione al Festival del cinema tedesco che si svolge a Roma, cosa pensi di questa crescente popolarità del cinema tedesco in Europa e nel mondo?
C’è da fare innanzitutto una premessa e dire che il Covid sicuramente non ha aiutato e continua a non aiutare. A causa sua si è creata una situazione particolare e negativa lo scorso anno per tutto il cinema, quello tedesco incluso. È (stata) davvero una sfida per tutti. Fortunatamente adesso le cose sembra stiano andando verso una direzione migliore. Tanto che il 1° luglio i cinema riapriranno in Germania e spero che in questo modo il settore possa rinascere. Spero anche che le persone vadano a vedere tanti film. Siamo stati un anno in casa a vedere film e serie tv nei piccoli schermi, che a volte ci hanno anche divertito. Ma adesso è proprio necessario uscire. Viva il cinema!
Il presente e il futuro di Felix Kramer
C’è qualcuno (regista o attore) con cui ti piacerebbe lavorare in futuro?
Sono troppi. Mi piacerebbe lavorare con molte persone. Però mi sono anche sempre trovato bene fino ad ora. Quindi mi piace dire e pensare che “il prossimo progetto è il migliore”.
E ci puoi anticipare qualcosa su questo progetto?
Posso dire che inizieremo a girare a settembre, quando mi auguro possa essere tutto abbastanza sistemato dal punto di vista della salute. Il regista è tedesco e il film, con molta probabilità, sarà disponibile dal prossimo anno.
Felix Kramer preferisce film o serie tv? C’è un genere che ti piace particolarmente?
È una domanda difficile. Non lo so. Mi piacciono entrambi allo stesso modo. Sono dell’idea che ci sono bei film e belle serie. Ed è questo l’importante: che vengano comunque sempre realizzati dei buoni prodotti. In quanto ai generi mi piacciono praticamente tutti e non ho preferenze. Dai cortometraggi ai documentari, ma non solo. Diciamo che in generale mi piacciono le storie.
Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli