‘Our Joyful Summer Days’ un dramma sulla separazione

Our joyful summer days , presentato all‘Asian Film Festival, è diretto da Lee Yu Bin. Il film è interpretato da Ji-soo, LEE Ju-yeon e CHA Lae-hyung.

Our joyful summer days: la trama

Chanhui e Seyeong hanno una lunga storia. A un certo punto sentono di essersi  stancati l’uno dell’altro, mentre la vita diventa difficile. Chanhui voleva diventare un fotografo, ma ora è un venditore in un negozio di fotocamere.  Seyeong lavora in un salone di bellezza, sentendo l’assenza di   speranze per il futuro. Un giorno, Chanhui si rende conto che un uomo finanziariamente benestante ha mostrato interesse per Seyeong. Da parte sua, Seyeong sembra propensa a ricambiare le attenzioni. Per non perderla, Chanhui organizza un viaggio col desiderio di  “riconnettersi” con lei e rinsaldare la loro relazione. Tuttavia, il viaggio sembra non andare in nessun luogo e la loro avventura provoca una ricaduta inaspettata, riaprendo una vecchia ferita che Chan-hee ha cercato finora di ignorare.

Our joyful summer days: una giovane coppia e il dramma della separazione.

È la storia di una separazione lenta, segnata dal tempo che passa e dal confronto con la realtà.
È la storia di sogni accantonati per amore, un amore che poi svanisce e  lascia solo rimpianti.
È la storia di un candore che tenta di resistere  dinanzi all’idea del denaro, che sa fabbricare  futuri più certi.

Quando si decide di non sognare più? Basta l’arrivo di un uomo economicamente più  sicuro a uccidere la poesia del “bastarsi da sé”?
E ancora,  un viaggio ( che sembra più un capriccio inutile) può rinfrescare una relazione che si avvia verso la fine?

Lee Yoo-bin dirige un film che esamina le difficoltà di mantenere una relazione basata sull’amore, ma che sta diventando invece sempre più pragmatica. Sebbene entrambi i personaggi  provino indubbiamente forti sentimenti l’uno per l’altra, la realtà della loro situazione finanziaria diventa un ostacolo insormontabile, soprattutto per Se-yong, posta dinanzi a un bivio che, come un tarlo, consuma i suoi pensieri e se ne impossessa. Avere “un’alternativa” all’amore senza prospettive con Chan-Hee, crea un solco che lentamente si fa strada con prepotenza.

La mancanza di comunicazione

Il loro viaggio mette in evidenza inoltre altri problemi, molti dei quali sono dovuti soprattutto alla mancanza di una comunicazione autentica. I due non si conoscono davvero, o almeno non quanto credevano.
Non appena vengono lasciati a prendersi cura di una bambina, si affacciano con prepotenza tutte le lacune nascoste, mostrando le profonde differenze nel loro modo di pensare.
Più matura e pragmatica lei,  romantico e un po’ infantile lui, fatto di sogni che muoiono all’alba. Lei ama intensamente questo suo candore, ma  non sembra bastarle più.

Col passare del tempo i due imparano a conoscere altro sulle loro vite, in particolare sulle loro famiglie e ogni cosa così sembra trasportata in un contesto più reale.
La loro impetuosa incompatibilità appare di colpo in una scena molto forte, un flashback che mostra come si sono incontrati, presentando due personaggi molto diversi. Come sono giunti a diventare così distanti?

Lee Yoo-bin una regia che si dilunga

Lee Yoo-bin rappresenta tutto questo in tempi abbastanza lunghi, con ritmo e montaggio  che si dilungano forse un po’ troppo (il film dura quasi due ore).
Buona la recitazione di Ji Soo come Chan-hee e Lee Yun-seol, con interpretazioni che mettono in evidenza la forte alchimia tra i personaggi.

Ottima la fotografia di Ji Sang-bin con immagini di estrema bellezza, sia per gli ambienti urbani che per quelli rurali. Immagini come fotografie professionali (collegandosi così alla narrazione e al tema del “sogno”), che sottolineano il motivo del Viaggio e, allo stesso tempo, imprimono istantanee di un Amore, forse avviato ormai alla sua conclusione.

La clip

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