Jarvis è uno studente universitario trasferitosi a Shanghai per motivi di studio. Si appassiona alla città e agli abitanti del quartiere in cui vive. Fa nuove amicizie e si innamora di una ragazza cinese di nome Lin.
Il giorno in cui, per motivi di sicurezza legati allo scoppio della pandemia, è vietato a chiunque lasciare la propria abitazione, si trova all’improvviso a dover affrontare lunghi mesi di solitudine. Iniziano ad accumularsi pensieri oscuri, inframmezzati da ricordi della sua vita.
Sempre più spesso vola con la mente all’infanzia, alla madre e a Harold, l’uomo che gli ha fatto da padre fin dall’età di quattro anni. Ripensa alle lacrime di quest’uomo nel doloroso momento della separazione; pensa alla madre e a come, un giorno, gli ha confessato di aver tradito Harold per quindici, lunghi anni.
Si lascia andare all’indolenza, mentre rievoca i giorni trascorsi con Lin, che ora non risponde più alle sue ripetute chiamate. E si domanda che fine possa aver fatto Xian, il suo migliore amico cinese.
Sarà una camminata nella notte, in una città deserta e spettrale, a consentirgli di tornare a respirare, allontanando gli incubi provocati dalla solitudine.
Un film sul difficile momento che stiamo vivendo che mescola poesia e dramma, angoscia e malinconia
Con The Nightwalk,Adriano Valerio ha centrato l’obiettivo di raccontare in maniera efficace il dramma che tutti noi stiamo vivendo.
Utilizzando numerose immagini di repertorio alternate a riprese particolarmente efficaci, grazie all’uso della fotografia elegante e, allo stesso tempo, incisiva di Olivier Dressen, il regista riesce a coinvolgere lo spettatore. Il quale, da subito, si immedesima nel protagonista, introiettando la sua ansia, la sua stessa angoscia e il senso di impotenza.
La maggior parte del film si svolge in un’ambientazione notturna. Un’oscurità che diventa metafora del buio nel quale è sprofondata l’umanità. Sembra non esserci speranza nella notte di Shanghai, una megalopoli fantasma in cui le uniche figure umane che si muovono per le strade sono gli operatori che sparano disinfettante nelle strade con i cannoni montati sui camion. Nuvole di sostanze sterilizzanti che avviluppano tutto, come una nebbia che avvolge le cose e gli uomini. Una nebbia malsana, veicolo di un’idea di morte.
A dare un tocco di irrealtà al lavoro di Adriano Valerio sono le immagini che il regista inserisce qui e là e che, apparentemente, parrebbero avulse dal contesto. In realtà contribuiscono a rendere ancora più straniante la vita durante il lockdown subito dal protagonista.
Ad esempio, alcuni spezzoni tratti da vecchi film con Charlie Chaplin o Buster Keaton. O la scena tratta da Che ora è?di Ettore Scola nella quale padre e figlio – rispettivamente Marcello Mastroianni e Massimo Troisi – vagano per la città parlando e scherzando e fotografandosi in buffe pose. Quando il padre chiede al figlio se gli piacciono le sirene, il figlio risponde: “Dipende, a volte sono gioiose, altre volte sono tristi”.
Per Jarvis – e per tutti noi – oramai le sirene sono solo tristi. Lamenti lancinanti forieri di morte che squassano il silenzio notturno, provocando angoscia e pianto. Un suono che per chissà quanto tempo ancora assoceremo ai lutti che ci hanno colpiti.
The Nightwalk è un interessantissimo lavoro che riesce a parlare della pandemia in maniera mai banale, colpendo la nostra sensibilità messa così a dura prova dal dramma planetario che pare non finire mai.
Anno: 2021
Durata: 15'
Distribuzione: Elenfant Distribution – Sayonara Film
Genere: Cortometraggio
Nazionalita: Francia, Italia
Regia: Adriano Valerio
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