Dopo The Lego Movie e Lego Batman, arriva nel catalogo Netflix anche la seconda parte del film creato da Phil Lord e Christopher Miller, The Lego Movie 2: Una nuova avventura. Un seguito, questa volta diretto da Mike Mitchell e Trisha Gum, che riprende appieno lo spirito dell’originale pur non eguagliandone la portata rivoluzionaria.
The Lego Movie 2: Trama
Non sono passati indenni, dentro e fuori dalla città di mattoncini di Bricksburg, i cinque anni che ci separano da The Lego Movie. La lotta tra fratello e sorella nel mondo reale che chiudeva il primo film si è infatti ripercossa nelle esistenze di Emmet e compagni, con una invasione aliena, prima, e con la conseguente fine della civiltà, poi. Ora Bricksburg, nel frattempo ribattezzata Apocalypseburg, deve vedersela con la malvagia Regina Wello Ke-Wuoglio (Watevera Wa’Nabi) e i suoi misteriosi piani di conquista. Riuscirà ancora una volta Emmet a ristabilire la pace nel suo mondo e nel nostro?
Dove eravamo rimasti
Riparte da dove l’avevamo lasciato, The Lego Movie 2 – Una nuova avventura. Facendo del colpo di scena finale del primo film il motore stesso della vicenda, condizionandone premesse e sviluppi. Un espediente narrativo obbligato che esplicita sin da subito l’essenza “meta” del film di Phil Lord e Chris Miller, senza però impedirgli di conservare lo spirito e il gusto per la sorpresa che avevano contraddistinto il capitolo precedente.
Non sono certo le novità, del resto, a mancare nel nuovo mondo di Emmet, Lucy e compagni. Un mondo trasformatosi per l’occasione da città orwelliana a insediamento post apocalittico alla Mad Max: Fury Road. Il terreno perfetto, insomma, per consentire proprio al suo protagonista sempre uguale a se stesso di mettersi nuovamente e comicamente in gioco, ridefinendo il suo ruolo e quello di chi gli sta intorno.

Un ritorno col botto
È su queste non semplici basi che The Lego Movie 2 poggia la sua struttura, ampliando ulteriormente il suo universo interno (con le new entry di Duplo e Lego Friends) ed esplorando nuove possibilità narrative, come il viaggio nel tempo.
Quello che ne esce è il consueto trionfo ultrapop ed esilarante che all’abituale cast all-star dei doppiatori (dagli immancabili Chris Pratt, Elizabeth Banks e Will Arnett, fino a comparse illustri come Bruce Willis) affianca l’inesauribile vena creativa e lo spirito dissacrante dei suoi due autori, la cui presenza, sebbene solo in sceneggiatura, continua a farsi sentire.
Vincere facile
Tra strizzate d’occhio, canzoni “che ti restano in testa” e personaggi già iconici (uno su tutti: Batman, tornato in gran forma dal suo one man show), va così in scena uno spettacolo frenetico che riesce a replicare con successo la formula vincente del primo capitolo.
E se la riflessione tutt’altro che superficiale sul Potere presente nel film precedente qui lascia il posto a un discorso ben più edificante sull’inclusività e la necessità di cooperare insieme per costruire un mondo migliore, poco importa. The Lego Movie 2 riesce, anche senza temi forti e senza un colpo di scena finale di grande impatto, a divertire con le sue trovate e il suo gusto per una comicità imprevedibile. Con quel suo inno all’inclusione ad altezza di bambino capace di mischiare saggiamente umorismo e sensibilità.
Niente di rivoluzionario, certo. Ma, a suo modo, sempre “meraviglioso”.