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L’importanza della musica

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Durante il nostro periodo di crescita i gusti musicali cambiano in continuazione, essi sono influenzati soprattutto dalle persone che ci stanno vicine, come amici e parenti, dagli eventi che accadono giornalmente nella nostra vita, che possono influenzare positivamente o negativamente il nostro mood, e dalle tendenze del momento del mondo musicale.

In Italia c’è sempre stata una grande tradizione della musica, infatti è da sempre considerata come nutrimento della mente e dello spirito, ed è vista come un elemento fondamentale per la crescita dell’individuo e per lo sviluppo del suo processo creativo.

La musica nella nostra penisola ha da sempre un forte senso d’identità sociale, infatti moltissime questioni culturali, sociali e addirittura politiche sono emerse nel corso degli anni nella musica italiana, e continuano ad emergere tutt’oggi, anche se non vi è un unico stile nazionale, internazionalmente riconosciuto. Difatti la canzone italiana ha come inizio, secondo gli storici, nel XIX secolo, con la pubblicazione di una barcarola scritta in napoletano, ovvero la “Santa Lucia” di Teodoro Cottrau ed Enrico Cossovich, ma nel corso degli anni si sono susseguiti numerosi stili predominanti sul territorio italiano.

Per esempio, l’Opera è stata il fiore all’occhiello della cultura musicale italiana fino agli anni ‘20 del XX secolo, quando poi venne sostituita principalmente da canzoni popolari riguardanti temi di guerra. L’Opera ha lasciato, però, ricordi indelebili di compositori che tutt’ora si studiano e si ammirano per le loro capacità e le loro indelebili opere, come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Gaetano Donizetti.

Anche durante le due Guerre Mondiali la musica ebbe un ruolo fondamentale nell’identità nazional popolare. Sono tantissimi, infatti, i canti di esaltazione, di dedizione patriottica ma anche di dolore e sofferenza che si ricordano del primo conflitto mondiale, questi venivano utilizzati per sostenere i soldati nel loro lavoro. Nella Seconda Guerra Mondiale, invece, durante il periodo del fascismo in Italia, le canzoni erano principalmente legate alla propaganda mussoliniana fino al periodo della Resistenza, quando il linguaggio poetico legato ai canti popolari tornò ad essere universale per tutti gli italiani.

Verso la fine del secolo scorso, la musica predominante da noi fu l’electronic dance music, con lo sviluppo della italo disco che fondeva la musica pop con quella elettronica e dava vita a serate elettrizzanti nelle discoteche italiane, con la celebre febbre del sabato sera. Il tutto era accompagnato da un altro filone di composizioni legate a temi di rilevanza sociale, che le rendevano spesso canzoni di protesta. I principali autori di questo gruppo artistico sono senza dubbio Fabrizio De André e Francesco De Gregori, che vengono riconosciuti ancora adesso come i maestri della musica moderna italiana basata su tematiche sociali di rilevanza nazionale.

All’inizio degli anni 2000 viene ripreso questo filone con il Pop moderno, che ha prodotto probabilmente la maggior parte dei più famosi artisti italiani degli ultimi vent’anni, ovvero artisti come Adriano Celentano, Vasco Rossi, Laura Pausini e Domenico Modugno, i quali vengono ancora idolatrati come vere e proprie rockstar anche dai più giovani.

In questi anni si sviluppa anche un altro movimento parallelo a tutti quelli presenti in Italia, che però riprende il filone americano dell’Hip Hop, stiamo parlando del rap. Infatti moltissimi artisti di questo genere iniziano a diventare popolari, come Caparezza, i Club Dogo, composti da due rapper ancora oggi tra i più in voga della scena ovvero Jake La Furia e Gué Pequeno, prima supportati da Dargen D’Amico e poi da Don Joe nella produzione, e infine l’ascesa di Fabri Fibra, che ha fatto la storia del genere musicale underground nel nostro paese.

Dal 2010 in poi, il rap ha un vero e proprio boom, sono moltissimi infatti i rapper che esplodono durante questo periodo, come ad esempio Emis Killa, MadMan, Fedez e Gemitaiz. Nel 2015, con l’uscita di una serie di album dei principali artisti della scena, come per esempio “Santeria” di Marracash e Gué Pequeno, “XDVR” di Sfera Ebbasta e “The Dark Album” della DPG, il rap subisce una vera e propria rivoluzione, con la nascita della trap italiana, un genere anch’esso di origine statunitense che segue il filone del rap ma che utilizza produzioni di beat molto più elaborate e i trapper nel cantare i loro testi fanno un uso massiccio di auto-tune, un processore audio che consente di rimuovere eventuali stonature e di correggere parti vocali non troppo corrette musicalmente. La scena trap è sicuramente quella più influente attualmente nel panorama musicale italiano, nel corso degli anni sono emersi infatti tantissimi artisti di valore come Tedua, Ernia e Massimo Pericolo, ma anche altri artisti come Achille Lauro e Ghali che oggi hanno un target che punta su un pubblico più ampio, con canzoni che vengono utilizzate anche in programmi TV di rilevanza nazionale.

Attualmente oltre alla trap ci sono numerosi generi in voga nel nostro panorama musicale, infatti nelle maggiori piattaforme di streaming possiamo trovare tra i primi posti in classifica canzoni indie come quelle di Carl Brave e Gazzelle, ma anche musica reggaeton come quella di Fred de Palma e infine anche canzoni più pop come quelle di Madame, Irama e Fedez.

Ma quale sarà il prossimo genere musicale che entrerà nelle playlist future di tutti noi? Difficile da dire, non ci resta che seguire e supportare il panorama italiano per poterlo scoprire….

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