Da oggi disponibile su MUBI il film Exile, scritto e diretto dal regista kosovaro Visar Morina.
Xhafer è un ingegnere farmaceutico di quarantacinque anni nato in Kosovo, che vive in Germania da diversi anni. Si sente discriminato e vittima di mobbing sul lavoro a causa della sua origine. Quando Xhafer trova un topo morto appeso al cancello di casa, gli è subito chiaro che dietro potrebbero esserci i suoi colleghi razzisti.
Ogni riunione, ogni parola, ogni gesto è preso come prova della sua persecuzione. Il disagio di Xhafer cresce ogni giorno. Sua moglie Nora, tedesca doc, è stanca che lui giochi sempre la carta del razzismo. I suoi colleghi lo detestano semplicemente? O c’è qualcosa di più nella loro ostilità? È tutto nella sua mente o è reale?

Exile racconta una minaccia in costante crescita. La senti immediatamente, alla gola. Visar Morina decide di stare incollato al protagonista, quasi soffocandolo, lasciandolo libero solo in rari momenti del film, in cui la macchina da presa si fonde con il protagonista.
Reale o immaginata, la minaccia è li. Un topo morto appeso al cancelletto di legno della sua casetta piccolo borghese. Nei volti sudati dei colleghi, nei vialetti curati ma privi di vita. Il disagio, il senso di inadeguatezza, l’angoscia portano all’epilogo inevitabile. La perdita di tutto.
Morina sceglie di raccontare la crescente angoscia di un uomo che ha perso la sua identità. Lo fa utilizzando un linguaggio drammatico con molte incursioni nel thriller, avvalendosi di un’eccellenza italiana, Matteo Cocco, come direttore della fotografia, che interpreta perfettamente gli intenti del regista. Anche le musiche del compositore tedesco Benedikt Schiefer concorrono al tema, alimentando la crescente paranoia del protagonista.
Ottima la performance dei protagonisti, come Mišel Matičević nel ruolo di Xhafer, che è riuscito dai primi minuti a coinvolgere lo spettatore. Così come Rainer Bock, nel ruolo del collega Urs, colpevole, nella mente di Xhafer, di essere l’autore delle minacce. Il connubio tra i due attori è perfetto. Il disprezzo è reale, credibile, così come la paranoia folle del protagonista.
Exile è un film che ha bisogno di decantare per poter essere apprezzato in pieno. Ha bisogno di una riflessione emotiva a freddo. Intenso e con un’equilibrata progressione che lascia senza fiato. Un film completo, senza esitazioni, che va diritto al punto della questione.