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Mubi Film

Still Processing, uno sguardo incantato al passato

Un percorso a ritroso per saldare le età della vita, con tra le mani il lascito incommensurabile di quello che è stato quando tutto era ancora possibile.

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La regia di Sophy Romvari mette in sequenza un delicato e commovente documentario sulla propria famiglia fondendo il dolore della perdita con la gioia del ricordo. Un lavoro encomiabile per la poetica e l’abilità di sintesi nell’amalgamare le sequenze più significative. Disponibile sulla piattaforma Mubi, prodotto dalla York University, Still Processing è anche la tesi svolta dall’autrice per la sua laurea in Belle Arti. Un’ incantevole opera autobiografica capace di dilatare la percezione del tempo filmico ben oltre i suoi 17 minuti effettivi.

Sophy Romvari dà un’anima a ogni immagine

Still Processing: la trama

Sophy Romvari apre la scatola dei ricordi attraverso una lettera a firma dei suoi genitori. Per lei e il fratello Ben c’è un lascito che vale quanto un infinito e commosso abbraccio. George e Ildiko mettono a loro disposizione una serie dettagliata di fotografie e di filmini di famiglia, gli istanti della loro infanzia. Scatti e immagini frutto di pose spontanee,  momenti felici sublimati dalla presenza di David e Jonathan, gli altri due fratelli scomparsi prematuramente in età adulta.

 

Still Processing: l’espressione della memoria

Una delle cose più difficili per gli esseri umani è la capacità di esprimere i propri sentimenti in qualsivoglia condizione. Nei suoi imprevedibili percorsi la vita è in grado di imprigionarli dietro barriere tali da inaridire anche le più strenue cognizioni affettive. Sophy Romvari ne è consapevole e li rincorre all’origine, ancora scevri da condizionamenti e liberi di esprimersi nella massima naturalezza. Con la messa in scena della propria infanzia testimonia  della sua famiglia attraverso una miriade di momenti che esprimono tante parole non dette a chi non c’è più e a chi ancora è rimasto.

È passato del tempo
e che tempo è passato, passato
un tempo di innocenza, un tempo di fiducia
doveva essere molto tempo fa, ho una fotografia
tieni da conto i tuoi ricordi
sono tutto quello che ti resta

Simon & Garfunkel

Bookends

La bellissima canzone di Simon & Garfunkel, Bookends, è il principale aspetto musicale del cortometraggio della Romvari. Interpretata dalla Ben’s Imaginary Band, ovvero Ben Romvari,  incarna la precisa sottolineatura del registro narrativo di Still Processing nel quale il tempo dell’innocenza coincide con il tempo della fiducia. È la manifestazione del proprio incosciente passato, quello dei ricordi più teneri, che riposto in fondo al cuore è sempre pronto a dirimere il dolore del presente.

La fotografia

Per gestire le ombre e le luci del suo lavoro  Sophy si avvale dell’aiuto di Devan Scott, un caro amico più che un collaboratore, come lo definisce lei stessa. Una comunità di spirito probabilmente determinante per ottenere la naturale sincronia cromatica tra le immagini del presente e i repertori visivi della famiglia Romvari. Le diapositive scorrono come un’estrapolazione fisica della memoria dell’autrice. È la sublimazione di un’azione catartica alla ricerca di un cinema verità capace di esprimersi con estrema nettezza e sincerità.

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  • Anno: 2020
  • Durata: 17 minuti
  • Distribuzione: Mubi
  • Genere: Documentario autobiografico, Corto
  • Nazionalita: Canada
  • Regia: Sophy Romvari