In Sala
Babyteeth – Tutti i colori di Milla: un inno alla vita
Delicata e sorprendente opera prima di Shannon Murphy con ottimi interpreti. Dal 13 maggio al Cinema
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4 anni agoon
Presentato al Festival di Venezia 2019, Babyteeth è l’intenso e sorprendente esordio alla regia dell’ australiana Shannon Murphy. Adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale del 2012 di Rita Kalnejais, anche autrice della sceneggiatura. Il film sarà in sala dal 13 Maggio.
Interpreti principali sono Eliza Scanlen, (Piccole Donne 2019, Old 2021), Toby Wallace ( Premio Marcello Mastroianni come migliore attore esordiente alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia proprio per il ruolo di Moses), Essie Davis e Ben Mendelsohn.
Babyteeth: la trama
Quando Milla Finlay, (Eliza Scanlen) adolescente gravemente malata, si innamora del piccolo spacciatore Moses,( Toby Wallace) si avvera il peggior incubo dei suoi genitori. Il padre, psichiatra, e la madre, musicista, faticano a trovare un equilibrio nell’affrontare la malattia di Milla e cercano di tenerla lontana in ogni modo da Moses.
Il primo incontro di Milla con l’amore fa nascere in lei una nuova gioia di vivere. Le cose si fanno confuse e la morale tradizionale si annulla. Milla mostra a tutti coloro che gravitano nella sua orbita – i suoi genitori, Moses, un sensibile insegnante di musica, un piccolo violinista in erba e una vicina incinta dotata di un’onestà disarmante – come vivere quando non si ha niente da perdere. Quello che avrebbe potuto essere un disastro per la famiglia Finlay, la spinge invece a lasciarsi andare e a trovare la grazia nel meraviglioso caos della vita. Babyteeth racconta quanto sia bello essere vivi e quanto lontano si possa andare per amore e lo fa attraverso degli interpreti straordinari.
Babyteeth – Denti da latte
Denti da latte fluttuano nell’aria nell’onirico intro del film che si apre poi con Milla che osserva i binari del treno. A fermare quello che sembra un istinto suicida è Moses, ragazzo di strada, che la sorprende avvicinandola:
Hai i capelli come collane, …sotto la luce
Tra i due è un immediato toccarsi per stabilire un contatto come se si conoscessero già da tempo. Anche lei gli tocca il volto rasato che sembra pelle di serpente asciugandogli con la maglietta il sangue che gli cola dal naso.
perché non ti godi un po’ di cielo?
Un’intimità naturale che crea un’immediata connessione, mostrando fin dall’inizio la non necessità tra i due di superflui preliminari di conoscenza. Una volta decantata la loro bellezza, anche i capelli diverranno non necessari, lasciando intuire in Milla la presenza di un male che li avrebbe comunque lasciati andare.
Babyteeth: un racconto diviso in capitoli
La storia si divide in capitoli che segnano le tappe principali del viaggio di Milla. Dalla prima volta di Moses a casa sua, fino alla ricaduta e all’inizio della chemio, ogni titolo preannuncia quello che accadrà, ma allo stesso tempo lascia ampio spazio alla sorpresa e all’imprevisto. Veniamo completamente assorbiti nella quotidianità della sua vita, dei suoi ritmi giornalieri, delle vicende della sua famiglia.
Tra le giornate a scuola, le lezioni di violino, le crisi depressive della madre dipendente da psicofarmaci e le ansie nascoste del padre psichiatra. Nel mezzo i furti di Moses in cerca di droga, il suo dramma familiare, la nuova vicina di casa in attesa di una bambino.
Ogni capitolo ruota comunque attorno a Milla, svelando ogni volta un aspetto della sua personalità ricca di tante sfumature.
La vitalità di Milla
Ciò che nel Film della Murphy appare sempre in modo evidente è la vitalità di Milla, che si manifesta attraverso un uso del suo corpo energico e mai banale. Il suo rapporto con la musica ne è un esempio importante. Il modo di ballare di Milla è selvaggio e senza rigidi schemi . Si affida alle note chiudendo gli occhi e immergendosi in un universo paradossalmente lontano dall’ accademico suono del violino. Milla balla libera mentre la madre e il maestro la osservano in silenzio, librandosi in una danza quasi ancestrale.
Ti stavo sognando e sei venuto da me
Anche il suo modo di vivere l’amore è senza rigidi schemi o freni sebbene profondamente innocente. Guarda il corpo di Moses e, dinanzi al caos dei tatuaggi e delle ferite della vita di strada, riesce a cogliervi l’infantile visione delle cadute dalla bici.
Moses rappresenta per lei la fuga da una dolorosa realtà ma anche la scoperta di turbamenti sconosciuti che la fanno sentire viva. Ha “scelto” un ragazzo lontano dalla perfezione accomodante del “suo ambiente”, ha scelto il “diverso e ribelle”, il “disfunzionale”, come si definisce lui stesso, che la porterà ad esplorare un universo a lei non noto.
Passo in avanti
Il rapporto sregolato con Moses segna la fase centrale del film che coincide con una sorta di “fuga dalla realtà” da parte di tutti i personaggi. Non solo Milla immersa completamente nella “cotta” per Moses, ma anche gli altri cercheranno una via d’uscita dal dolore fuggendo lontano dai contesti familiari.
La ragazza incinta appena arrivata nel vicinato se ne va in giro con la sua nuova vita in grembo esponendola con una semplicità disarmante e disturbante allo stesso tempo. Una nuova vita che fa a pugni con la malattia di Milla e che troppo dolorosamente ricorda come ogni cosa vada avanti nonostante tutto.
Il dolore si fa sempre più strada mentre la musicalità fa visita a Milla che comincia a suonare con passione:
Qualcosa è cambiato in te, le dice il maestro, Forza alza quelle ali.
Paradossalmente la fase del dolore coincide con la fase del Romanticismo e delle feste e dell’adolescenza che esplode nonostante la malattia.
La festa notturna rappresenta la meraviglia: luci blu e rosse dominano la scena in mezzo a quadri appesi alle pareti, con volti dipinti o mascherati. La figura eterea di una donna calva in mezzo alla sala è come l’immagine allo specchio della parte più libera di Milla e allo stesso tempo del suo Io che ha voglia di allontanarsi da lei. È un allucinato ballo della gelosia in stile anni ’80 da cui scaturisce l’amore.
Babyteeth: l’amore nonostante tutto
Non Pensavo a una storia d’amore quel giorno, cita il sottotitolo. La malattia, la sofferenza fisica, la commiserazione non si impossessano del film come accade spesso in molti dei cosiddetti “cancer movie”. In Babyteeth è comunque sempre la vita ad essere celebrata. Non si cade mai nella facile trappola del pietismo e la regista preferisce sottolineare i momenti “vivi” ed emozionali di Milla.
Ma ti piaccio quanto tu piaci a me?
Nel locale del karaoke, mentre in Tv un uomo cucina la carne, Milla e Moses ballano insieme per la prima volta, iniziando come se nulla fosse un fresco gioco di seduzione, illusione, sogni di fuga che scemano all’alba. La celebrazione dell’amore è il tema portante di un dramma che si consuma fino all’ultima parte, quella della consapevolezza. Alla fine ogni personaggio prende coscienza di quelle che sono le proprie fragilità e sicurezze e tutto sembra inquadrarsi in una sorta di cornice che li racchiude un pò tutti.
Cos’ha detto la morte a Milla?
La spiaggia è la parte conclusiva del viaggio dopo un’alba sotto un cielo attraversato da uno stormo di uccelli in volo
Voi uccelli siete matti.
pensa Milla guardando le nuvole bianche.
Mi divertirò nel prendere parte di un cielo così.
il cerchio si chiude con l’immagine di un giorno al mare, delle foto scattate in famiglia, dei sorrisi tra legami ritrovati, e il silenzio e Mozart e il sorriso di Milla.