Il film è un nuovo, emozionante racconto corale che riunisce la grande famiglia del cinema di Robert Guédiguian, già autore di film amatissimi sia in Francia che in Italia, come Marius e Jeannette e La casa sul mare. Prodotto da Marc Bordure, Robert Guédiguian, Angelo Barbagallo, sarà in sala il 13 Maggio distribuito da Parthénos.
Gloria Mundi: la trama
Dopo aver scontato una lunga condanna, Daniel esce di prigione e torna a Marsiglia. Sylvie, la sua ex moglie, l’ha avvertito che è diventato nonno: Mathilda, la loro figlia, ha infatti dato alla luce Gloria. Il tempo è passato, e ognuno si è fatto o rifatto una vita…
Andando a conoscere la bambina, Daniel scopre una famiglia che lotta in ogni modo per restare in piedi: quando un colpo del destino spezza questo fragile equilibrio Daniel farà di tutto per aiutarla.
Ariane Ascaride: Sylvie Jean-Pierre Darroussin: Richard Gérard Meylan: Daniel Anaïs Demoustier: Mathilda Robinson Stévenin: Nicolas Lola Naymark: Aurore Grégoire Leprince-Ringuet: Bruno
Robert Guédiguian
Nato a Marsiglia nel 53, Guédiguian è conosciuto per il suo cinema sociale. Esordisce nel 1981 con Dernier été e lavora ai suoi film a distanza di circa un anno l’uno dall’altro.
Nei suoi film, ambientati sempre a Marsiglia, è solito lavorare con gli stessi attori, suoi intimi amici, Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan, e sua moglie Ariane Ascaride. Tra le pellicole più famose citiamo: Le nevi del Kilimangiaro, Le passeggiate al Campo di Marte, La ville est tranquille , La casa sul mare. Il suo prossimo film è Mali twist (in post produzione) e produrrà La plus précieuse des marchandises di Hazanavicius.
Le parole di Guédiguian su Gloria Mundi
“Per parafrasare Marx, ovunque regni il neocapitalismo ha schiacciato relazioni fraterne, amichevoli e solidali, e non ha lasciato altro legame tra le persone se non il freddo interesse e il denaro, annegando tutti i nostri sogni nelle gelide acque del calcolo egoistico. È ciò che questo racconto sociale vuol mostrare attraverso la storia di una famiglia fragile come un castello di carte. Ho sempre pensato che il cinema dovrebbe commuoverci, a volte presentandoci un esempio del mondo come potrebbe essere, altre mostrandoci il mondo così com’è… In breve, abbiamo bisogno sia di commedie che di tragedie per continuare a mettere in discussione il nostro stile di vita… E dobbiamo continuare a interrogarci più che mai in questi tempi difficili, per non soccombere all’illusione che ci sia qualcosa di naturale nella società in cui viviamo“.