Ambientato tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 a Manhattan, il prossimo documentario di Jeremy Elkin All the Streets Are Silent: The Convergence of Hip Hop and Skateboarding documenta un periodo in cui i marciapiedi di New York prosperavano grazie a due subculture di riferimento. Il film è stato acquistato da Greenwich Entertainment.
Jeremy Elkin sta facendo il suo debutto come regista con All the Streets Are Silent, che è descritto come “una lettera d’amore a New York” mescolando elementi di Paris Is Burning e Kids di Larry Clark.
Le strade di New York sono tutt’altro che silenziose in questo momento, ma il prossimo documentario di Jeremy Elkin, All the Streets Are Silent: The Convergence of Hip Hop and Skateboarding, proiettato per la prima volta al Tribeca Film Festival 2020, ci porta in un viaggio a ruota libera attraverso un tempo diverso.
All The Streets Are Silent: un ritratto documentaristico
È ambientato tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 a Manhattan e racconta un periodo in cui i marciapiedi della città erano fiorenti grazie a due subculture di riferimento che hanno iniziato a scontrarsi: hip-hop e skateboard. Insieme, i due mondi hanno dato vita ad un nuovo linguaggio visivo – evidente attraverso lo stile, la grafica e il suono – che sarebbe stato citato, saccheggiato e ampliato per i cenni a venire.
Il film evoca tutto, dalle cabine dei DJ e le piste da ballo della discoteca Mars alla fondazione di brand come Supreme, esplorando aspetti di razza, società, moda e cultura di strada. Combinando filmati d’archivio dell’epoca con interviste a una serie di figure chiave tra cui Rosario Dawson, Harold Hunter, Justin Pierce, Keith Hufnagel, Darryl Mcdaniels di Run-D.M.C., Jefferson Pang, Bobbito Garcia, Stretch Armstrong, Kool Keith, Leo Fitzpatrick, Mike Hernandez, DJ Clark Kent, Kid Capri, Mike Carroll, Moby, Fab 5 Freddy e molti altri.

Il regista Jeremy Elkin
“L’archivio del film racconta un decennio di street skating e hip hop durante le rispettive epoche d’oro”, ha detto Elkin. “Siamo entusiasti di collaborare con Greenwich nel portare questa prospettiva invisibile di New York pre-9/11 nel mondo.”
È appropriato, quindi, affermare che All the Streets Are Silent riflette gli interessi personali di Elkin.
Cresciuto in Canada, ha trascorso le sue giornate da adolescente ascoltando hip-hop, skateboard per le strade di Montreal, e ottenendo il suo primo assaggio di filmmaking attraverso la fine degli anni ’90 skate video. Durante gli anni 2000, Elkin ha dato il suo nome a una serie di film skate tra cui Elephant Direct (2010) e The Brodies (2013), prima di accettare un lavoro alla rivista Vanity Fair a capo del braccio video digitale. Nel 2018 ha girato e diretto il cortometraggio dell’artista francese JR Brooklyn Museum, The Chronicles of New York City.
