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Documentari

In attesa di House of Gucci abbiamo visto Five Foot Two. Il documentario che svela Lady Gaga

Un documentario sorprendente per chi non conosce il personaggio Lady Gaga. Un lavoro che la fa amare come donna prima che come artista

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Gaga : Five Foot Two è il documentario Chris Moukarbel su Lady Gaga, disponibile su Netflix. Lo abbiamo visto in attesa di House of Gucci, di cui trovate le anticipazioni qui: House of Gucci: Lady Gaga posta una foto ufficiale

Due anni prima della vittoria agli Oscar con la canzone Shallow, presente in A star is born di Bradley Cooper, Lady Gaga apre la sua casa a Malibu e mostra la sua vita a Moukarbel .
Dalla realizzazione di Joanne, l’album della cantautrice uscito nel 2018, alla partecipazione al Super Bowl, quello di Gaga : Five Foot Two è un viaggio affascinante ed emozionante nella vita di una delle più grandi star della musica.

“Voglio solo cambiare il mondo, una pailettes alla volta”

In Gaga : Five Foot Two si conosce il lato più intimo di colei che si “cela” dietro il nome di Lady Gaga.
Mostrando la lavorazione di Joanne, riscopriamo anche Stefani Germanotta, una donna di trent’anni caparbia che sa bene cosa vuole e come arrivarci. Gaga spiega che Joanne è per lei un disco importante. Non solo perchè porta il nome di sua zia Joanne, una zia mai conosciuta se non attraverso i ricordi della famiglia, ma che ha lo stesso toccato il cuore dell’artista. Morta a soli 19 anni a causa del lupus, Joanne ha lasciato a sua madre e suo fratello (nonna e padre di Gaga) diari pieni di poesie, racconti, disegni e fotografie custoditi gelosamente, a cui Gaga si è ispirata per poter scrivere la canzone più profonda dell’album: Joanne. Arrivata persino a tatuarsi il nome di questa donna a cui, spiega, deve molto della sua vita artistica, Gaga va da sua nonna per farle ascoltare la canzone in anteprima.
In un momento in cui il documentario si fa malinconico e suggestivo, Gaga ascolta in lacrime, commossa, questa canzone assieme a sua Nonna. La donna, anche lei commossa, ringrazia la nipote per le belle parole e la rassicura sul non sentirsi più triste. Dice, bensì, di apprezzare e ricordare con amore ogni singolo giorno trascorso con la sua Joanne.

Dietro la storia di Joanne quindi Lady Gaga trova il modo per parlare della sua famiglia, dei suoi fan, dei suoi collaboratori e della sua malattia.
Una delle persone più importanti che la cantante presenta al regista è Mark Ronson, il produttore che, dice, “non mi fa sentire inadeguata”. Quella di Gaga è infatti una storia segnata da tante porte chiuse o risate per il suo ideale di presentarsi al pubblico come una pop star volutamente appariscente.
Mostrarsi eccentrica e apparire in costumi oltre moda, e a tratti, forzati, sono state quindi scelte dovute alla necessità di una maschera.
Mark Ronson invece, secondo Gaga, ha il pregio di averla ascoltata, di aver osservato oltre quelle  parrucche e di essere riuscito a mettere in luce il talento.

Emozionata dall’idea di lavorare a Joanne con lui, Gaga appare alla macchina da presa come una donna intelligente, sensibile e combattiva. Non mancano infatti momenti in cui riprende organizzatori esterni o collaboratori su set a lei ancora ignoti per mancanza di chiarezza o poca serietà. Lei è una lavoratrice seria, esperta e professionale. Come spesso sottolinea, è circondata da un ottimo team di collaboratori, persone che ormai sono una seconda famiglia e che ringrazia continuamente.

Gaga: Five Foot Two rappresenta un’Artista nel verso senso della parola. Una persona che nonostante la fama è rimasta umile ed è riconoscente a chi lavora con lei o per lei. Emblematica da questo punto di vista una delle sequenze iniziali in cui, durante una pausa dal disco, è seduta per terra a fumare una sigaretta assieme al suo chitarrista e a chiacchierare con lui. Gaga guarda verso la telecamera e sorridendo spiega che non si è fatta piegare dalle critiche negative e che ogni giorno ringrazia Dio e la sua famiglia per tutto ciò che ha.

Gaga: Five Foot Two

“È un’azione invasiva”

Si giustifica con questa frase al regista quando, in un piccolo momento di sconforto, Gaga sembra dimenticarsi di essere ripresa e sorride imbarazzata.
La dimensione più pura del racconto, più vera, è quella in cui Lady Gaga affronta i suoi problemi di salute:la rottura di un’anca e la fibromialgia che la piegano a dolori in tutto il corpo, che la costringono a fermarsi. In questi momenti, in cui la macchina da presa non smette di riprendere, Gaga si mette a nudo, e la sua vulnerabilità sullo schermo è condivisa dallo spettatore. Un messaggio potentissimo in cui emerge, ancora, tutta la sua umanità. Gaga parla con la sua fisioterapista durante un trattamento, e, mentre si lascia andare alle lacrime,  dice che quando soffre, pensa a chi soffre come lei, ma non può permettersi cure.  Offre allo spettatore i suoi sentimenti, i suoi pensieri più intimi dei suoi momenti più difficili.

Il documentario  supera l’idea di informazione ed entra nella sfera emotiva. Come se fossimo in un film drammatico, assistiamo alla vita di una persona, più simile a noi di quello che si pensi.

La fragilità fisica si fa mentale e Gaga ammette di avere ancora degli attacchi di panico, ma di avere imparati a gestirli. Dopo aver accudito tante vittime di bullismo con le canzoni, Lady Gaga, sulla vetta della musica con i suoi successi, dà l’estrema prova di essere uguale a tutti noi, specialmente ai suoi fan, e continua a celebrare la vita.

 

Vuoi saperne di piú su Five Foot Two? Guarda Il trailer del doc su Lady Gaga

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