Torna al cinema In the Mood for Love, diretto dal grande regista sceneggiatore e produttore cinese Wong Kar-wai.
Posizionatosi al secondo posto in un sondaggio sui ‘più grandi film del 21º secolo’, promosso dalla BBC tra 177 critici cinematografici di 36 paesi, è il primo film degli anni 2000 del regista di Hong Kong. Un’esperienza estetica, emotiva e narrativa prima ancora che un film. Se ne rimane affascinati, avviluppati inghiottiti per l’intera durata, visivamente appagati e malinconicamente rammaricati per il destino/amore incompiuto dei due protagonisti.
Distribuzione Lucky Red.
La trama di “In The Mood For Love”
Il film è spirato al romanzo breve Un incontro, dello scrittore cinese Liu Yichan, fra i fondatori della letteratura moderna di Hong Kong. ambientato nel 1962 in una comunità di Shanghai in esilio a Hong Kong,In the Mood for Love racconta al tempo stesso l’amore inevitabile ma irrealizzato fra un uomo e una donna. La coppia incarna la metafora universale dell’incontrarsi. la Hong Kong degli anni Sessanta, segnata da passioni febbrili ma anche da perbenismo e convenzioni sociali. L’impermanenza del tempo e l’irreversibilità delle scelte individuali. Il gioco imprevedibile del destino e delle occasioni.
Chow Mo-wan, giornalista in un quotidiano, e Su Li-zhen, segretaria in una compagnia di navigazione, entrambi sposati, si incontrano casualmente poiché le due famiglie, nello stesso giorno, vanno ad abitare in appartamenti contigui. I rispettivi coniugi sono spesso fuori per lavoro e i due protagonisti iniziano a frequentarsi sempre più spesso. L’attrazione sboccia in una relazione amicale-amorosa che durerà per anni, tra alterne vicende, in maniera dolorosa ed irrisolta, ma non per questo meno potente e coinvolgente.
Cuori intrecciati, anime disperse
Chow e Su, anche dopo aver scoperto che i rispettivi coniugi sono amanti, nell’analizzare le ragioni di tale evento, desiderano preservare il loro prezioso ed autentico legame sentimentale. La segretezza è persa, essendo la loro relazione nota all’intero condominio grazie all’invadente padrona di casa. I due vogliono salvarsi dall’emulazione. Dalla rabbia, dallo scandalo e dalla riprovazione. Da ogni possibile intento immorale o vendicativo.
Passano gli anni e si moltiplicano per i due innamorati le occasioni mancate. Chow va a lavorare a Singapore e propone a Su di andare con lui ma la decisione di lei arriva troppo tardi. Tempo dopo lei va a Singapore e lo cerca ma poi non risponde alla telefonata di lui. I due si rincorrono e si evitano in atti mancati dettati dal loro inconscio. Nell’ultimo atto, nel 1966, a quattro anni dal loro primo incontro, Chow visita le rovine dell’antichissima città di Angkor Wat, presso Siem Reap, in Cambogia. Un luogo e tempo scelti per favorire il distanziamento spazio-temporale dai fatti e dai sentimenti. Lì sussurra l’amore segreto nella fessura di un tempio in rovina a suggellare per sempre quanto avuto e perduto.
Lo stile di regia
Wong Kar-wai, opera scelte stilistiche nuove, facendo ampio uso di luci non naturali ed espedienti tecnici che fanno risaltare gli stati d’animo dei protagonisti al di là delle parole. Esalta i primi piani, gli sguardi, i silenzi, con un montaggio volto a sottrarre. Le immagini giungono come flash indistinti, quasi ad identificare una memoria che va sbiadendosi.
Originale, sobriamente romantico ed elegante, o sarebbe più giusto dire magnificente, per la grazia e la sensualità che emana dall’intero film. Lo stile del regista risalta le interpretazioni dei protagonisti ma anche mediante il reiterarsi di gesti quotidiani. Lo sfoggio di stupendi abiti che segnano il passare del tempo. La raffinata ambientazione onirica e le canzoni in lingua spagnola di Nat King Cole.In the Mood for Love celebra la fine di un’era storica, l’avvento del progresso occidentalizzante, l’illusione dell’amore perpetuo e la fugacità del tempo.
Premi e cast
Il film ha vinto nel 2000, al Festival di Cannes, il Premio come Miglior Attore , per la grande interpretazione di Tony Chiu-Wai Leung, nel ruolo di Chow, ed il Grand Prix tecnico assegnato a Christopher Doyle, Mark Lee Ping Bin e William Chang. Non da meno l’attrice protagonista, Maggie Cheung, e il resto del cast, Rebecca Pan, Lai Chen, Li Gong, Tung Cho ‘Joe’ Cheung.