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Serie Tv

The Leftovers, la serie Sky. Il capolavoro sottovalutato

senza preavviso o motivo, il 2% della popolazione mondiale scompare nel nulla

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The Leftovers è una serie trasmessa su Sky Atlantic e adesso disponibile su Sky Go e Now Tv in tre stagioni e 28 episodi complessivi: tra gli interpreti, Justin Theroux, Amy Brenneman, Christopher Eccleston. Cosa accadrebbe se da un giorno all’altro il 2% dell’intera popolazione mondiale scomparirebbe nel nulla? Da questa premessa, semplice e diretta quanto sconvolgente in tutte le sue implicazioni, parte The Leftovers, la serie tv di Damon Lindleof in tre stagioni compiute tratta dal romanzo del 2011 di Tom Perrotta.

Quando si tratta di Lindelof, oltre ad un pubblico spaccato si sa già in partenza di trovarsi di fronte a prodotti geniali nella loro ideazione che potrebbero avere dei problemi nel lungo tragitto.

Se così è stato, parzialmente, per Lost (in tanti non hanno gradito la stagione finale, pur rimanendo la serie un punto di svolta per la narrazione televisiva rinnovando lo storytelling degli anni zero), con The Leftovers -e ovviamente il successivo capolavoro, quel Watchmen seguito dle moloch ad opera di Alan Moore-, discorso completamente differente deve farsi per lo show andato in onda dal 2014 al 2017 e disponibile sullo streaming di Sky Go e Now Tv, perché qua l’intreccio non ha nessun tipo di inconcludenza narrativa ma trae giovamento, e si nutre anzi, dei misteri parzialmente irrisolti.

Così come in Lost, The Leftovers ha un concept che parte da un mistero, anzi dal Mistero: che ben presto però diventa solo evento soprannaturale di natura immanente e inconoscibile intorno al quale far ruotare le vicende, le interrelazioni e le emozioni di coloro che sono rimasti (i leftovers, appunto) sopravvissuti alla enigmatica dipartita.

I 28 episodi totali dello show seguono in maniera ellittica chi ha deciso di fare i conti con la scomparsa dei propri cari, chi non ne ha avuto il coraggio, chi invece vuole seguire e indagare su cosa è cambiato negli ordinari cittadini di Mapleton, costretti dalla realtà stessa a confrontarsi con le paure più comuni.

La mancanza di senso e il paradosso del Vuoto sono due dei temi (di abissale, biblica vertigine sensoriale) che diventano macigni su chi va avanti nonostante la perdita, ma anche temi eterni insiti nel senso della vita stessa.

E a questo punto, ecco dove scatta il guizzo geniale di Lindleof: c’è un Mistero che non si può risolvere, e più del lutto in sé per sé gli uomini devono fare i conti con l’elaborazione dell’impossibilità di dare un senso a ciò che senso non lo ha.

C’è tutta la varia e tragica umanità nelle risposte degli individui: chi si butta in uno sfrenato nichilismo, chi nella fede cieca, chi cerca consolazione nel sesso e chi nella famiglia.

Con questa declinazione improvvisa e inattesa, la cultura pop di Lindelof si sposa magnificamente con richiami alla mitologia greca e romana, alle leggende norrene e alla cultura ebraica.

Un calderone anarchico e incontrollato che prende forma pian piano nonostante ogni aspettativa: e viene messo in scena in una delle sequenze più emozionanti e profonde della serie, quando Nora, una delle tante protagoniste, racconta di un suo sogno nel quale lei stessa, bambina, voleva giocare a baseball con un pallone da spiaggia. Qualcosa che non ha senso, ma che la rendeva felice.

The Leftovers non è trama né intreccio,  ma introspezione, riflessione e fede: parla in maniera lenta e meditativa dell’esistenza e della sua fine, ma soprattutto della difficoltà dell’essere umano di accettare la propria finitezza, che diventa reale solo attraverso la scomparsa. Perché la morte, in Leftovers, non esiste, o meglio, è sostituita dalla Dipartita: in quanto è l’evento più naturale e insieme più sconosciuto, che porta al rifiuto di lasciar andare sé stessi e i propri cari salvo poi farli rivivere perennemente tramite il ricordo perpetuo e un necessario e inevitabilmente morboso attaccamento alla perdita.

La serie ha così una crescita narrativa e spirituale esponenziale, perché la seconda e la terza stagione trovano l’equilibrio e l’armonia che mancavano (programmaticamente) alla prima: e si affastellano senza soluzione di continuità Milton e il suo Paradiso Perduto, ma anche il Nabucco di Verdi, l’antico Testamento, il mito di Atteone e tantissime altre suggestioni che riescono a non essere mai ridondanti, ma contribuiscono a creare quel caos calmo nel quale tutti, volenti o nolenti, viviamo.

Stabilendo -Lindelof con noi- che è più soddisfacente indagare invece che risolvere, mostrandolo in una serie dove ciò che conta non è spiegare, ma credere. O meglio, decidere di credere.

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The Leftovers

  • Anno: 2014
  • Durata: 3 stagioni, 28 episodi
  • Distribuzione: sky
  • Genere: thiller, mistery
  • Nazionalita: stati uniti
  • Regia: aavv