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Oscar 2021: le candidate come Miglior Attrice non Protagonista

Domenica 25 aprile 5 attrici non protagoniste si contenderanno la statuetta. Ecco chi sono e quale ruolo interpretano

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oscar attrici non protagoniste

Domenica 25 aprile 2021, al Dolby Theatre di Los Angeles, si assegnerà anche l’Oscar per le attrici non protagoniste . Per la 93esima edizione dei premi Oscar 2021  le categorie che verranno premiate sono nella ben 23. Vediamo nel dettaglio  il gruppo delle cinque “Migliori attrici non protagoniste” osservando come nella cinquina manchi proprio la vincitrice del Golden Globes 2021, Jodie Foster.

Oscar Attrici non protagoniste : scopriamo  chi sono le candidate e il film che rappresentano:

1. Olivia Colman ( The Father)

attrici non protagoniste oscar The Father (2020)

Attrice britannica, Olivia Colman è alla sua  Seconda nomination agli Oscar  dopo aver vinto nel 2019 come miglior attrice protagonista per la sua interpretazione della Regina Anna nel film The Favourite di Yorgos Lanthimos. Tutto merito della sua apprezzata prova nel film di Florian Zeller, The Father, in cui interpreta la figlia di un uomo (interpretato dal premio Oscar Anthony Hopkins) che fatica ad accettare la sua demenza senile. Ad accorgersi di lei la critica è già nel 2011 quando viene premiata al Sundance Film Festival per la sua performance nel drammatico Tyrannosaur (2011). Nello stesso anno affianca Meryl Streep in The Iron Lady (2011), bio-pic su Margaret Thatcher in cui la Colman interpreta la sorella, la scrittrice Carol.

Nel 2012 indossa per la prima volta la corona per il ruolo di Elizabeth Bowes-Lyon, regina consorte di Re Giorgio VI, in A Royal Weekend (2012). Nel 2015 viene premiata come Miglior attrice non protagonista ai British Independent Film Awards per l’interpretazione della direttrice di hotel nel film The Lobster (2015) di Yorgos Lanthimos. Nello stesso anno è la protagonista del thriller musicale London Road (2015), mentre in TV è impegnata con le serie The Night Manager (2016) e Fleabag (2016). Tornerà a indossare ancora una volta la corona nella terza e nella quarta stagione della serie di grande successo Targata Netflix , The Crown (2017) per interpretare la Regina Elisabetta II e al cinema con La Favorita di Lanthimos.

2. Amanda Seyfried (Mank)

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Modella e attrice statunitense , la Seyfried è alla sua Prima nomination agli Oscar  per la sua prova nel film Mank di David Fincher  con Gary Oldman.

Qui interpreta la famosa attrice del muto Marion Davies a cui pare essersi ispirato Orson Welles per il personaggio della seconda moglie del protagonista di Quarto Potere (Susan Alexander) alcolizzata e senza talento. La candidatura è arrivata nonostante sia stata esclusa dai SAG Awards e abbia vinto pochi premi (tra cui il Satellite Award).

La fama la raggiunge nel 2008 con il ruolo da protagonista in Mamma mia!, adattamento dell’omonimo musical in cui è Sophie, la figlia di Donna, interpretata da Meryl Streep. Nel 2009 è in Jennifer’s Body e  in Chloe – Tra seduzione e inganno (2009) e Dear John (2010). Segue Letters to Juliet (2010) con Vanessa Redgrave e Franco Nero .

Catherine Hardwicke la dirige in Cappuccetto rosso sangue (2011), pellicola fantasy-horror ispirata alla celebre favola ed Andrew Niccol . Accanto a Justin Timberlake è nel thriller sci-fi In Time (2011).

Con Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway e molti altri gira Les Misérables (2012)  . L’anno seguente veste i panni della pornostar Linda Lovelace nel bio-pic Lovelace (2013), mentre nel 2014 prende parte alla sua prima pellicola western con Un milione di modi per morire nel West di Seth MacFarlane, che un anno dopo la vuole accanto a Mark Wahlberg in Ted 2. Nel  2015 è al cinema anche con Pan – Viaggio sull’isola che non c’è di Joe Wright  e in Padri e figlie di Gabriele Muccino, nel quale è protagonista di nuovo con Crowe. Nel 2017  è sul grande schermo  con le commedie Adorabile nemica e The Clapper, il thriller First Reformed, mentre in TV partecipa a quattro episodi della nuova stagione di Twin Peaks. Il 2018, invece, è l’anno di un grande ritorno con il prequel/sequel Mamma Mia! Ci risiamo. L’ultimo Film L’apparenza delle cose è firmato Netflix. leggi la news.

3. Glenn Close (Elegia americana)

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HILLBILLY ELEGY: Glenn Close (“Mamaw”). Photo Cr. Lacey Terrell/NETFLIX © 2020

Ottava candidatura agli Oscar  per Glenn Close per la sua performance nell’ultimo film di Ron Howard, Hillbilly Elegy, pesantemente stroncato in patria a causa di una serie di polemiche di carattere politico inerenti alla natura del romanzo che vede come protagonisti i “bianchi poveri” degli Stati Uniti. leggi la recensione

Tra i suoi film più apprezzati Il mondo secondo Garp” (1982) di George Roy Hill, tratto da un bestseller di John Irving, colpisce l’Academy per la sua interpretazione di un’infermiera femminista, ottenendo una nomination all’Oscar. Celebre anche il ruolo di  amante aggressiva  in “Attrazione fatale (1987) di Adrian Lyne con  Michael Douglas. Straordianria nell’interpretare la perfida Marchesa di Merteuil protagonista di “Relazioni pericolose” (1988) di Stephen Frears. Seguono la cattivissima Crudelia DeMon in “La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera” (1996) e La carica dei 102 (2000) di Kevin Lima, con Gérard Depardieu. Altri suoi film importanti sono “Il grande freddo” (1983) di Lawrence Kasdan nel ruolo della moglie di Kevin Kline, un film che darà fama internazionale al gruppo dei suoi protagonisti. “Il migliore” (1984) di Barry Levinson, dove fa la parte di una misteriosa fidanzata a fianco di Robert Redford. il thriller “Doppio taglio” di Richard Marquand.

 Nel 1990, Franco Zeffirelli le affida la parte della madre di Hamlet in “Amleto”.

Sempre lo stesso anno, recita nel film “La tentazione di Venere” di Istvàn Szabò e nel 1991 in “Il mistero von Bulow” di Barbet Schroeder.Nel 1993 interpreta il film “La casa degli spiriti” di Bille August, tratto dal famoso romanzo di Isabel Allende. Durante tutti gli anni Novanta lavora in numerosi produzioni televisive vincendo un Emmy .Nel 2005, dopo aver ricevuto per diverse volte la nomination senza vincere il premio, conquista il Golden Globe Award come miglior attrice protagonista per l’ interpretazione nel film per la tv “The Lion in Winter”. Ultimi successi con ruoli incisivi in Albert Nobbes (2011), The wife (2017), Four good days (2017) ed Elegia Americana (2020). Leggi altro su Glenn Close e le sue nomination

 

4. Maria Bakalova ( Borat Subsequent Moviefilm)

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Grazie al New York Film Critics Circle Award vinto ad inizio stagione, l’attrice bulgara Maria Bakalova è stata catapultata con successo nell’Awards Season vincendo un numero vertiginoso di riconoscimenti tra cui il prestigioso National Society of Film Critics Award e il Critics Choice Award.  Rivelazione dell’anno complice la sua ottima prova nel film comico Borat Subsequent Moviefilm.

Ha debuttato come attrice nel 2015, nella webserie bulgara Tipichno. Del 2017 è il suo debutto al cinema col film XIIa per la regia di Magdalena Ralcheva. Nello stesso anno è comparsa nel terzo episodio della terza stagione di Gomorra. Altri film di rilievo ai quali ha preso parte sono i bulgari Transgression del 2018, Last Call del 2020, per la regia di Ivaylo Penchev. 

5. YOUN YUH-JUNG (Minari)

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Dopo i premi premi assegnati dalle associazioni dei critici americani tra cui il Sunset Circle Film Award, il Boston Society of Film Critics Award e il Los Angeles Film Critics Association AwardYoun Yuh-jung (Yoon Yeo-jeong) considerata una delle grandi caratteriste del cinema asiatico, si è imposta nell’Awards Season americana grazie alla sua applaudita prova nel film rivelazione dell’anno Minari di Lee Isaac Chung. La pellicola narra del drammatico cambio di vita che David, un ragazzino di origini coreano-americane vive, quando è costretto a trasferirsi con la famiglia lontano dalla sua terra natale.

Nel 1971 ha recitato in due ruoli principali da femme fatale che le diedero una notevole popolarità in patria. Hwanyeo di Kim Ki-young, per il quale vinse diversi premi. Il secondo fu quello di Jang Hui-bin, concubina reale della dinastia Joseon, in un drama in costume per la MBC. Yoon era apprezzata in modo particolare per la sua lontananza dai canoni di bellezza e recitazione tipici dell’industria dell’intrattenimento coreana dell’epoca, simbolo della “donna moderna della nuova generazione”. All’apice della sua fama, si ritirò dalle scene. Tornò in patria nel 1984  con una serie di ruoli da non protagonista fino a vincere un Asian Film Award per The Housemaid (2010). Ha ottenuto molti riconoscimenti in Occidente col film indipendente americano Minari, tra cui lo Screen Actors Guild Award per la migliore attrice non protagonista, il premio BAFTA e la candidatura all’Oscar . Minari è candidato a 6 premi Oscar tra cui miglior film.

leggi su Minari.

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