Dal produttore di Arrival e Stranger Things, arriva su Netflix Love and Monsters del regista sudafricano Michael Matthews. Viaggio in un mondo post apocalittico di un giovane in cerca dell’amore e di un passato che non c’è più.
Love and Monsters: Trama
Da sette anni l’umanità è costretta a vivere sottoterra dopo che un attacco nucleare ha dato vita a una nuova razza di enormi creature a sangue freddo. Il giovane Joel (Dylan O’Brien) decide di abbandonare la sicurezza del suo rifugio per andare in cerca di Aimee (Jessica Henwick), la sua vecchia fidanzata.
La schiettezza del genere
Non poteva esserci titolo più onesto e programmatico di Love and Monsters per descrivere un film capace di fare proprio di questi due temi il perno di tutta la sua vicenda. Perché è proprio la schiettezza di intenti la forza del film di Michael Matthews. Da una parte il titolo più derivativo che si possa immaginare dall’altra un’operazione indubbiamente fresca e genuina. Servendosi di più di mezzo secolo di narrazioni sci-fi, Matthews ne mischia infatti le suggestioni a dinamiche da teen drama, con uno spirito dissacrante ma che non sconfina mai nella parodia. Il risultato è un ibrido che, sulla falsariga di film come Zombieland, ci immerge nel suo (ennesimo) universo devastato senza eccessive strizzate d’occhio, tra dark humour e un certo ottimismo di fondo.
Love and Monsters – Un viaggio inaspettato
Il viaggio di Joel attraverso un mondo dove l’umanità vive in bunker o rifugi di fortuna, braccata da enormi animali radioattivi, diventa così un viaggio divertito ma mai banale all’interno di un intero genere. Perché anche se i riferimenti si sprecano – da Assalto alla Terra fino a Mad Max o Io sono leggenda (con tanto di cane al seguito), passando per la saga videoludica di Fallout – è il modo in cui sono sfruttati a fare la differenza. Come un novello Bilbo Baggins spronato a lasciare il nido per l’ignoto, Joel partirà così per amore e tornerà, forse, con qualcosa in più.
Nuovi mondi possibili
Tra bizzarri mostri in CGI e sequenze memorabili (le meduse volanti al ritmo di Stand by Me), il film trova così la sua strada, senza lasciarla più. Sta tutta qui infondo la forza di Love and Monsters. Un insieme di immaginari che dialogano tra loro e che, guardando al passato senza (troppa) nostalgia, cercano nel futuro altre strade praticabili, altri mondi possibili da cui poter ripartire. Proprio come i suoi protagonisti.