Mad Puppet

Tutti i colori del buio

MAD PUPPET: il film “Tutti i colori del buio” di Sergio Martino fonde il classico thriller all’italiana col filone satanico di derivazione polanskiana. Per questo Nicolai ha unito il consueto sound di tensione di natura jazzistica con momenti più “esoterici”.

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Tutti i colori del buio di Bruno Nicolai è sicuramente una delle migliori colonne sonore “thriller” fatte in Italia. La cura che il maestro Nicolai ha messo per questa opera si vede già dal numero di tracce, ben ventinove, che compongono la colonna sonora di questo film e dal fatto che, a parte il tema principale magico incontro che consta di sei variazioni, gli altri brani sono quasi tutti differenti fra loro anche quando portano lo stesso nome. I nomi delle tracce sono particolari: a parte magico incontro gli altri titoli sono formati da un’unica parola che nel maggiore dei casi descrive lo stato d’animo provocato dalla musica come accadeva spesso nei dischi di sonorizzazione (es. insidia, suggestione, oppressione, ipnosi, invasamento). Alle sonorizzazioni (o library) fa pensare anche LP originale del 1972 (Gemelli – GG.ST.10-014) che ha una copertina particolare che riprende il quadro Red Tree di Piet Mondrian senza alcuna immagine relativa al film.

Il film Tutti i colori del buio di Sergio Martino fonde il classico thriller all’italiana col filone satanico di derivazione polanskiana. Per questo Nicolai ha unito il consueto sound di tensione di natura jazzistica (L’uccello dalle piume di cristallo docet) con momenti più “esoterici” creati col sitar e il coro.
Magico incontro è un tema melodico che troviamo in varie versioni: orchestrale con la voce di Edda Dell’Orso, strumentale, versione jazz o con differenti vocalizzi della stessa Edda. Questo è il tema portante del film ma non è presente nei titoli di testa che sono totalmente privi di musica.

Gli altri brani si posso sommariamente suddividere fra atmosfere di mistero e quelle di tensione. Del primo gruppo fanno parte Bambole presente in una versione strumentale (fiati, archi e vibrafono) e una coi vocalizzi di Edda Dell’Orso, Ipnosi angosciante brano con archi e chitarra elettrica in lontananza, Incantesimo, Suggestione, Esorcismo e Immateriale, brano di pura avanguardia.
Fra i brani più di tensione troviamo invece Oppressione, brano basato su un perpetuo giro di basso e Propiziazione, brano cupo ancora con il basso in evidenza.

Abbiamo poi altri tre temi importanti: Medium, un brano teso con corde pizzicate è il primo brano che si sente nel film nella sequenza dell’incubo di Jane (Edwidge Fenech). Di questo c’è anche una variazione con l’aggiunta di una nenia cantata da Edda Dell’Orso. Brano di tensione in stile “poliziesco” è invece Insidia, tema che viene usato nel film nelle scene di fuga. É uno dei brani più importanti del disco e consta sei variazioni: tre omonime, due a titolo Invasamento ed una intitolata Espiazione. Come detto all’inizio uno dei protagonisti delle musiche di questo film è il sitar. A suonarlo è il maestro Alessandro Alessandroni come strumento solista nel brano Evocazione e insieme a orchestra e coro nel tema Sabba. Quest’ultimo brano accompagna nel film le sequenze che vedono Jane costretta a partecipare a riti satanici. Abbiamo tre variazioni di questo tema, uno per sitar e orchestra con la melodia eseguita dal coro, un’altra con stessa formazione ma col coro ad eseguire vocalizzi angoscianti col tema lasciato alla chitarra elettrica. Un’ultima variazione è per coro solo.

L’edizione completa di questa colonna sonora è uscita nel 2004 per la digitmovies (CD CDDM019). In vinile esiste solo la stampa originale citata sopra in cui troviamo solo 14 dei 29 brani (incredibilmente è assente Sabba) che sono precisamente: Magico incontro (versione con Edda Dell’Orso), Medium (versione strumentale), Insidia (traccia 5 del cd), Suggestione, Evocazione, Esorcismo, Oppressione, Ipnosi, Invasamento (traccia 14 del cd), Incantesimo, Propiziazione, Immateriale, Espiazione, Magico incontro (versione strumentale).

Fabio Meini

Caniarrabbiati.it

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