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FESTIVAL DI CINEMA

ÉCU Film Festival | Il cinema indipendente che emoziona

Dal 9 all'11 aprile 2021 si è svolto l'ÉCU Film Festival, che ha portato nelle case degli appassionati il meglio del cinema indipendente, con una carrellata di cortometraggi, lungometraggi e videoclip di altissimo livello.

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Giunto alla 16esima edizione, in programma dal 9 all’11 aprile 2021,  l’ÉCU – European Independent Film Festival (qui la news con i titoli della selezione ufficiale) – ha fronteggiato questo momento di pandemia con una serie di titoli notevoli, a cui è stato affidato il compito di trasmettere un messaggio di vitale importanza.

ÉCU Film Festival | Il cinema indipendente a casa degli appassionati

Il cinema, l’arte continuano a fornire spunti e argomenti di discussione, affrontando la realtà che ci circonda ma anche suggerendo nuove riflessioni. Tanti sono gli universi esibiti nel corso delle tre giornate della kermesse. Ciascuno dei quali fortemente ancorato a un’esigenza, a una speranza.

Grazie all’ÉCU e alla partnership con La 25eHeure, il meglio del cinema indipendente ha potuto raggiungere le case di quelli spettatori che stanno soffrendo maggiormente la lontananza dalle sale. Arrivando a conquistare anche una branca di “profani”, magicamente avvolti dalle spire di una corrente poco nota ma capace di far cambiare prospettiva.

Il passato (non) è una terra straniera

Una carrellata di cortometraggi di altissimo livello si sono intervallati ad alcuni Q&A e a video musicali, durante la programmazione. Tra questi ultimi spicca Cass & Lex di Phillip Kaminiak, girato in 16mm a Berlino: psichedelico, ammaliante, un concentrato di emozioni pieno di stile e pronto a esplodere.

In Jyan di Süheyla Schwenk A Syrian woman di Khawla Al Hammouri e Louis Karim Sayad DeCaprio cruciale è la situazione femminile siriana, seppur raccontata da due punti di vista in qualche modo diversi. Ciò che unisce entrambi i titoli va rintracciati negli incubi e nelle parole delle protagoniste, indelebilmente segnate dalla loro terra d’origine, la Siria.

Il passato è una tematica alquanto presente e pressante, anche in Blue di Tõnis Pill e in The Ephemeral di Jorge Muriel. I protagonisti portano con loro un fardello che si ripercuote sul presente, sulle esistenze proprie e di chi gli sta intorno. Cosicché sarà impossibile non tenerne conto.

L’ÉCU Film Festival tra sogno e schizofrenia

Il tema onirico, allucinogeno, se non addirittura schizofrenico fa poi parte di qualche titolo in cartellone, quali per esempio il pregevole Fuck yourself and dance di Diego SanizThe handsome in the mirror di Egil Pedersen Split apart di Zina e Petro Papadopoulou. Tra storie d’amore in bilico, la ricerca di un’identità che fatica ad emergere, dissociazioni tanto necessarie e illuminanti quanto pericolose.

Una lode personale al genialissimo Among Humans di Caren Wuhrer, che sottolinea l’ipocrisia e l’intolleranza delle cosiddette persone perbene. Pochi semplici ma originali tocchi, ironia ed arguzia gli ingredienti del progetto. Un gioiellino.

ÉCU Film Festival

Tra i lungometraggi citiamo Vagabonds di Philippe DajouxFinding Ophelia di Stephen Rutterford. Differenti per genere di appartenenza, ma affiancabili per questa ricerca di fondo che muove i protagonisti. Se nel primo i giovani (interpretati da Pauline Bresson e Marysole Fertrard) sembrano non aver nulla per cui sopravvivere, nel secondo è un’ossessione a tenere in scacco William (Jimmy Levar).

*Qui la pagina ufficiale dell’ÉCU Film Festival.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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