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Bombay Rose, una poesia animata sui sogni e le contraddizioni dell’India moderna

Dopo ben sei anni di lavorazione approda su Netflix il film d’animazione Bombay Rose,

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Dopo ben sei anni di lavorazione approda su Netflix il film d’animazione Bombay Rose, opera prima della regista Gitanjali Rao. Storia di sogni ed emancipazione sullo sfondo di un Paese in bilico tra tradizione e modernità: India.

Bombay Rose: Trama

Kamala, sfuggita col nonno e la sorellina dal suo destino di sposa-bambina, vende fiori ai bordi delle strade della moderna Mumbai. Inoltre, all’insaputa della famiglia, fa la danzatrice in un locale notturno. Quando incontra Salim, anche lui venditore di fiori ma musulmano, comincia a fantasticare sulla loro storia d’amore impossibile.

Due mondi che si incontrano

Non è raro che spesso sia l’animazione il terreno più fertile per restituirci l’immagine stilizzata ma puntuale di un paese con i suoi sogni e le sue contraddizioni. È quello che succede con Bombay Rose, opera prima targata Netflix, scritta, diretta e montata dalla esordiente indiana Gitanjali Rao. Nella storia di Kamala c’è infatti l’immagine stessa di un paese scisso tra tradizione e modernità. È proprio questo binomio a caratterizzare Bombay Rose, a partire dalla sua forma, un ibrido tra animazione tradizionale e digitale capace di farci immergere in quel grande calderone colorato che è l’India moderna. Contrapponendo alla brutalità e alla miseria quotidiana (lo sfruttamento minorile, la criminalità) le fantasticherie della protagonista, Rao mischia così passato e presente, iconografia indù e film di Bollywood.

C’era una volta a Bollywood

È proprio il cinema, del resto, ad affacciarsi continuamente nelle vite dei protagonisti. Un mondo sfavillante che ne condiziona sogni e desideri ma che, al tempo stesso, li riporta dolorosamente sulla terra. Fino a colorare anche la abusatissima storia di amore impossibile al centro del film di inediti sprazzi di vita agrodolci, ora concreti ora platealmente finzionali. Il tutto racchiuso da una colonna sonora dove brani tradizionali lasciano il posto a qualcosa di imprevedibile, come la “Cuccurucucu Paloma” nella versione di Caetano Veloso in Parla con lei di Almodovar.

Una storia di emancipazione di uno dei migliori film Netflix

Un insieme di suggestioni che ha però la sua forza soprattutto nelle sue storie di emancipazione femminile, tra fantasmi del passato e nuovi futuri da (ri)scrivere. È così che, a fianco di Kamala, trovano posto anche la storia della sorellina Tara, studentessa brillante desiderosa di aiutare gli altri, e quella della sua anziana insegnante di inglese, persa nel ricordo di un altro amore impossibile.

Avvolgente ed evocativa come una canzone ricorrente, Bombay Rose è una perfetta poesia animata. Un trionfo di musiche e colori che, tra malinconia e speranza, non può lasciare indifferenti.

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