Note di Viaggio. Il film, diretto da Andrea Longhin e Claudio Spanu , prodotto da BMG Italia, è disponibile su Nexo+.
“Le canzoni di Francesco hanno accompagnato da sempre il mio cammino di uomo e di musicista. In ogni casa, in ogni festa, discussione o corteo, lui in qualche modo c’era. Avere l’opportunità di risalire quel lunghissimo fiume di immagini e di parole, potendo per di più contare sull’aiuto e la maestria di così tanti amici, è stato davvero un gran privilegio. In questo progetto rivedo tanta bellezza, tanta vita e tanto presente.” – Mauro Pagani
Francesco Guccini, nato e cresciuto a Modena, compiuti 80 anni viene celebrato dal suo amico di lunga data Mauro Pagani. Pagani decide di realizzare un album-tributo , Note di Viaggio, in cui cantanti italiani interpretano le canzoni del cantautore. E’ il 15 Novembre 2019 quando, durante un firma copie, Guccini entra nella sala passando in mezzi al suo pubblico. La macchina da presa riprende il suo incedere, il suo saluto al pubblico con un semplice gesto della mano, quasi come non fosse uno dei cantautori che ha segnato la storia della bella musica autoriale italiana.
In Note di viaggio. Il film,Mauro Pagani descrive il progetto di questo disco, descrivendolo a Guccini come una possibilità per le nuove generazioni di conoscerlo. Accettato il progetto, a Pagani rimane l’arduo compito di selezionare tra l’enorme repertorio le canzoni, e poi contattare gli artisti .
“Io chiedo quando sarà, Che l’uomo potrà imparare, A vivere senza ammazzare, E il vento si poserà”
L’inizio del viaggio è nel Marzo del 2019 quando a Pavana, dove abita da anni Guccini, arriva Elisa. Visibilmente emozionata, Elisa si dice onorata di aver ricevuto la telefonata dal Maestro Pagani e di interpretare Auschwitz, una canzone per lei “incantabile” in quanto racconta l’orrore dei campi di concentramento e, in qualche modo, anche la storia della sua famiglia perchè suo Nonno fu uno tra i tanti uomini deportati. Mauro Pagani spiega alla telecamera che questa è una canzone che solo una voce delicata poteva interpretare e così ha pensato alla cantante di Monfalcone.
Note di viaggio. Il film dall’arrivo di Elisa si compone di tante tappe. quelle dei diversi cantanti che raggiungono Pavana per eseguire le canzoni di Francesco Guccini. Tra sequenze nella sala prove, appunti su quaderni, chiacchierate con i musicisti, il docufilm diventa un diario in cui, pagina per pagina, gli artisti raccontano chi sia per loro Francesco Guccini.
Tra suoi grandi estimatori, come Brunori Sas, Carmen Consoli, Emma Marrone , che lo descrive come “un mito dagli occhi buoni“, c’è chi, come Zucchero, racconta il profondo rapporto con la musica del cantautore. Zucchero infatti si dichiara fan di Guccini. Fan di colui che ha saputo descrivere una generazione, la sua, e fan di quelle canzoni che deve ascoltare ovunque si trovi per sentirsi a casa.
“Far parte dei ricordi belli della gente è ciò che conta nel “mestiere della musica” – Mauro Pagani
Francesco Guccini racconta la sua vita con la musica. Un amore nato dal jazz degli anni ’50, e poi esploso con il rock, un genere che in lui ha cambiato tutto. Il diario dunque assume la forma personale, ricordi condivisi con il suo storico gruppo trovano voce nelle canzoni che ora sono cover, e il Mito si lascia cantare.
Ciò che rende speciale ed emozionante questo Note di viaggio. Il film è la profonda trasparenza e sincerità con cui Guccini, si mette a nudo davanti alla telecamera, condividendo di nuovo con il suo pubblico tutto ciò che lo riguarda. Lui stesso, nato e cresciuto in provincia, amante di natura e musiche, preferisce definirsi “Artigiano” e non un artista perchè “sceso della montagna” e mai allargato. Eppure il suo pubblico, ancora enorme nonostante il suo ritiro dalle scene musicali, è molto più che poco.
“Un vero e proprio “Viaggio” per noi, citando il titolo di questo progetto. Un viaggio attraverso la buona musica ma anche dentro i racconti, i volti, le poesie e l’arte di chi ha saputo collegare con un filo rosso diverse età e generazioni.” – Andrea Longhin e Claudio Spanu
Convinto da Pagani a incidere l’emozionante Natale a Pavana, cantata in dialetto pavanese, Guccini ascolta i provini dell’album. Come fosse un ragazzo che ha appena comprato il cd del suo cantante preferito, l’artigiano della musica ascolta attento le sue canzoni. Attento e concentrato, si sorprende quando sente voci come quella di Elisa, Mannoia e commenta con un “brava” la giovane Levante. Riconosce fin da subito il “suo” Luciano Ligabue, artista con cui condivide da tempo un rapporto di profonda stima e amicizia.
Ligabue, grande amante di L’Avvelenata, a cui ha dedicato la sua canzone “Caro il mio Francesco“, descrive Guccini con una profonda intelligenza. Ligabue infatti realizza che la sua generazione non può non essere devota a Francesco perchè solo lui ha avuto il merito di portare in musica il luogo dei loro giorni: la provincia. Il luogo in cui entrambi sono nati e cresciuti, il luogo che rappresenta sogni, emozioni, lavoro e voglia di vivere. Nella voce di Ligabue c’è la voce forse di tutto il pubblico che non può ancora credere al ritiro di Guccini, e che ancora spera in nuove parole …