Tratto dall’omonimo romanzo, London Boulevard è la storia di Mitchel (Colin Farrell), ex-detenuto appena uscito di prigione e costretto a scontrarsi con il proprio passato. Tre anni dietro le sbarre a Pentonville hanno convinto Mitchel ad allontanarsi dalla strada, ma i vecchi amici si ripresentano con le vecchie tentazioni. Per caso Mitchel comincia a lavorare per Charlotte (Keira Knightley), una star del cinema eternamente assediata dai paparazzi: tra i due cresce qualcosa, ma si mette in mezzo Gant (Ray Winstone), potente boss locale che vede in lui notevoli potenzialità da criminale…
Lo sceneggiatore di The Departed – Il Bene e il Male, William Monahan scrive e dirige un atipico gangster movie in cui a mancare è proprio la sceneggiatura. La scelta di personaggi sconnessi fra loro, ognuno con la sua vita, i suoi interessi e le sue motivazioni, insomma chiusi nella propria individualità, se da una parte regala (neanche troppa) coerenza ai protagonisti dall’altra non dona al film una reale struttura portante. Una serie di personaggi mediamente credibili, anche ben recitati, ma manca una lettura d’insieme: le atmosfere richiamano la British New Wave anni ’60, il montaggio delle scene d’azione è efficace anche se debitore di Kitano in forma e intenzioni, ma in fondo è soltanto una bella confezione. La pecca principale del film sta nell’introdurre tanti temi e non svilupparne realmente mai nessuno: l’impossibilità di redenzione del protagonista, la diva prigioniera della sua celebrità, la “galeotta” amica che sparisce dopo due scene, le leggi della strada…così due terzi abbondanti di film cercano di giustificare l’inevitabile esplosione degli eventi, cioè Mitchel che ritorna gangster, e il regista può giocare quanto vuole con il lato cattivo del protagonista e fargli seminare cadaveri a volontà nella sua sfida a Gant.
Molto rumore per nulla.
Angelo Mozzetta