Amici da tutta la vita e soci in affari, Ronny (Vince Vaughn) e Nich (Kevin James) sembrano non nascondersi nulla l’un l’altro. Nick ricopre il ruolo del marito ideale accanto alla sua bella Geneva (Winona Ryder), la coppia che Ronny vorrebbe emulare insieme alla sua fidanzata Beth (Jennifer Connelly).
E’ la più bella coppia che Ronny abbia mai visto, l’unica che riesca a fargli credere che sia giunto il momento di sposarsi e condividere ogni gioia e dolore con la propria compagna. Eppure, dopo la fatidica decisione di chiedere la mano alla sua bella, tra i fiori profumati di un orto botanico nel cuore di Chicago, Ronny sorprende la conturbante Geneva in compagnia di Vis (Channing Tatum), un giovane tatuato dall’aria bella e dannata. Da qui il film vede il suo protagonista alle prese con i dubbi e le incertezze se confessare o meno al proprio migliore amico, che si scoprirà non essere un marito così devoto ed affettuoso, la scomoda verità.
Scritto da Allan Loeb, lo stesso che scrisse Due cuori e una provetta (2010), altra commedia di dubbia riuscita, Il Dilemma è l’ultimo film e l’ultima prova comica del regista premio Oscar Ron Howard che nel lontano 1977 firmò la sua prima commedia, nonché primo lungometraggio, Attenti a quella pazza Rolls Royce. Dopo Splash – Una sirena a Manhattan (1984) o Cronisti d’assalto (1994), piacevolissime prove che ebbero un ottimo successo, l’ex Richie Cunningham torna ora alla commedia, quel genere, la cui equazione vincente sembra essere “tirar fuori la verità e provocare le risate”. Questa è la vera sfida che sembra però non essere riuscito a vincere in questo film che non fa che ridursi all’imponente presenza scenica e all’improvvisazione, a tratti, bisogna riconoscerlo, molto naturale della coppia Vaughn – James.
Lontano ormai, nell’interpretazione e nel genere, dal piccolo gioiello del 1996 diretto da Doug Liman – Swingers – interpretato accanto all’amico e sceneggiatore Joe Favreau, Vince Vaughn ha diretto la sua strada altrove.
Insieme a Ben Stiller, Jack Black e Owen Wilson, Vaughn (negli ultimi anni ha recitato in film come Old school, Palle al balzo – Dodgeball, 2 single a nozze), viene battezzato dalla stampa americana come “uno dei Frat Pack”, in onore del famoso gruppo Rat Pack, tra cui figuravano Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr che negli anni ‘50 si esibivano a Las Vegas mandando la folla in delirio.
Così, gli attori amici – spesso coprotagonisti nello stesso film – questi nuovi comici, sembrano ormai essersi cuciti addosso la parte da mattatori, ai quali non si richiede grande estro nella recitazione, sempre un po’ approssimativa ed epidermica, in film spesso comico – demenziali.
Eppure la commedia, quella che non contempla registri demenziali ma che si prefigge il ritmo serrato, negli equivoci e nei fraintendimenti di quella classica americana, non emerge in questo film che sembra perdersi tra le numerose gag dei due protagonisti che si improvvisano registi di se stessi, mentre Howard sta a guardare, commosso ed impressionato, di quanto sia emozionante la naturalezza scoppiettante con cui i suoi attori lavorino regalando nuove risate.
Martina Bonichi