Presentato all’Irish Film Festa Silver Stream, The Hunger – The Story of the Irish Famine di Ruan Magan è basato sull’Atlas of the Great Irish Famine (Cork University Press) ed è un documentario in due parti di grande interesse e potenza visiva.
The Hunger – The Story of the Irish Famine | Un documentario per non dimenticare
La nascita del progetto si deve alla volontà dei suoi creatori di non dimenticare un passato, quale quello dell’Irlanda, fatto di sacrifici, perdite, soprusi e discriminazioni. È infatti necessario non dare per scontato tutto ciò che oggi appartiene al popolo irlandese, guadagnato e conquistato con le unghie e con i denti.
La sofferenza che ha caratterizzato il periodo narrato dal documentario è qualcosa di imprescindibile. Sebbene nelle scuole si studi la grande carestia, le ricerche portate avanti da Lisa Burke (assistente al montaggio) e dai suoi collaboratori hanno messo in evidenza le lacune dell’insegnamento.
La tragedia della “grande fame”
La “grande fame” del titolo assume le sembianze di una tragedia dai numerosi strascichi, economici, politici, sociali, culturali. L’ostracismo dimostrato da diverse categorie di uomini fa riflettere sul fatto che forse la cosa poteva essere evitata, o almeno fronteggiata in maniera diversa.
È così che The Hunger spinge alla discussione, al confronto, all’analisi di coscienza. Meglio tardi che mai.
Nel corso dei 90 minuti della durata, vengono sollevate varie questioni, tutte collegate al tema principale (della carestia, verificatasi in due fasi: 1845-47 e 1847-52) tra cui l’emigrazione, lo sfratto, la malattia, la povertà.
Le condizioni di vita in cui versavano gli Irlandesi sfiorano l’indicibile. Il pregevole, oculato e difficile lavoro di selezione effettuato sul materiale di repertorio permette di immergere lo spettatore nel vivo di quel terribile periodo.
L’autenticità stimola un’ampia gamma di sensazioni/reazioni, dallo sconcerto alla rabbia, dall’afflizione al desidero di rivalsa. Si tira spesso in ballo Dio, eppure di cosiddetta giustizia divina neanche l’ombra.
Un prodotto notevole, che colpisce nel segno, ma non per tutti
The Hunger – The Story of the Irish Famine non è forse un prodotto per tutti. Ma ha sicuramente il merito di raccontare, con cura, attenzione e onestà, uno dei più tragici episodi nella storia di questa nazione.
Nel tentativo di non falsare le prove, ma sottolineando la dura (e giusta) critica a un sistema che ha condannato a morte circa un milione di persone, e altrettante ne ha cacciate, il documentario colpisce nel segno.
Impossibile rimanere indifferenti dinanzi alle descrizioni, alle immagini, al pensiero di una sofferenza collettiva. A rappresentarne un simbolo, la giovane Bridget O’Donnell, madre di due bambini, lasciati a morire per la fame e la febbre.
La calda voce di Liam Neeson accompagna le inquadrature, intervallata dalle voci di studiosi ed esperti, che chiariscono il quadro. A intervallare visivamente scorrono riprese contemporanee di Londra e dell’Irlanda stessa.
The Hunger – The Story of the Irish Famine è una produzione della tv pubblica irlandese RTÉ – dove è andato in onda nel 2020, in occasione del 175esimo anniversario dalla carestia – in collaborazione con il canale ARTE e University College Cork.
*Se volete leggere un’altra recensione dell’Irish Film Festa Silver Stream.
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