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Speravo de mori prima: la recensione della serie Sky su Francesco Totti

La vita di un campione raccontata con sguardo disincantato e dissacrante dal protagonista Pietro Castellitto

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Speravo De Mori’ Prima è un’attesissima serie Sky Original prodotta da Mario Gianani per Wildside, del gruppo Fremantle, con Capri Entarteinment di Virginia Valsecchi, The New Life Company e Fremantle, presentata in conferenza stampa insieme ai produttori, attori e regista.

“Speravo de morì prima”, a Sky’s Tv Serie focused on Roma’s football player Francesco Totti.

È passato quasi un anno da quando Mi Chiamo Francesco Totti è uscito, lasciando un’ampia scia dietro di sé: il documentario di Alex Infascelli era una celebrazione del capitano della Roma, un vero e proprio fenomeno che trascende la comprensione razionale, sempre in bilico tra sacro e profano.

Un documentario che usava la voce del protagonista che raccontava, ovviamente in prima persona, la sua vita dall’infanzia fino ai trionfi, senza enfasi e senza parafrasi, mettendo in scena una realtà nuda e cruda.

Era però probabilmente questo il problema dell’operazione: un’agiografia che peccava di falsa modestia, un racconto che drammaturgicamente mancava di un acme narrativo in quanto percorreva la storia di un’esistenza (stra)ordinaria priva di ogni emotività, eccetto che -ovviamente- per il tifoso. In pratica, un dramma (nelle intenzioni) senza dramma (nei risultati).

“Speravo de morì prima”, a Sky’s Tv Serie focused on Roma’s football player Francesco Totti.

Un intoppo che sembra essere apparso chiaro a Wildside nel momento in cui è stata messa in cantiere Speravo De Morì Prima, la serie Sky Original ispirata a Il Capitano dello stesso Francesco Totti e Paolo Condò: 6 puntate disponibili sula piattaforma di Sky dal 19 marzo scritte da Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Careddu, e dirette da Luca Ribuoli. In pratica, lo stesso dream team de La Mafia Uccide Solo D’Estate – La Serie: perché nello stesso modo in cui lì, nel film di Pif, si riusciva a far ridere mentre si raccontava un reale dramma sociale, anche qui in Speravo De Morì Prima la chiave di lettura è la deformazione grottesca, sempre e comunque restando ancorati alla realtà.

È un po’ come se la cifra stilistica di Pietro Castellitto, (preparato -ironicamente- da Antonello Venditti a cantare Grazie Roma) che presta il volto al protagonista, mostrata ultimamente nel suo esordio da regista I Predatori, travolga il serial: che parte, va avanti e trionfa per ellissi.

Un racconto che non segue gli eventi in maniera cronologica (altro errore tecnico del film di Infascelli), ma sceglie di proseguire per singulti, zigzagando all’interno di quella vita dove ciò che eccede l’ordinario diventa materiale per sorriderne, e non per prendere in giro ma per donare leggerezza al paradosso di un personaggio che, come detto sopra, esiste sempre al confine tra sacro e profano.

“Speravo de morì prima”, a Sky’s Tv Serie focused on Roma’s football player Francesco Totti.

Suona quindi come una vera e propria dichiarazione d’intenti la primissima sequenza del primo episodio, che apre la serie con la richiesta di un ragazzo che sta per uscire di galera ma, mentre la fidanzata lo attende fuori, chiede al direttore del carcere (prezioso cameo di Tommaso Ragno) di restare dietro le sbarre per altri dieci giorni solo per aspettare la visita del Capitano.

Un nucleo emotivo che però non si accontenta della cifra da commedia, riuscendo anche a trovare la strada giusta per rappresentare uno scontro umano che travolga emotivamente lo spettatore: e anche qua, la scommessa vinta degli sceneggiatori è quella di aver saputo raccontare lo scontro tra Totti e Luciano Spalletti. Complici due interpreti eccellenti (Castellitto ma anche Gianmarco Tognazzi), la vicenda che poco tempo fa ha appassionato la tifoseria giallo rossa tiene banco nelle varie puntate, collegandole come linea orizzontale, senza mai eccedere nei toni e nei sottotesti.

E tutto il cast gli va dietro: che è poi quello delle grandi occasioni, da Monica Guerritore a Giorgio Colangeli, da Greta Scarano (una perfetta Ilary Blasi) a Paolo Calabresi e Ricky Memphis (sempre brillanti anche per una manciata di secondi).

“Speravo de morì prima”, a Sky’s Tv Serie focused on Roma’s football player Francesco Totti.

Speravo De Morì Prima sa ridere dei milioni guadagnati, dei sogni, degli addii, della sacralità di un personaggio leggendario, ma non rinuncia a sottolinearne la tragica verità, non dimentica che quello che mostra sullo schermo sono persone vere e vicende reali.

Le persone diventano personaggi che tornano persone nella resa drammaturgica, il cast vive di coppie (madre Fiorella/padre Enzo, marito Francesco/moglie Ilary, calciatore Francesco/allenatore Luciano, e così via) e quindi di contrasti frizzanti e vividi. Sono diverse le sequenze irresistibili, da intrattenimento di gran classe (come nella riunione di condominio di mamma Fiorella): eppure su tutto resta il volto di Castellitto: che non scimmiotta Totti dal punto di vista fisico bensì fisiognomico.

Ne assorbe sguardi e modo di parlare, ne cattura l’essenza e dribbla la copia carbone e l’interpretazione calligrafica caricando di umanità il personaggio e restituendo il nucleo vibrante di Francesco Totti. Campione suo malgrado.

Perché, come disse qualcuno: “Mi dispiace…perché io so’ io: e voi non siete un cazzo”.

Speravo de morì prima

  • Anno: 2021
  • Durata: 1 stagione, 6 episodi
  • Distribuzione: Sky Original
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Luca Ribuoli
  • Data di uscita: 19-March-2021

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