Un successo di pubblico in patria e ora in corsa per l’Oscar (qui per tutte le nomination): Quo Vadis, Aida?
Quo Vadis, Aida? La chiave del successo
Nonostante la situazione sanitaria e le limitazioni imposte alle proiezioni, il film bosniaco Quo vadis, Aida? di Jasmila Žbanić, è diventato un vero e proprio caso, grazie anche al tema affrontato. Al centro di tutto la decisione della cineasta di Sarajevo di portare per la prima volta sullo schermo il massacro di Srebrenica del luglio 1995.
Il film è stato presentato in prima mondiale in concorso alla 77° Mostra del cinema di Venezia. Non ha riportato premi, ma è stato acquisito per l’Italia dalle distribuzioni Academy Two e Lucky Red. Un film importante che ha richiamato nelle sale un numero molto alto di spettatori.
Di cosa parla Quo Vadis, Aida?
Bosnia, luglio 1995. I fatti sono visti attraverso gli occhi di Aida (Jasna Djuricić), prima insegnante e adesso interprete alle Nazioni Unite nella cittadina di Srebrenica. Qui segue le trattative inconcludenti con Mladić che fa promesse false. Quando l’esercito serbo occupa la città, la sua famiglia è tra le migliaia di cittadini che cercano rifugio nell’accampamento delle Nazioni Unite. Come persona informata sulle trattative, Aida ha accesso a informazioni cruciali per le quali è richiesto il suo ruolo di interprete. Animata dal desiderio di salvare la sua famiglia, si trova ad affrontare dubbi e scelte che mai avrebbe voluto porsi.
Basato su una storia vera
Quo vadis, Aida? è un dramma basato su una buona ricostruzione, che vuole essere rigoroso e che presenta anche un evidente riferimento a Roma città aperta.
Nella realtà più di 8.000 musulmani bosniaci furono uccisi da unità sotto il comando del generale Ratko Mladić, che ora rischia l’ergastolo essendo stato condannato per crimini contro l’umanità. Ma Quo Vadis, Aida?, pur essendo un racconto orribile, ha un cuore profondamente umano.
Dalle allusioni bibliche del titolo a una scena in cui Aida si arrampica per osservare la marea perduta dell’umanità davanti a lei. L’eroina angosciata è calata in un ruolo che evoca sia il deserto dell’esilio che il peso della responsabilità torturata.
Le dichiarazioni della regista
“Questo film parla di una donna alle prese con un gioco di guerra tra uomini. Parla di coraggio, amore e resilienza – e anche di quanto può accadere se non riusciamo a reagire tempestivamente ai primi segnali di pericolo. Sono una sopravvissuta della guerra in Bosnia. Un giorno hai tutto, il giorno dopo la maggior parte delle cose che conoscevi non esiste più. Solo perché riteniamo che alcune cose siano inimmaginabili, non significa che non possano accadere.”
Il trailer
Quo Vadis, Aida?
Durata: 104'
Distribuzione: Academy Two, Lucky Red
Nazionalita: Bosnia ed Erzegovina, Austria, Romania, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Francia, Norvegia, Turchia
Regia: Jasmila Žbanić
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