La bambina che non voleva cantare: la recensione del film televisivo su Nada

La Bambina che non voleva cantare, con la regia di Costanza Quatriglio (L’isola, Terramatta, Con il fiato sospeso), è una fiction liberamente tratta dal romanzo autobiografico Il mio cuore umano, scritto dalla cantante livornese Nada Malanima.

La bambina che non voleva cantare è andata in onda il 10 marzo su Raiuno in prima serata, registrando una media di cinque milioni e mezzo di telespettatori con uno share del 23,2. Segno inequivocabile che l’infanzia e l’adolescenza di Nada hanno attirato l’attenzione degli italiani. Una storia che solo chi ha letto il libro poteva conoscere, considerato che la cantante è stata sempre molto riservata sulla sua vita privata.

L’infanzia e l’adolescenza di Nada, la trama de La bambina che non voleva cantare

Il film è ambientato nella Toscana dei primi anni Sessanta, precisamente a Gabbro, frazione di Rosignano Marittimo in provincia di Livorno, dove abitano la piccola Nada, i suoi genitori e la nonna Mora (Nunzia Schiano). Nada interpretata da piccola da Giulietta Rebeggiani e da adolescente da Tecla Insolia (Vite in fuga), accetta di intraprendere seppur di controvoglia alcune lezioni di canto per soddisfare la madre Viviana (Carolina Crescentini), la quale soffre da sempre di crisi depressive, vedendo nella figlia un talento che potrebbe portarla al successo.

La ragazza inizierà questo percorso professionale, accettando con il tempo che quel suo innato talento l’ha portata a essere la cantante che è e che le ha regalato nel corso degli anni delle grandi soddisfazioni.

Una grande prova attoriale per Tecla Insolia

Tecla Insolia presta corpo e voce alla giovanissima Nada Malanima. L’attrice toscana che abbiamo avuto modo di vedere in Vite in fuga e in L’allieva, riesce a conferire al suo personaggio la giuste dose che occorre per descrivere un’artista sensibile come Nada.

Non solo, la sua bravura canora è ben evidente dai brani che canta, confermando un talento che abbiamo avuto modo di vedere durante la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020 dove ha vinto con il brano 8 marzo nella competizione canora Sanremo Young. Un altro grande successo che va ad aggiungersi alla carriera di questa giovanissima attrice.

Il cast de La bambina che non voleva cantare

Oltre a Tecla Insolia, il cast de La bambina che non voleva cantare è composto da Carolina Crescentini che veste i panni della fragile e insicura Viviana, madre di Nada, una bravissima Nunzia Schiano nei panni di Nonna Mora, Sergio Albelli in quelli di Gino Malanima e Massimo Poggio.

Particolarmente intensa risulta l’interpretazione di Carolina Crescentini, la quale anche se è romana riesce a recitare con un accento toscano, dando alla sua Viviana la giuste dose di malinconia e sofferenza che servono a descrivere in maniera perfetta il suo personaggio.

La bambina che non voleva cantare, conclusioni

La bambina che non voleva cantare descrive un periodo della vita di Nada Malanima precisamente dal 1961 al 1969, anno della sua partecipazione al 19° Festival di Sanremo dove si è esibita con il brano Ma che freddo fa. Si è scelto di focalizzarsi su questo decennio perché è quello più importante per la nascita e la crescita professionale di Nada, descrivendo il complesso rapporto che aveva con sua madre e il fatidico incontro che la cantante livornese avrà con Gerry Manzoli (Federico Calistri), il celebre bassista che sposerà nel 1973.

La sceneggiatura scritta dalla stessa Costanza Quatriglio insieme a Monica Rametta si concentra prevalentemente su una parte di vita che ha segnato senza ombra di dubbio l’artista livornese, facendola diventare quella che tutti conoscono e che hanno imparato ad apprezzare attraverso le sue stupende canzoni.