Presentato in anteprima speciale VOD con tre mesi d’anticipo, approda in blu-ray sotto il marchio Digitmovies Flesh contagium. Diretta dal Lorenzo Lepori autore di Catacomba, una fiaba nera ed erotica che, scritta durante il lockdown del Marzo 2020, cerca di parlare della contemporaneità. Del resto, è impossibile non pensare all’attuaità d’inizio terzo millennio legata al Coronavirus nell’assistere alla circa ora e dieci di visione.
Perché Flesh contagium si svolge in un 2029 in cui un morbo influenzale ha infettato gran parte dei terrestri causando migliaia di morti.
Oltre a generare il collasso dei sistemi sanitari; man mano che, in uno scenario rappresentato in particolar modo da abitazioni diroccate, conosciamo il protagonista Udolfo. Protagonista incarnato da Pio Bisanti e che tiene prigioniera in una solitaria fortezza la giovane Ornella alias Shiri Binder, costretta ad accettare il suo bestiale amore. Nient’altro che che un assassino asservito alla consorte cannibale Vera, dal volto di una bluastra Simona Vannelli. Figura, quest’ultima, che, presa anche a tirare continuamente in ballo un’ossessiva cantilena, sembra quasi venuta fuori da La casa di Sam Raimi.
E non è un caso che sia stata proprio la celluloide horror degli anni Settanta e Ottanta ad aver dichiaratamente ispirato gli sceneggiatori. Ovvero lo stesso Lepori affiancato da Alex”Stomach”Visani e dall’Antonio Tentori curatore degli script di Un gatto nel cervello e Demonia di Lucio Fulci.
Quindi, al di là di un’atmosfera quasi western, a cominciare dal sesso selvaggio che richiama certo cinema dello spagnolo Jesus Franco i riferimenti si sprecano.
Abbiamo, infatti un’ambientazione post-atomica e i cosiddetti “esecutori” in tuta antiradiazioni chiaramente derivati da Rats – Notte di terrore di Bruno Mattei. Mentre un’orrenda mutazione corporea di Udolfo non avrebbe certo sfigurato negli splatter del Frank Henenlotter di Basket case o nelle produzioni del re dei b-movie Charles Band. Creepozoids su tutte, come ama precisare il citato Visani. Soprattutto perché l’insieme, in maniera analoga a quei casi, sceglie la strada dell’effettistica artigianale evitando la sempre più abusata CGI. Evolvendosi in un tour de force per la povera Ornella, impegnata a farsi complice della coppia e a vedersela con i citati esecutori, sadicamente in marcia senza sosta. Fino alla conclusione sguazzante tra liquido rosso e frattaglie (compreso un cuore strappato a mani nude) di Flesh contagium. Accompagnato nella sezione extra da trailer, oltre sette minuti di backstage, otto di interviste e videoclip di Rise of the enlightened.
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