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Fino all’ultimo indizio. Il thriller con Denzel Washington

La recensione di Fino All’Ultimo Indizio, film scritto e diretto da John Lee Hancock.

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La recensione di Fino All’Ultimo Indizio, film scritto e diretto da John Lee Hancock. Protagonisti del thriller poliziesco un trio di premi Oscar composto da Denzel Washington, Rami Malek e Jared Leto.

Il film è in streaming anche su Netflix.

Fino all’ultimo indizio Trama

Il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città.

Recensione

Fino all’ultimo indizio di John Lee Hankock  si presenta alla visione del pubblico italiano con un paradosso piuttosto curioso, costituito dal fatto che pur appartenendo a un genere tra i più amati e praticati da pubblico e addetti ai lavori comunque fatica  a trovare spazio nei palinsesti delle grandi Major. A fronte di titoli di grande successo, capaci di primeggiare tanto al box office (Seven) quanto nel computo dei premi di maggior prestigio (Il silenzio degli innocenti), il thriller sembra essere diventato uno dei generi prediletti da televisioni e piattaforme per più di una ragione. La prima è  data dal costo relativamente basso de suoi allestimenti, tra i pochi in cui ancora oggi a prevalere e’ il vecchio modo di fare cinema, più legato all’artigianalità che alla tecnica. L’altra, invece, riguarda caratteristiche che avendo a che fare con le complessità della psiche umana ben si addicono allo sviluppo seriale dei personaggi secondo il modello privilegiato dalle nuove piattaforme.

Fino all’ultimo indizio rappresenta dunque un eccezione non solo perché nasce come uno dei titoli di punta di un colosso della comunicazione qual e’ Warner Bros. ma soprattutto perché annovera tra le sue fila un cast di premi Oscar capeggiati da Denzel Washington,  protagonista della storia insieme a Rami Malek, al suo primo film dopo la vittoria della mitica statuetta e infine Jared Leto, passato agli annali del cinema che conta per il ruolo di Rayon in Dallas Buyers Club. (Oscar come Miglior attore non protagonista).

A metterli insieme in una Los Angeles desolata e anonima e’ la caccia a un serial killer sulle cui tracce si ritrovano un maturo e disilluso poliziotto – Joe Deacon/Denzel Washington – e il suo giovane e scalpitante collega /Rami Malek, convinti di aver trovato nel personaggio interpretato da Jared Leto l’uomo  che entrambi stavano cercando.

Fino all’ultimo indizio di John Lee Hancock è un thriller in cui a prevalere sono i temi esistenziali rispetto a quelli legati all’azione.

Un thriller stile David Fincher e la distorsione psicologica dei protagonisti

Costruito su meccanismi narrativi assicurati dal procedere dalla detection in realtà i motivi di interesse di Fino all’ultimo indizio si spostano quasi subito sul rapporto dialettico tra le psicologie dei personaggi lasciando intendere che nessuna delle parti in causa sia esente da manchevolezze e che dietro il senso di colpa dei due agenti non ci sia solo il non essere riusciti a fermare la scia di sangue.

La prevalenza dei temi esistenziali rispetto a quelli legati all’azione – in linea con i lavori sul genere operati da David Fincher con Zodiac e Mindhunter  regalano alla storia un senso di vuoto e una disperazione in parte raggelate dalla compostezza della composizione e dall’artificialita’ delle sequenze notturne caratterizzare dai colori al neon in grado di rendere la distorsione psicologica dei protagonisti.

Così facendo Fino all’ultimo indizio più che un film sulla caducità della vita e sul tentativo degli uomini di porvi rimedio attraverso il fare diventa una rappresentazione della loro impotenza e dell’ambiguità che ne nasconde i loro fallimenti. Un mondo, questo, che Hancock mette in scena più con le parole che con i fatti (molti dei propositi espressi dai protagonisti sono destinati a rimanere sulla carta) e senza le sfumature necessarie a dare corpo alla doppiezza dei protagonisti. Detto questo il film si lascia guardare anche e soprattutto per la bravura di Washington, perfetto sia quando si tratta di tramettere la stanchezza esistenziale del suo personaggio, sia  quando invece è la coolness a prevalere: con i Ray-Ban indosso  e la gomma da masticare in bocca  Fino all’ultimo indizio c’è’ lo restituisce a tratti  con il fascino di sempre e nell’immaginario che più gli compete. 

Trailer Fino all’ultimo indizio

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