Quello raccontato su Netflix dalla serie tv ‘Snowpiercer’, il treno lungo più di mille carrozze che viaggia senza sosta sulla Terra ormai congelata, è un mondo che ci fa paura. E lo fa perché – in fin dei conti – ci mette di fronte a un problema reale come quello dei cambiamenti climatici, confermando quello che già sappiamo: è una sfida che non possiamo perdere. Il treno è l’ultimo baluardo degli uomini e su di esso vengono replicate tutte le diverse classi sociali, con ciò che ne consegue in termini di privilegi e rivolte. I ricchi sono in testa, i miserabili affollano il ‘fondo’ e marciano perché vengano riconosciuti i loro diritti.
Sono i più deboli a fare le spese del disastro ambientale
Gli effetti del cambiamento climatico si rivedono anche in questo: sono i più deboli a farne le spese, schiacciati da chi ha avuto la possibilità di mettersi in salvo prima e meglio. Senza contare che anche la tematica dell’appropriazione delle risorse naturali è particolarmente attuale e correlata. Chi le detiene in esclusiva ha il potere di sottomettere gli altri, quando invece andrebbero distribuite equamente poiché appartengono a tutti (così come il diritto a un’esistenza dignitosa). In questo futuro post- apocalittico, meno improbabile di altri universi fantascientifici più blasonati, l’immenso treno Snowpiercer creato dal Signor Wilford viaggia senza sosta intorno al globo trainato dalla locomotiva eterna. Incontra skyline familiari e passa attraverso paesaggi un tempo ospitali, mentre i passeggeri covano la segreta speranza che un giorno la temperatura scenda per tornare alla normalità. Ma sempre con il terrore, non troppo velato, che ormai sia troppo tardi. Quello dei cambiamenti climatici è certamente un tema cruciale, ad ogni modo su moviemag.it si potranno trovare molti altri approfondimenti e curiosità su questa appassionante serie.
Un’arca di Noè moderna, fatta di acciaio, vetro e vapore
Le vicende del treno si svolgono circa 15 anni dopo l’inizio di una nuova Era Glaciale, che fa piombare l’intero pianeta sotto una fitta coltre bianca e con temperature assolutamente inospitali (intorno a -120). I pochi sopravvissuti al disastro ambientale causato dall’uomo cercano di mettersi in salvo, assaltando il treno con il marchio ‘W’ al momento della fatale partenza per un viaggio senza destinazione. Guerriglia e tafferugli avranno inizio da qui e si faranno strada a bordo del convoglio ferroviario fino ad esplodere – più e più volte – in lotte senza quartiere.
Lo Snowpiercer – letteralmente ‘bucaneve’ – è una sorte di moderna arca di Noè fatta di acciaio, vetro e vapore. All’interno di essa vive confinato l’ultimo baluardo dell’umanità. Ma il treno non funziona per la salvezza di tutti. E a dimostrarlo ci sono l’ordine utopico mantenuto ad ogni costo e i suadenti messaggi audio quotidiani che trasmettono una falsa normalità. Le classi agiate sono distanti anni luce dagli sfortunati ‘fondai’, segregati nella loro condizione inferiore e senza alcuna aspirazione. Una luce di speranza si accenderà solo quando, lanciando una serie di palloni-sonda dal treno e da una dimenticata stazione di terra, i ricercatori inizieranno ad analizzare la temperatura e i fenomeni atmosferici traendone nuove prospettive.