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Personaggi

Anna Magnani: filmografia e vita privata

Il ritratto intimo e privato di un'attrice che è stata il simbolo del cinema italiano del XX° secolo.

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Anna Magnani è stata una delle attrici simbolo del cinema italiano, dotata di un fascino e di una sensibilità che l’hanno portata a interpretare diversi personaggi, passando dai ruoli comici a quelli drammatici. Ma soprattutto Anna Magnani è il simbolo della romanità cinematografica, le cui indimenticabili interpretazioni in capolavori come Roma città aperta (1945), Bellissima (1951) e Mamma Roma (1962) restano impresse nella mente e nei ricordi dei romani e non solo.

Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care.

Anna Magnani quando è nata? 

Anna Magnani nasce a Roma il 7 marzo 1908. Figlia di una sarta originaria di Fano, Marina Magnani, la quale dopo averla partorita l’affidò alle cure della nonna materna, senza mai rivelarle il nome del padre. Figura fondamentale per la Magnani è stata sua nonna Giovanna Casadio, la donna fece sacrifici per far studiare la nipote, in quanto la figlia se ne era scappata ad Alessandria d’Egitto, finendo con lo sposare un facoltoso uomo d’affari.

Nel 1927 Anna iniziò a frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, all’epoca non ancora intitolata a Silvio D’Amico, ma proprio in quegli anni quest’ultimo era direttore. Furono anni proficui per la giovane Magnani, durante i quali ebbe modo di entrare a far parte di alcune compagnie tra cui quella di Vergani- Cimara, diretta dal grande Dario Nicodemi. Nel 1934 ebbe modo di fare teatro di vista con i fratelli De Rege, Garinei e Giovannini, Franco Monticelli e Totò.

Il debutto cinematografico

Il suo debutto cinematografico avvenne nel 1934 con La cieca di Sorrento diretto da Nunzio Malasomma, anche se apparve non accreditata in Scampolo (1932) di Augusto Genina. Nel 1935 convolò a nozze con il noto produttore cinematografico Goffredo Alessandrini, un matrimonio destinato inesorabilmente a naufragare nel 1940, anche se il divorzio avvenne solo nel 1972.

The Passion of Anna Magnani (Official U.S. Trailer)

Ci furono diverse interpretazioni significative in alcuni lungometraggi come Teresa Venerdì (1941) di Vittorio De Sica, Campo de’fiori (1943) di Mario Bonnard, ma l’incontro con il grande Roberto Rossellini che nel 1945 stava per girare il suo capolavoro Roma città aperta, segna una svolta nella carriera della Magnani. Con Rossellini, la donna ebbe anche una relazione sentimentale, nonostante all’epoca avesse un figlio piccolo, Luca Magnani, nato nel 1942, figlio illegittimo di Massimo Serato, un attore di nove anni più giovane della donna.

Roma città aperta e altri successi cinematografici

Roma città aperta, (1945) il capolavoro del neorealismo italiano, rappresenta uno dei lungometraggi più importanti tra la filmografia di Anna Magnani. Con il personaggio della sora Pina, ispirato alla figura di Teresa Gullace, l’attrice romana si aggiudica il Nastro d’Argento (il primo di una serie) come miglior attrice non protagonista.

La scena in cui Pina corre dietro a un camion tedesco, finendo con l’essere fucilata dai tedeschi, resta una delle sequenze più celebri della storia del cinema mondiale.

Anna Magnani e “Roma città aperta”

Nel 1947 ottiene il suo secondo Nastro d’argento, questa volta come miglior attrice protagonista per L’onorevole Angelina diretto da Luigi Zampa.

È del 1948 il lungometraggio L’amore, diretto da Roberto Rossellini, composto da due episodi. Il primo Una voce umana, tratto dall’omonima opera teatrale di Jean Cocteau e il secondo Il miracolo. Il film segna la rottura sentimentale tra la Magnani e la Rossellini, ma fa vincere all’attrice romana il suo terzo Nastro d’Argento.

Bellissima e La carrozza d’oro

Nel 1951 è con la memorabile interpretazione di Maddalena Cecconi in Bellissima, il terzo lungometraggio di Luchino Visconti, che la Magnani conquista il suo quarto Nastro d’Argento. La toccante interpretazione di una madre che tenta in tutti i modi di far partecipare la figlioletta a dei provini a Cinecittà, salvo rendersi conto solo alle fine delle pericolose illusioni nascoste nel cinico mondo del cinema, le fa vincere un altro Nastro d’argento come miglior attrice protagonista.

Bellissima prima proiezione della rassegna dedicata a Anna Magnani

Nel 1952 recita in La carrozza d’oro di Jean Renoir, primo film europeo girato in technicolor, in cui interpreta Colombina, girato interamente negli stabilimenti di Cinecittà.

La rosa tatuata e la vittoria agli Oscar

Il 1955 è l’anno in cui Anna Magnani recita in un film di lingua inglese La rosa tatuata, il cui soggetto e sceneggiatura erano stati scritti da Tennessee Williams proprio per l’attrice romana. La Magnani recita il ruolo di Serafina Delle Rose, la moglie moglie devota di un camionista, affiancata da un attore di calibro come Burt Lancaster. Per questa interpretazione si aggiudica il Premio Oscar come miglior attrice protagonista, oltre a essere la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere questo importante premio.

The Essential Anna Magnani - I 5 ruoli chiave della più grande attrice italiana | Awards Today - news, trailer, recensioni, cinema, serie tv, oscar

La carriera internazionale prosegue nel 1957 con Selvaggio è il vento diretto da George Cukor, affiancata da Anthony Quinn e Anthony Franciosa, la cui interpretazione le valse l’Orso d’Argento per la miglior interpretazione al Festival di Berlino.

Anna Magnani frasi

Di errori ne ho fatti parecchi, di cattive azioni mai. Non dimentico i torti subiti, spesso non li perdono, ma non mi vendico: la vendetta è volgare come il rancore. Questo mi dà una tal forza da leoni. Una forza che non mi fa avere paura di nulla.

Tutte le volte che io ho amato un uomo, non me la sono mai presa troppo. L’ho amato, son stata gelosa perfin delle mosche, ma sapendo che doveva finire. E quando finisce… si piagne un po’, ma poi se ne esce. Passan due mesi, tre mesi, lo ritrovi per strada, e ti sembra impossibile aver sprecato il sonno e le lacrime dietro di lui. Puf.

Amo il mio equilibrio instabile, tra saggezza e follia, serenità e rabbia, perché questo mi rende maledettamente vera.

Er monno è pieno de maschi.
Ma scarso de Omini.

Si dimentica che io non sono un’attrice di mestiere, che riesco a combinare qualcosa solo quando son libera di far quel che voglio come uno scrittore quando scrive o un pittore quando dipinge, che non posso obbedire alla tecnica, devo inventare.

Mamma Roma

Nel 1962 recita in Mamma Roma, il secondo lungometraggio diretto da Pierpaolo Pasolini, in cui interpreta una prostituta romana che dopo anni di prostituzione decide di cambiare vita, per poter iniziare una nuova vita accanto a suo figlio Ettore (Ettore Garofalo), ignaro della professione della madre. Il rapporto conflittuale tra Pasolini e la Magnani dovuto a diverse vedute di idee riguardo al personaggio di Mamma Roma, secondo Pasolini la Magnani era troppo borghese per quel ruolo, mentre quest’ultima sosteneva di essere stata usata da Pasolini. Nonostante questa incomprensione, la stima reciproca rimase nel corso degli anni e il film venne osannato all’estero, tra cui in Francia dove ottenne critiche lusinghiere da parte della critica e del pubblico.

La sua ultima apparizione in Roma di Federico Fellini

Nel 1971 lavorò in ambito televisivo sotto la regia di Alfredo Giannetti in cui interpretò una serie di tre film per la televisione dal titolo Tre donne e Correva l’anno di grazia 1870 (1972), mentre la sua ultima e fugace apparizione prima di morire è in Roma (1972), diretto da Federico Fellini. Il regista romagnolo la volle in questo cameo nei panni di se stessa, mentre ritorna a casa di notte e risponde a Fellini con la frase: “A Federi’, va’ a dormi’,va’”.

Anna Magnani morte e dove riposa 

Anna Magnani si spegne all’età di 65 anni il 26 settembre 1973 presso la Clinica Mater Dei con accanto Roberto Rossellini e suo figlio Luca. Le spoglie riposano al piccolo cimitero di San Felice in Circeo (LT) non lontano dalla sua villa dove era solita trascorrere le vacanze estive.

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Anna Magnani films

  • Scampolo, regia di Augusto Genina (1928) – non accreditata
  • La cieca di Sorrento, regia di Nunzio Malasomma (1934)
  • Tempo massimo, regia di Mario Mattoli (1934)
  • Quei due, regia di Gennaro Righelli (1935)
  • Cavalleria, regia di Goffredo Alessandrini (1936)
  • Trenta secondi d’amore, regia di Mario Bonnard (1936)
  • La principessa Tarakanova, regia di Mario Soldati (1938)
  • Una lampada alla finestra, regia di Gino Talamo (1940)
  • La fuggitiva, regia di Piero Ballerini (1941)
  • Teresa Venerdì, regia di Vittorio De Sica (1941)
  • Finalmente soli, regia di Giacomo Gentilomo (1942)
  • La fortuna viene dal cielo, regia di Ákos Ráthonyi (1942)
  • L’avventura di Annabella, regia di Leo Menardi (1943)
  • La vita è bella, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1943)
  • Campo de’ fiori, regia di Mario Bonnard (1943)
  • L’ultima carrozzella, regia di Mario Mattoli (1943)
  • Il fiore sotto gli occhi, regia di Guido Brignone (1944)
  • Quartetto pazzo, regia di Guido Salvini (1945)
  • Roma città aperta, regia di Roberto Rossellini (1945)
  • Abbasso la miseria!, regia di Gennaro Righelli (1945)
  • Un uomo ritorna, regia di Max Neufeld (1946)
  • Il bandito, regia di Alberto Lattuada (1946)
  • Avanti a lui tremava tutta Roma, regia di Carmine Gallone (1946)
  • Abbasso la ricchezza!, regia di Gennaro Righelli (1946)
  • L’onorevole Angelina, regia di Luigi Zampa (1947)
  • Lo sconosciuto di San Marino, regia di Michał Waszyński e Vittorio Cottafavi (1947)
  • Assunta Spina, regia di Mario Mattoli (1948)
  • L’amore, regia di Roberto Rossellini (1948)
  • Molti sogni per le strade, regia di Mario Camerini (1948)
  • Vulcano, regia di William Dieterle (1950)
  • Bellissima, regia di Luchino Visconti (1951)
  • Camicie rosse, regia di Goffredo Alessandrini (1952)
  • La carrozza d’oro (Le carrosse d’or), regia di Jean Renoir (1952)
  • Siamo donne, regia di Luchino Visconti (V episodio) (1953)
  • Carosello del varietà, regia di Aldo Quinti, Aldo Bonaldi (1955)
  • La rosa tatuata (The rose tattoo), regia di Daniel Mann (1955)
  • Suor Letizia, regia di Mario Camerini (1957)
  • Selvaggio è il vento (Wild is the wind), regia di George Cukor (1957)
  • Nella città l’inferno, regia di Renato Castellani (1959)
  • Pelle di serpente (The fugitive kind), regia di Sidney Lumet (1959)
  • Risate di gioia, regia di Mario Monicelli (1960)
  • Mamma Roma, regia di Pier Paolo Pasolini (1962)
  • La pila della Peppa (Le magot de Josefa), regia di Claude Autant-Lara (1963)
  • La Famiglia, episodio di Made in Italy, regia di Nanni Loy (1965)
  • Il segreto di Santa Vittoria (The secret of Santa Vittoria), regia di Stanley Kramer (1969)
  • Roma, regia di Federico Fellini (1972)
  • Correva l’anno di grazia 1870, regia di Alfredo Giannetti (1972)
  • (fonte filmografia Wikipedia)

 

 

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