Prime Video Film

‘One second’ di Zhang Yimou ora su Prime Video

Un’opera nostalgica del maestro cinese

Published

on

One second di Zhang Yimou (Lanterne Rosse, Ju dou, Hero, La foresta dei pugnali volanti) è l’atteso ritorno di un narratore delicato, che finalmente si è allontanato da volumi sonori e dalla densità caotica dei suoi ultimi film, per tornare alle origini. Il film è ora disponibile su Prime Video.

Le origini che, per un regista della Quinta Generazione (o forse, per Il Regista), sono: una narrativa delicata, rispettosa dell’umanità, degli ambienti, e una storia finemente costruita per omaggiare la settima arte nella sua forma originale.

One second di Zhang Yimou: la trama

Durante la Rivoluzione Culturale, Zhang Jiusheng (Zhang Yi) fugge da un campo di rieducazione nel Gansu remoto, la regione dei deserti e delle praterie nel nord ovest della Cina. È motivato a partecipare alla proiezione pubblica di un breve film di propaganda, dal quale potrà catturare qualche immagine della figlia quattordicenne. Purtroppo arriva in ritardo, e così decide di seguire il proiezionista verso la tappa successiva.

Contemporaneamente Liu Guinü (Liu Haocun), un’orfana battagliera, si interessa ad una delle pizze: vorrebbe riportarla a casa per consolare il fratellino che ha rotto un paralume decorato con pellicole. Senza pensarci due volte, la giovane scappa attraverso il deserto con alle calcagna un determinato Zhang.

Quando Zhang arriva nel villaggio seguente, tutti gli abitanti sono coinvolti dal proiezionista “Mr. Movie” (Fan Wei) per resuscitare altre pizze di pellicola rovinatesi catastroficamente durante il trasporto. L’intera forza popolare si adopera diligentemente e si prende cura di questo film torturato dalla sabbia.

Un ritorno narrativo e poetico, sporcato di sabbia e di Rivoluzione Culturale

Prodotto da Huanxi Media Group, One second di Zhang Yimou è poesia sabbiosa e malinconico rimpianto. Reduce da una storia distributiva difficilissima, in questo film ritorna un Zhang Yimou che si pensava perso per sempre nelle fila dei blockbuster. Zhang Yi interpreta un padre vibrante, con gli occhi lucidi, che combatte fino all’abnegazione per quel secondo di figlia graffiato sullo schermo.

短不过一秒,长不过一辈子。

Short as one second, long as a lifetime.

Facile affezionarsi anche a Fan Wei, il pulito tra gli sporchi, che non ha rimpianti e riesce ad aiutare il padre e a far riacciuffare il fuggitivo. Fan Wei, che interpreta un deus ex machina del cinema e della vita, la cui geniale saggezza collima le vite e riporta la pace.

Sullo sfondo una Rivoluzione Culturale, vagamente scomoda, ma mai dichiaratamente ingiusta. Pare ci sia un respiro autobiografico, quella malinconia paterna, e i ricordi ben vividi dell’esperienza che Zhang Yimou ha fatto in prima persona di questo periodo storico. Che sia stato proprio questo background a rendere così inquieta la sortita di One second, ostacolato dalla censura, ritirato prima dal Festival di Berlino e poi dal Golden Rooster?

Cinema e censura, da sempre nella vita del regista

Zhang Yimou, nel scrivere la sua ode al cinema, l’ha ambientata in un momento storico dove l’immagine in movimento era sollievo, speranza e liberazione. Questi affamati e questi scappati, i rifiutati e riabilitati, tutti venerano e rispettano il mezzo come un talismano liberatore: così lo accarezzano nel ripulirlo dalla polvere, e lo sciacquano con acqua purissima che neppure si meritano di bere. Ciononostante, effimera rimane l’immagine, così come il tempo e le dune, che si spostano, si evolvono e strappano quell’ultimo ricordo di vita, affidato ad un fotogramma.

Quale fosse la versione originale, quale il destino originale dei protagonisti, non lo possiamo sapere. La versione di One second di Zhang Yimou, distribuita da Fenix Entertainmentda oggi nei cinema in Italia, è ritagliata e riadattata, in parte rifilmata, per accomodarsi al censore.

Ben sessanta secondi di meno.

LEGGI ANCHE IL NOSTRO APPROFONDOMENTO SULLA CENSURA CINESE E ZHANG YIMOU

Zhang Yimou e censura: la storia che non ci verrà mai raccontata

Commenta
Exit mobile version