Esce su Netflix The Girl on the Train di Ribhu Dasgupta.
Quando nel 2016 uscì nelle sale cinematografiche La ragazza del treno, diretto da Tate Taylor e tratto dal best seller di Paula Hawkins, i giudizi della critica furono piuttosto discordanti. In molti accusarono l’autore di non essere stato in grado di introdurre nel film quella componente psicologica e, soprattutto, il costante flusso di pensieri della protagonista, che rappresentavano le caratteristiche principali del romanzo della scrittrice britannica.
Adattamento in salsa hindi del best seller di Paula Hawkins
Netflix, a partire dal 26 febbraio, mette a disposizione dei propri abbonati il thrillerThe Girl on the Train, nuova trasposizione dell’opera letteraria realizzata dal regista indiano Ribhu Dasgupta dove i difetti della prima versione vengono ulteriormente acuiti.
La vicenda è, a grandi linee, fedele alla trama del libro e fondamentalmente simile alla prima versione cinematografica. Cambiano i nomi dei personaggi e l’ambientazione che, da New York, viene trasferita a Londra.
Qui una donna di nome Mira Kapoor (Parineti Chopra), giovane avvocatessa sposata con Shekhar (Avinash Tiwary), dal quale sta aspettando un figlio, è vittima di uno strano incidente d’auto, a seguito del quale, perde il figlio e, dopo qualche tempo, anche il marito dal quale divorzia.
Ulteriore strascico dell’incidente è l’amnesia che colpisce Mira e che le impedisce di trattenere i ricordi a breve termine. Questo, unitamente al disfacimento della propria vita affettiva e lavorativa, la farà sprofondare in uno stato depressivo che tenterà di arginare attaccandosi alla bottiglia.
Dal treno che la riporta a casa Mira vede tutti i giorni una giovane donna per la quale inizia a fantasticare una vita serena, in una bella casa e con un compagno affettuoso, che ama, ricambiata.
Ma nel suo delirio alcolico, un giorno la donna si rende conto che qualche cosa non va. La ragazza è scomparsa e lei inizia a indagare sul suo destino.
Mira verrà così coinvolta in un intreccio che, fra salti temporali e capovolgimenti di situazioni, condurranno allo scioglimento dell’intrigo con un doppio finale che dovrebbe regalare un coup de théâtre e che, invece, fatica a sconvolgere e spiazzare lo spettatore.
Un film che non decolla e non coinvolge
Spettatore che durante le due ore di visione del film di Dasgupta, stenta a lasciarsi coinvolgere dalla trama divenendo ben presto preda di un leggero stato di noia. A nulla valgono i siparietti canori in puro stile bollywoodiano disseminati qua e là, che contribuiscono ad allentare la tensione che, al contrario, in un thriller che si rispetti dovrebbe crescere sino ad avvinghiare lo spettatore alla sedia.
Così come non aiutano le recitazioni degli attori, per la maggior parte provenienti dall’industria indiana del cinema e considerati delle star in patria.
Alla fine The Girl on the Train si rivela essere un film non tanto sbagliato quanto, piuttosto, inutile. E che dà l’idea di essere solo un tappabuchi nel vasto catalogo di Netflix. Uno di quei film che, molto facilmente, si scorderanno non molto tempo dopo la visione.