Scordiamoci di portarci i piccolini a ridere della slapstick comedy impersonata dal gatto Tom e dall’inseparabile topo Jerry. Tom e Jerry di Tim Story è un tentativo fallito di portare sul grande schermo gli indimenticabili nemici-per-la-pelle che hanno fatto la stagione nella prima metà del secolo scorso: ma oggi, ad essere onesti, sarebbero oggetto di vistose critiche da parte dei pedagogisti di tutto il mondo.
E il film, nella sua miscela di live action e animazione in stile Chi ha incastrato Roger Rabbit? (Robert Zemeckis, 1988) – del quale neanche a dirlo, ne esisterà solo e soltanto uno! – non ce la fa a riscattarli.
Tom e Jerry: la trama
Tom e Jerry di Tim Story è una produzione Warner Animation Group, The Story Company, Turner Entertainment Co. e distribuita da Warner Bros. Nella New York dei giorni nostri, dalla colonna sonora interessante (firmata da Christopher Lennertz), Tom ha un talento per il pianoforte. Sogna di guadagnarci qualcosina e di diventare famoso. Jerry invece vorrebbe semplicemente stabilirsi in un posticino decoroso. La ruota gira e casualmente i due finiscono alle porte di un lussuoso hotel che sta per ospitare il matrimonio VIP dell’anno.
In quel momento, anche Kayla (Chloë Grace Moretz) si trova ad avere l’occasione della sua vita, che pure per lei dipende dai viziatissimi e innamoratissimi VIP che si sposano quel weekend. Chiaramente il topo non è molto gradito al ricevimento di super gala, e di conseguenza parte una delle solite caccie al roditore di cui Tom viene incaricato ufficialmente dall’hotel al fianco di Kayla.
Da mostrarsi in tutto il suo opportunismo, i tre personaggi crescono e capiscono che dalla collaborazione possono avere il meglio e portare tutti a “vivere felici e contenti”.
Tom e Jerry di Tim Story: tanto cartone, poco animato
Terribile rendersi conto con il procedere del film, che questa è piuttosto la storia di Kayla: la vera protagonista è lei, felino e roditore giocano da elementi di disturbo sulla sua vicenda di riscatto personale. E per quei due, oltre a questa nuova dote musicale di Tom, e una animazione molto curata digitalmente (chiaro, c’è poco meno di un secolo di differenza dal lignaggio originale), non c’è nulla di nuovo e appetitoso. Si salvano due esuberanti scene: la prima tra i tetti di New York sotto una pioggia scrosciante che bagna il micione digitale. E la seconda quando Tom spende tutto il genio ingegneristico che possiede per imbastire la trappola definitiva.
Il problema è che forse la storia di Kayla si adatta ad un pubblico di adolescenti con un sogno nel cassetto, mentre l’animazione è troppo poca per soddisfare i bambini. Inoltre, obiettivamente fatica a funzionare in quest’epoca, dove quest’odio biologico tra gatto e topo (e pure cane) non si digerisce più passivamente. In altre parole, l’operazione nostalgica si esaurisce rapidamente e rimane contenuta al sottoplot degli inseguimenti tradizionali.
Povero Tom e povero Jerry. Era meglio lascargli in pace dove stavano. Invece, hanno scomodato pure Michael Peña per ridare un tono all’humor traballante, con cameo finale di Paolo Bonolis che è, per la platea italiana, la sorpresa più inaspettata…
Tom e Jerry di Tim Story sarà disponibile per la visione online sulle maggiori piattaforme tra cui: Amazon Prime, Warner Bros, Google Play.