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Marcello Mastroianni Una filmografia particolare
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Vincenzo PataneMarcello Mastroianni, all’anagrafe Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni é stato tra gli interpreti italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo, una icona a livello internazionale, un testimonal della Bella Italia e della Dolca Vita.
In questo articolo vi diciamo quali sono i film piú importanti di Marcello Mastroianni e dove vedere in streaming i suoi film!
Fellini é stato importante nel consacrarlo a star universale e Sophia Loren é stata la donna con cui ha recitato in film drammatici italiani e capolavori che sono stati visti ed apprezzati in tutto il mondo.
La filmografia di Marcello Mastroianni non é normale. Un attore in grado di interpretare ruoli sia comici che drammatici e anche per questo vincitore di 2 Golden Globe, 2 Premi BAFTA, 8 David di Donatello, 8 Nastri d’argento, 5 Globi d’oro e un Ciak d’oro. Seppur per ben 3 volte candidato all’Oscar non ha mai vinto la statuetta per il ruolo di miglior attore. Era in competizione per i film italiani Divorzio all’italiana, per Una giornata particolare e per Oci ciornie. A Cannes ha vinto due volte il il premio come miglior attore, nello specifico per i film Dramma della gelosia e Oci ciornie mentre a Venezia ha vinto due volte il premio come miglior attore con la Coppa Volpi per i film Che ora é e Uno, due, tre, stella! Sempre a Venezia ha ottenuto con merito il Leone d’oro alla carriera.
Qui vogliamo ricordare “Marcello Mastroianni film” attraverso le opere a cui ha partecipato da protagonista.
Di film Marcello Mastroianni ne ha fatti veramente tanti, a volte anche interpretando.
Lo facciamo raccontandovi di cosa parlano i lavori piú importanti della sua carriera. Iniziamo dal suo primo film del 1943 I bambini ci guardano passando per il classico dei classici La dolce vita arrivando alla Cittá delle donne e ricordando soprattutto i film che lo hanno reso insieme a Gianmaria Volonté un attore di riferimento totale per la cinematografia italiana (quelli girati tra inizio anni sessanta e fine anni settanta).
Tra i film di Marcello Mastroianni il primo film in cui si é cimentato come attore fu I bambini ci guardano (1943). A proposito, se siete genitori e volete sapere quali film sono da vedere con i vostri figli vi consigliamo una lista di film per bambini dai quattro anni. Questo articolo é molto letto e abbiamo avuto molti feedback positivi da parte di mamme e papá che ci hanno chiesto quali film far vedere ai loro figli piú piccoli. Ecco una lista di film da vedere con bambini:
20 FILM per bambini dai 4 anni. Cosa vedere quando si é in etá prescolare
… Ma torniamo a Mastroianni e alla sua filmografia
Si guardava con disincanto e amarezza, considerandosi più antieroe che divo, certamente non il sex symbol descritto dalla stampa rosa, senza comprendere che parte del suo fascino derivava proprio dal quel suo fare distaccato, timido e malinconico.
Leda Balzarotti e Barbara Miccolupi (Corriere della Sera)
Come dicevamo il suo primo film in cui peró partecipó soltanto come comparsa fu I bambini ci guardano. Seguí 4 anni piú tardi I miserabili dove Mastroianni interpreta un rivoluzionario e un anno dopo Cuori sul mare. Il fim parla di tre allievi dell’Accademia navale che affrontano l’inizio della carriera nautica, tra nuovi amori impossibili, paure dell’acqua, e scelte di riconoscenza. Nel 1950 é interprete di un film stroncato dalla critica Domenica d’agosto. Dall’accaldata città di Roma una folla variegata, di ogni estrazione sociale, si muove con mezzi diversi verso il lido di Ostia, per trascorrervi l’intera giornata festiva. Ma é con la commedia Vita da cani che si comincia a fare sul serio. Il film sempre del 1950 vanta una troupe di nomi che faranno la storia del cinema italiano. Alla sceneggiatura Sergio Amidei, Aldo Fabrizi, Vittorio Nino Novarese, Ruggero Maccari, Mario Monicelli, Steno, Fulvio Palmieri. Alla colonna sonora Nino Rota, alla fotografia Mario Bava. Produceva Carlo Ponti e Clemente Fracassi. In questo film Mastroianni reciterá con Gina Lollobrigida e Aldo Fabrizi solo per fare due nomi. Ma vediamo invece trama e sinossi di Contro la legge, il film in cui Mastroianni interpreta Marcello Curti, un giovane borghese che vive di espedienti.
Marcello Mastroianni. Contro la legge, Il neorealismo d’appendice e Parigi. Gli anni 50
Marcello Curti (nel film del 1950 Contro la legge) è un giovane che fa parte di una famiglia borghese. A dispetto delle apparenze, però, egli conduce dei traffici di denaro sporco facendo da intermediario tra i grossi clan mafiosi esteri e i suoi compaesani.Durante una sua abituale contrattazione, scoppia una rissa tra le due parti e l’acquirente di dollari statunitensi viene ferito mortalmente da un colpo di pistola. Subito dopo la colluttazione viene chiamata la polizia e l’assassino riesce a scappare, lasciando Curti da solo con il cadavere. Nel frattempo, però, Marcello Curti inizia una propria indagine per ricercare il vero assassino, aiutato dalla fedele fidanzata. Deciso a farsi giustizia da solo, il giovane Curti arriva sulle tracce dell’assassino…
Una pellicola invece appartenente al filone drammatico-sentimentale, detto popolarmente strappalacrime (poi ribattezzato neorealismo d’appendice dalla critica), molto in voga tra il pubblico italiano negli anni del secondo dopoguerra (1945-1955) é Atto d’accusa. In questo film Mastroianni duetta con Lea Padovani in un film prodotto da L’Athena Cinematografica. La regia era stata affidata a Giacomo Gentilomo.
Uno dei film internazionali degli anni cinquanta che hanno visto protagonista Marcello Mastroianni é Parigi è sempre Parigi
Il restauro di questa pellicola che si era deteriorata nel 2017 è stato completato nell’estate del 2019. Il film è stato anche distribuito in alcuni teatri nell’estate del 2019, incluso il Temple Theater. Una versione in dvd, blue ray è ora disponibile.
A Parigi é sempre Parigi, seguirono (non in questo ordine) Sensualitá, Passaporto per l’Oriente, L’eterna catena, Febbre di vivere, Penne nere, Gli eroi della domenica, Viale della speranza, Le ragazze di Piazza di Spagna, Tragico ritorno, La muta di portici, Non è mai troppo tardi, Lulù, Cronache di poveri amanti, Giorni d’amore. Per la filmografia anni cinquata completa di Mastroianni vi preghiamo di vedere a fine articolo.
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Le notti bianche
Drammatico, Italia 1957, Cristaldi
SINOSSI
Una sera, su un ponte, Mario si imbatte in Natalia, affascinante e giovane donna che piange disperatamente. Mario le si avvicina nel tentativo di confortarla e la ragazza gli confida le sue pene: l’uomo di cui è innamorata se n’è andato, con la promessa di tornare, e ogni sera lei lo attende su quel ponte.
CAST
Regia: Luchino Visconti. Con Jean Marais, Marcello Mastroianni, Clara Calamai, Maria Schell.
Marcello Mastroianni La dolce vita e gli anni Sessanta. La leggenda ha inizio!
Come dicevamo é dagli inizi degli anni Sessanta che Mastroianni comincia a essere conosciuto in tutto il mondo.
Considerato uno tra i più celebri film della storia della Settima Arte, con La dolce vita di Fellini siamo di fronte a un cinema altissimo per originalità di linguaggio e incisiva compiutezza di immagini. Un cinema che mostra risultati la cui vastità era nota solo alla grande letteratura e alla grande musica
Ecco una scena de La Dolce vita che é rimasta nel cuore (e nel merchandising cinematografico globale) di tutti gli appassionati di cinema!
Come ricorda Paolo Nizza: “Il 3 febbraio del 1960, il cinema Fiamma di Roma ospitava la premiere della pellicola di Federico Fellini. Nonostante la tiepida accoglienza (solo venti secondi di applausi al termine della prioiezione) il film diventerà una delle opere più importanti della storia della settima arte”
Ecco una immagine tratta da La dolce vita dove Mastroianni rappresenta uno dei personaggi piú noti della cinematografia italiana
Per chi vuole sapere tutto ma proprio tutto su questo film e soprattutto su Federico Fellini di cui lo scorso anno abbiamo dedicato su Taxidrivers una serie di articoli per celebrarlo é uscito qualche tempo fa un libro edito da Lindau. Federico Fellini la dolce vita
Di cosa parla La dolce vita di Fellini dove si puó vedere in streaming e chi fa parte del cast?
Marcello è un giornalista che scrive per un rotocalco articoli mondani, in cui figurano persone e fatti noti nell’ambiente di Via Veneto. L’attività professionale lo ha portato ad adottare un sistema di vita molto simile a quello dei suoi personaggi. Così egli passa con indifferenza da una relazione all’altra: mentre convive con Emma non rinunzia ad altre avventure. Ha una temporanea relazione con Maddalena, giovane ricchissima, annoiata della vita, sempre in cerca di sensazioni. L’arrivo di Sylvie, celebre attrice americana, gli fornisce occasione di nuove esperienze sentimentali…
La dolce vita lo potete vedere in streaming su Infinity.
Il cast de La dolce vita di Federico Fellini
- Marcello Mastroianni: Marcello Rubini
- Anita Ekberg: Sylvia
- Anouk Aimée: Maddalena
- Yvonne Furneaux: Emma
- Magali Noël: Fanny
- Alain Cuny: Enrico Steiner
Considerato uno dei capolavori di Fellini e tra i più celebri film della storia del cinema, fu vincitore della Palma d’oro al 13º Festival di Cannes e dell’Oscar per i costumi. La sceneggiatura fu curata da Fellini, Tullio Pinelli ed Ennio Flaiano. Fellini prese molti spunti dai servizi del reporter Tazio Secchiaroli e lo stesso personaggio di Paparazzo fu ispirato al reporter romano.
In questa Marcello Mastroianni filmografia un altro film meno noto de La dolce vita ma molto conosciuto soprattutto in Italia é Il bell’Antonio
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Vitaliano Brancati, Il bell’Antonio (1960) è uno dei migliori film di Mauro Bolognini, grazie anche alla sceneggiatura di Gino Visentioni e Pier Paolo Pasolini e alle ottime interpretazioni dei protagonisti, Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale
Rispetto al romanzo di Brancati (che, deceduto nel 1954, ebbe comunque attribuito postumo il soggetto del film), la vicenda è spostata di una trentina d’anni, ovvero nella Catania dei primi anni sessanta, e i fatti narrati nel libro sono sintetizzati e accorpati, quando non omessi del tutto; inoltre viene ovviamente sorvolata la critica antifascista, che svolgeva un ruolo predominante nell’opera di Brancati, e la vicenda si svolge con tempistiche molto più ravvicinate.
Trama Il bell’Antonio (streaming su Prime)
Il bell’Antonio Mangano (Mastroianni) torna a Catania da Roma, preceduto da fama di dongiovanni, per sposare la splendida e apparentemente ingenua Barbara (Cardinale). Dopo un po’ viene fuori che lui è impotente e lei dunque ancora vergine. I parenti di Barbara ci vedono allora l’occasione di un buon affare.
Chi era il regista de Il bell’Antonio
Mauro Bolognini (Pistoia, 1922 – Roma, 2001) dopo la laurea in architettura ha lavorato come aiuto regista ed esordito poi con Ci troviamo in galleria (1953). Ha poi partecipato a Cannes con Gli innamorati (1955), mentre tra il 1957 e il 1960 ha collaborato con Pier Paolo Pasolini alla sceneggiatura di cinque film, tra cui La notte brava, Il bell’Antonio, premiato a Locarno con la Vela d’oro nel 1960. Dal 1964 si è dedicato alla regia lirica, senza abbandonare il cinema: nei decenni successivi ha infatti realizzato film come Per le antiche scale e L’eredità Ferramonti, La storia vera della signora dalle camelie, Mosca addio e alcune regie televisive, tra cui Gli indifferenti.
Le dichiarazioni del regista Bolognini
«Negli Innamorati c’era già un po’ l’atmosfera di Pasolini anche se il clima era un po’ più tenero. Lo conoscevo da poco e volevo fare qualcosa con lui, ma all’epoca non era un autore noto e non è stato possibile chiamarlo. Pasolini quindi non ha collaborato agli Innamorati; tuttavia il film ha certe cose che preannunciano un po’ i suoi temi. […] In seguito abbiamo realizzato insieme La notte brava, Il bell’Antonio, La giornata balorda».
Ne vuoi sapere su questo film? Leggi la recensione:
Il bell’Antonio. Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale e le coppie in crisi in una Italia che non cé piú
Il film Il bell ‘Antonio é stato presentato tra le altre cose anche presso la trentesima edizione del Torino Film Festival
Nel 2005 é uscita una nuova versione de Il bell’Antonio e questo film é visibile su Raiplay a questo link!
Nel 1960 escono anche Adua e le compagne e La notte dove Mastroianni é protagonista ma é con Divorzio all’italiana di Pietro Germi che si fa di nuovo la storia del cinema con un classico assoluto.
Divorzio all’italiana (in streaming su Raiplay)
Presentato in concorso al Festival di Cannes 1962, vinse il premio come miglior commedia, e ottenne anche tre candidature all’Oscar vincendo la statuetta per la miglior sceneggiatura originale.
Un barone siciliano, Ferdinando Cefalù, si innamora di Angela, una cugina sedicenne da cui peraltro è ricambiato. L’unico ostacolo è rappresentato dalla moglie di Ferdinando, Rosalia, una donna brutta e petulante. L’arrivo del pittore Carmelo Patané, vecchio amante della moglie, sembra poter mettere a posto le cose.
Con questo film Pietro Germi, dai toni più drammatici dei primi film della sua carriera, passa alla commedia e alla satira. Il successo fu tale che fu proprio parafrasando il titolo di questo film che venne coniato il termine commedia all’italiana, che caratterizzò gran parte della produzione cinematografica italiana degli anni sessanta e settanta.
Con un classico schema da commedia all’italiana, Germi adatta e trasforma il romanzo drammatico di Giovanni Arpino Un delitto d’onore in un ironico e godibilissimo ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia, soprattutto prendendo di mira con un sarcasmo a volte feroce due situazioni di arretratezza legislativa dell’Italia dell’epoca: la mancanza di una legge sul divorzio (che arriverà solo nel 1970), e soprattutto l’anacronistico articolo 587 del codice penale che regolava il delitto d’onore, che verrà abolito soltanto venti anni dopo. Ne scaturisce una commedia graffiante, retta magistralmente da Marcello Mastroianni, da comprimari di livello come Leopoldo Trieste e Daniela Rocca, imbruttita sino ad essere irriconoscibile, e da una giovane Stefania Sandrelli che, grazie a questo film, avrà grande notorietà. Da considerare uno dei migliori film della commedia all’italiana, costituirà un modello per molti altri film che negli anni successivi tenteranno di ritrarre ironicamente la mentalità e i costumi dell’Italia meridionale.
Il film è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare.
Nel 1962 il National Board of Review of Motion Pictures ha inserito Divorzio all’italiana nella lista dei migliori film stranieri dell’anno.
Il film intero Divorzio all’italiana al momento é visibile su Raiplay a questo link
Se volete farvi una idea prima di vedere il film potete godervi questa clip che trovate su you tube
Tra il 1961 e il 1962 Mastroianni esce con ben 4 film al cinema. Il suo nome é giá una leggenda e a lui non resta che scegliere i copioni che reputa piú interessanti che gli vengono proposti. Fantasmi a Roma,L’assassino, Cronaca familiare e Vita privata
Fantasmi a Roma (in streaming su Raiplay)
Il film visto dalla Critica: Secondo il Dizionario Morandini sono il distacco e l’eleganza le caratteristiche essenziali di questa preziosa opera cinematografica, una favola surrealistica costruita su una sceneggiatura brillante e spiritosa co-firmata da uno dei più grandi autori satirici del teatro e della letteratura italiana: Ennio Flaiano.
Fantasmi a Roma venne diretto da Antonio Pietrangeli
Nel casto del film Fantasmi a Roma tra gli altri erano presenti:
- Marcello Mastroianni: Reginaldo di Roviano; Federico di Roviano; Gino
- Belinda Lee: Eileen Charm
- Sandra Milo: Flora di Roviano
- Eduardo De Filippo: don Annibale di Roviano
- Claudio Gora: ingegner Telladi
- Tino Buazzelli: fra Bartolomeo di Roviano
- Vittorio Gassman: Giovanni Battista Villari
Qui é possibile vedere gratis in streaming Fantasmi a Roma
L’assassino
L’assassino, un film del 1961 diretto da Elio Petri, con Marcello Mastroianni, Salvo Randone, Micheline Presle, Loris Bazzocchi, Andrea Checchi.
In questo suo primo lungometraggio, impostato in chiave thriller, Petri mette in scena una curata analisi psicologica dei turbamenti del protagonista, contribuendo così alla nascita di una nuova filmografia italiana che tentava di superare i limiti del Neorealismo. Il regista, a proposito del film, ha dichiarato: «Il personaggio interpretato da Mastroianni è colpevole di disumanità. Totalmente disumanizzato, egli accetta questo processo di disumanizzazione e concepisce le relazioni umane come rapporti tra i suoi bisogni personali e coloro che fanno parte della sua vita. Gli altri sono solo oggetti da usarsi semplicemente per i propri scopi».
La recensione di L’assassino con uno spietato Marcello Mastroianni
Umberto Eco, 1996, dopo la morte di Marcello
Mastroiarmi era sempre lui, un uomo come noi, e così lo amavamo, per quella sua tenerezza malinconica, per quella sua umanità ironica, per quella sua impalpabile sicurezza tanto che, direi, in ogni suo film egli entrava in scena dando l’impressione di non sapere chi e che casa fosse, e cercava di capirsi a poco a poco mentre diventava il suo personaggio e il suo personaggio diventava lui – ma anche alla fine ci lasciava con uno sguardo ancora interrogativo.
Cronaca familiare (in streaming su Raiplay)
Dal romanzo omonimo di Vasco Patrolini, Valerio Zurlini trae un film di algida bellezza, duro da digerire, triste e anticonsolatorio insieme, dove il dramma familiare della povertà e il peso insopprimibile di cicatrici difficili da rimarginare indirizzano tristemente le dolenti note di due esistenze in credito con il destino. Stiamo parlando di Cronaca familiare di Valerio Zurlini, con Marcello Mastroianni e Jacques Perrin
Cronaca familiare è un film di grande intensità emotiva, che tocca le corde del cuore senza scadere nelle facili trappole del patetismo di maniera, mantenendo un mirabile equilibrio tra l’essenza drammaturgica del testo scritto e la particolareggiata delineazione psicologica di due personalità avvinte da un destino avverso. Grazie alle interpretazioni a dir poco straordinarie di Marcello Mastroianni e Jacques Perrin e alla maestria stilistica di un maestro di cinema troppo maleducatamente trascurato. Un grande film. Se volete leggere qualcosa in piú su questo film ecco il link di atterraggio alla review!
Vita privata con Marcello Mastroianni e la mitica Brigitte Bardot
Vita privata fu uno dei film con cui Marcello Mastroianni lavoró con Brigitte Bardot. A questo proposito e sulla relazione che nacque tra i due vi consigliamo di leggere questo articolo di Marie Claire dove si racconta come la Bardot rimase in cinta di Mastroianni e nacque la attrice Chiara Mastroianni. La storia d’amore di Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni finì nel 1975. Ma il cinema ci permette di vederli per sempre insieme e guardate che belle locandine anni Sessanta!
Il 1963 é la volta o forse sarebbe meglio dire la svolta di 8 e ½
Il film diretto da Federico Fellini é diventato una pietra miliare del cinema
8½ (streaming su Infinity) colloca Federico Fellini al massimo livello degli autori visionari del cinema, a fianco di Orson Welles e Buñuel, Kurosawa e Bergman. È considerato uno dei capolavori del regista e una delle migliori pellicole cinematografiche di tutti i tempi, fonte d’ispirazione per generazioni di cineasti. Eppure…
Dopo aver girato Le tentazioni del dottor Antonio, episodio del film corale Boccaccio ’70, per la testa di Fellini comincia a girare l’idea di un nuovo film, ma non un’idea precisa, piuttosto un accumulo di idee vaghe che tentano di mescolarsi tra di loro. Quando parla del progetto all’amico Ennio Flaiano questi sembra più scettico che convinto; come si può filmare il pensiero di un uomo, la sua immaginazione, i suoi sogni?
“A chi gli chiede la trama di 8 e ½, Fellini risponde: ‘E’ la storia di un film che non ho fatto’. In realtà la trama del film è praticamente irraccontabile: si tratta di una specie di Helzapopping intellettuale e psicologico. In un primo tempo il film doveva, avere come protagonista un uomo sui 45 anni giunto a un punto critico delle sue esperienze umane: poi, nell’apprestarsi a girare le prime scene, Federico Fellini s’è accorto che al ‘punto critico’ c’era lui: non sapeva come andare avanti. Allora ha cambiato idea: il film sarebbe stato la sua stessa storia, la storia delle sue perplessità di regista.” (Callisto Cosulich, “ABC”, febbraio 1963).
La scrittura della sceneggiatura non procede, non c’è un progetto preciso e Fellini non ha neanche un titolo da dargli: si accontenta per ora del provvisorio 8½, poiché questa pellicola viene dopo sei film interamente da lui diretti (Lo sceicco bianco, I vitelloni, La strada, Il bidone, Le notti di Cabiria e La dolce vita) più tre “mezzi” film, in quanto codiretti con altri registi (cioè Luci del varietà, girato assieme ad Alberto Lattuada, l’episodio Agenzia Matrimoniale ne L’amore in città e l’episodio Le tentazioni del dottor Antonio in Boccaccio ’70).
Curiositá su 8 e ½
Mastroianni non fu da subito per Fellini la primissima scelta; all’inizio infatti Fellini pensò a Laurence Olivier o Charlie Chaplin. Anche per avere Sandra Milo, Fellini dovette lottare, perché il marito di lei si opponeva al suo ritorno al cinema, dopo la delusione del film Vanina Vanini di Roberto Rossellini. Rimasero invece fin dall’inizio Anouk Aimée, già presente ne La dolce vita, e Claudia Cardinale, che per la prima volta non venne doppiata e che stava lavorando contemporaneamente anche a Il Gattopardo.
Frasi celebri di 8 e ½
Guido Anselmi: Mie care, la felicità consiste nel poter dire la verità senza far mai soffrire nessuno.
L’intellettuale: Senta qua: l’Io solitario che gira intorno a se stesso e si nutre soltanto di sé finisce strozzato da un gran pianto o da un gran riso. Sono parole di Stendhal scritte durante il suo soggiorno in Italia. Se invece di buttarle via, si leggessero qualche volta le carte dei cioccolatini, si eviterebbero molte illusioni
leggi la Recensione di 8½ di Federico Fellini, con Marcello Mastroianni. Ecco perché é un capolavoro
Esclusivo
Spunta il finale alternativo di 8½ nella sceneggiatura appartenuta a Lina Wertmuller, che del film fu assistente alla regia, ora custodita nell’archivio della Cineteca Comunale di Rimini. Il documento, ricco di appunti apportati dalla stessa Wertmuller, rappresenta uno dei ‘tesori’ conservati dal Comune romagnolo e che saranno valorizzati nel 2020, l’anno del centenario felliniano.
Scopri di piú
Il finale alternativo di 8½ di Federico Fellini nella sceneggiatura appartenuta a Lina Wertmuller
Filmografia Mastroianni: I compagni, il film dove Mastroianni si trasforma in un operaio di Torino e trascina la ribellione in fabbrica
I compagni è il film a cui Mario Monicelli era più affezionato. Un’opera che trasuda passione politica, una storia cruda e fiera di grande impegno civile un’opera anomala all’interno del panorama cinematografico di allora: un regista e due sceneggiatori (Age e Scarpelli) di commedia, per di più i creatori della cosiddetta commedia all’italiana, mettono le mani nella rischiosa pasta operaia, dando corpo a una rivolta degli operai di Torino contro un padronato ancora feudale. Facile dire perché Monicelli l’amava: il film trasuda di passione politica, sta dalla parte giusta con orgoglio e decisione (i deboli, sempre e comunque) e, seppur con qualche sottolineatura troppo didascalica (il maestro che fa le collette, ad esempio) o retorica, è una storia cruda e fiera su cosa vuol dire impegnarsi civilmente in questo Paese.
La pellicola fu candidata agli Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Ecco una scena del film I compagni
Benché Monicelli lo preferisse al suo precedente e popolare La grande guerra, il film non fu amato in patria.
Il Dizionario Mereghetti lo definisce «un affresco spettacolare, divertito e malinconico sul nascente movimento operaio […] una commossa rievocazione del socialismo torinese agli inizi del secolo».
Marcello Mastroianni dixit:
“Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista”
Ieri, oggi, domani
Il film è articolato in tre episodi (Adelina, Anna, Mara) ambientati in tre grandi città italiane, tutti interpretati dalla coppia formata da Sophia Loren e da Marcello Mastroianni e diretti dal regista Vittorio De Sica.
Il film venne girato negli studi della Titanus-Appia, e gli esterni vennero realizzati nelle tre città italiane in cui sono ambientati gli episodi, ossia Napoli, Milano e Roma. Le società di produzione furono la compagnia cinematografica Champion per cui lavorò Carlo Ponti e Les Films Concordia.
Il trailer originale di IERI OGGI DOMANI
Sinossi IERI OGGI DOMANI
Adelina vende sigarette di contrabbando, a Napoli. Per evitare il carcere, a cui sarebbe destinata dopo le molte denunce, si fa sempre trovare incinta. Finché un incidente interrompe una gestazione. Anna, ricca signora milanese, ha un flirt con un uomo di modeste condizioni, ma il censo viene prima di ogni altra cosa. Mara è una squillo, per la quale rischia di perdere la testa un seminarista.
Guarda Ieri Oggi Domani in streaming
Cosa rappresenta, oggi, un film come Ieri, oggi, domani? Come si può cercare di spiegare, oggi, la motivazione del conferimento di un premio Oscar ad un film del genere? Ci proviamo qui: Recensione Ieri oggi domani
Sceneggiato da Age & Scapelli, Tonino Guerra, Suso Cecchi D’Amico e Giorgio Salvioni, nonché dallo stesso Mario Monicelli, Casanova ’70 è una pellicola da annoverarsi a pieno titolo all’interno della Commedia all’italiana, laddove ironizzava su una certa mutazione dei costumi del nostro paese. Al film partecipa anche, in un gustoso ruolo, Marco Ferreri.
Sinossi Casanova ’70
Andrea, maggiore dell’esercito, riesce nelle conquiste galanti solo in condizioni di pericolo o di disagio. Non avendo seguito i consigli di moderazione dello psicanalista, si trova processato per la morte di un marito da lui cornificato. Assolto, si sposa, ma ha ancora bisogno del rischio.
Scrive Luca Biscontini sul ruolo di Mastroianni: “Marcello Mastroianni, nel pieno della sua giovinezza, dimostra ancora una volta grande poliedricità, la capacità di passare da un personaggio all’altro con grande naturalezza, riuscendo a scartare il rischio di essere identificato sempre con lo stesso ruolo (tantissime volte l’attore rifiutò pubblicamente lo stereotipo di latin lover). Da non dimenticare, infine, che Casanova ’70 entrò a far parte della cinquina di film stranieri di quell’anno candidati agli Oscar. Un film da vedere, rivedere e gustare fino in fondo”.
Sempre su Taxidrivers un estratto della critica cinematografica pura di Francesco Di Benedetto
Nel Casanova di Federico Fellini il feticcio consumistico è dato dal comune e quotidiano spettacolo mediatico, pubblicitario e non, tendente alla pornografia: il film di Fellini ne sussume metalinguisticamente le dinamiche e i dispositivi performativi e lo descrive come un oggetto “fantasmatico”, che si propone ovverosia quale messa in scena della realizzazione e dell’appagamento di un desiderio: un desiderio narcisistico, perché si tratta di una cultura e di un apparato spettacolari che tendono a costruire “storie” di supremazia sessuale nelle quali si identifica e si proietta, a livello immaginario e ideale, certo consumatore mediale e televisivo maschile; un desiderio voyeuristico perché è una cultura spettacolare che espone il corpo della donna, oggetto di desiderio sempre da parte di una fetta rilevante di consumatori mediali di sesso maschile; e, infine, un desiderio anche demiurgico e totalitario di alterare e, in caso, di ispessire le forme naturali e gli attributi sessuali della donna, nel segno di una riconduzione totale del “femminile” alle istanze figurative dell’immaginario erotico del maschio.
Il cast femminile di Casanova ’70
- Virna Lisi: Gigliola
- Marisa Mell: Thelma
- Michèle Mercier: Noelle
- Liana Orfei: domatrice di leoni
- Beba Loncar: ragazza del museo
- Moira Orfei: Santina
- Margaret Lee: Dolly Greenwater
- Rosemarie Dexter: cameriera
- Jolanda Modio: Addolorata
- Seyna Seyn: hostess
- Luciana Paoli: moglie del droghiere
Matrimonio all’italiana, un film del 1964 diretto da Vittorio De Sica, con Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Aldo Puglisi, Marilù Tolo, Tecla Scarano. Il soggetto è la commedia teatrale Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. Nel 2007 il film è stato restaurato, con il contributo di SKY Cinema. Il film ha ottenuto due candidature a Premi Oscar, ha vinto un premio ai Nastri d’Argento e quattro David di Donatello.
Trama Matrimonio all’italiana
Filumena Marturano, ex prostituta, è stata per anni la serva-amante di Domenico. Stanca di questa sua condizione, decide di farsi sposare. Per riuscirci, finge di essere in punto di morte. Lo stratagemma riesce a metà perché, accortosi dell’inganno, Domenico fa annullare le nozze. La donna allora rivela di avere tre figli, uno dei quali proprio dall’amante-padrone.
Battute storiche
«Teng’ tre figli»
«I figli so’ figli»
Scopriamo perché il film è diventato non solo un vero classico della nostra cinematografia, ma anche un oggetto di costante revisione o rilettura critica!
Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren
Matrimonio all’Italiana per i culturi del dvd é disponibile in versione restaurata e in alta definizione grazie a Surf Film e CG Entertainment
Con Matrimonio all’italiana Vittorio De Sica raggiunge un livello di classicismo assoluto: pare assente quando la sua mano è determinante, sa conferire malinconia senza sfiorare il patetismo, accarezza i volti e i corpi dei due divi – Marcello Mastroianni e Sophia Loren – e li rende icone, facendoli penetrare nell’immaginario collettivo
Matrimonio all’Italiana in streaming
Leggi anche il nostro approfondimento sul Divorzio in Italia nel cinema
Il divorzio in Italia. Quando il cinema si sostituisce alla politica
Continua inarrestabile la carriera di Marcello Mastroianni, nessuno lo puó fermare perché é una leggenda vivente. Ormai vive sul set! Dal 1965 al 1969 i film che lo vedono protagonista in sala (eh si perché allora lo streaming non esisteva né tanto meno Netflix per cui i film si vedevano solo al cinema e qualcosa in televisione) sono tanti, nello specifico: Oggi, domani, dopodomani, L’uomo dei cinque palloni, La decima vittima, Io, io, io… e gli altri, Spara forte, più forte, non capisco, Il Papavero è anche un fiore, Lo straniero, Questi fantasmi, Diamanti a colazione, Amanti, I girasoli, Block-notes di un regista.
Per saperne di piú trovate qui un paio di articoli interessanti sulla Storia del cinema e in questo caso sul periodo storico italiano a cura di Stefano Oddi (Taxidrivers)
Il grande cinema italiano dopo il neorealismo
Il grande cinema italiano post-boom
Sempre in tema abbiamo anche un approfondimento che ha come topic “La coppia”, film vecchi e nuovi in cui le relazioni famigliari la fanno da padrone
Da DIVORZIO ALL’ITALIANA a STORIA DI UN MATRIMONIO: Breve filmografia sul tema della coppia e delle separazioni
M Mastroianni e gli anni Settanta
Tra il 1970 e il 1971 nelle sale cinematografiche Mastroianni é presente con Dramma della gelosia, Scipione detto anche l’africano, La moglie del prete, Leone l’ultimo, Giochi particolari, Correva l’anno di grazia 1870…, Tempo d’amore e Permette? Rocco Papaleo.
Nella foto in alto Scipione detto anche l’africano
Marcello Mastroianni è il condottiero romano, descritto nella fase declinante della sua vita militare e politica, mentre Vittorio Gassman interpreta la figura di Catone, il senatore che accusò Scipione di essersi appropriato indebitamente di 500 talenti avuti da Antioco di Siria come bottino di guerra.
Nel ruolo di Emilia, la moglie dell’Africano, Silvana Mangano, mentre Ruggero Mastroianni, fratello di Marcello è nel film Scipione l’Asiatico fratello dell’Africano.
Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), un film del 1970 diretto da Ettore Scola, interpretato da Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini. Presentato in concorso al 23º Festival di Cannes, valse a Mastroianni il premio per la migliore interpretazione maschile.
Sinossi Dramma della gelosia
Oreste (Mastroianni), muratore maturo e coniugato, conosce la fioraia Adelaide (Vitti) e tra i due sboccia l’amore. Poi lei si innamora anche di un giovane pizzaiolo e Adelaide vorrebbe dividersi tra i due, ma Oreste non ci sta. Sconvolto dalla gelosia, quando l’amata decide di sposare l’altro, involontariamente la uccide.
I magnifici anni ’70 di Scola partono da qui, prima del trittico d’oro C’eravamo tanto amati, Brutti sporchi e cattivi e Una giornata particolare, le pietre miliari della sua carriera, che in un certo senso daranno una svolta al cinema italiano; il regista avellinese affonda la mano sulla commedia dei sentimenti. La gelosia ne è il tema o il dramma portante di un film che calca temi tanto cari al regista, come la politica e le vis grottesche del suburbio romano. Dramma della gelosia può essere considerato a tutti gli effetti come la punta dell’iceberg del cinema scoliano, da qui partono le tematiche di una commedia atipica, dal sapore grottesco, di una società rivoltosa e ribelle, pulsante negli splendidi protagonisti Mastroianni, Giannini e Vitti.
La moglie del prete.
Ecco un gioiellino non famosissimo ma che i piú appassionati di voi avranno senza ombra di dubbio giá visto: La moglie del prete con Marcello Mastroianni e Sophia Loren Invece di raccontarlo vi consigliamo di vedere questa clip girata in una locanda, davvero divertente. La Loren oggi che scriviamo ha appena vinto il suo ennesimo premio, in questo caso il Nastro di Platino per La vita davanti a sé di cui potete leggere la nostra recensione qui.
Filmografia Marcello Mastroianni: Di tutto altro genere: Leone l’ultimo (un film di John Boorman)
Leone, ultimo di una dinastia spodestata dalla rivoluzione, si stabilisce a Londra, in un lussuoso edificio, acquistato dal padre, posto a chiusura di una strada fiancheggiata da miserabili casupoli. In esse abitano soprattutto neri, una povera umanità a cui Leone, dapprima intento soltanto a scrutare, con un cannocchiale, le abitudini, comincia sempre più a interessarsi (mentre i suoi seguaci, nelle contiene del palazzo, si preparano a una impossibile rivolta, a cui egli è fermamente contrario). Dal suo posto d’osservazione, Leone s’accorge di quanta miseria e di quanti soprusi siano vittime i suoi vicini, tanto che un giorno decide di far qualcosa per loro. Dopo alcuni interventi a loro favore, che però fanno più male che bene ai suoi protetti, Leone stabilisce di accogliere nel suo palazzo la più povera famiglia della strada. Facendolo passare per pazzo i membri di casa sua cercano di opporsi con le armi allo sperpero del patrimonio, mentre gli stessi neri non sembrano prendere troppo sul serio il loro benefattore. Postosi alla loro testa, per convincerli di voler fare sul serio, Leone dà l’assalto al palazzo, snidandone i difensori a colpi di fuochi d’artificio. Il palazzo s’incendia e crolla, ma con la sua caduta s’apre la strada ad un mondo nuovo.
Il film usci’ per la prima volta a New York nel 1971
Nella foto seguente Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve da qualche parte ai tempi del film Tempo d’amore.
Incantevoli, distinti e anticonvenzionali. La coppia di attori è stata protagonista di un’appassionante love story che, seppur di breve durata, ha infuocato i quotidiani e le riviste rosa dell’epoca. Soprattutto dopo la nascita della loro figlia: la incantevole Chiara Mastroianni
La cagna (Liza), un film del 1972 diretto da Marco Ferreri, tratto dalla novella Melampus di Ennio Flaiano, interpretato da Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. È il primo dei “film francesi” di Ferreri, il quale dirigerà nuovamente la coppia Mastroianni-Deneuve due anni dopo in Non toccare la donna bianca.
“Questo è il Ferreri dei tempi migliori. Quello capace di costruire, attorno ad uno spunto esile esile, una profonda riflessione su temi alti e complessi, per mezzo di una sequela di invenzioni registiche e figurative difficilmente replicabili da molti autori dei nostri giorni. Servito da due interpreti a dir poco affiatati (a cui aggiungerei l’eccellente cameo di Piccoli), Ferreri riflette sul rapporto uomo/donna, sul ruolo dell’artista/intellettuale e sulla sua impotenza, sull’irrompere della contemporaneità (immagini e allegorie della Contestazione fanno capolino in diversi momenti) nel velleitario tentativo di isolamento dalla società, sull’irresponsabilità del capo-famiglia borghese, sull’abbandono egoistico agli istinti bestiali” Luca Biscontini per Taxidrivers
Roma di Federico Fellini
Ecco una scena tagliata in esclusiva grazie a CG Entertainment
Fellini compone un ritratto istantaneo con rapide ma incisive pennellate: Roma è là, tra l’oro dei vestiti talari, l’oscurità dei vicoli, il tanfo dei liquami, l’eccesso di cibo, la volgarità del popolo e la rassegnazione di un’aristocrazia morente, nel traffico disumano, nella bellezza sconvolgente dei secoli passati (Luca Biscontini per Taxidrivers)
Leggi la recensione di Roma di Federico Fellini
Nel 1973 escono Niente di grave, suo marito è incinto, Rappresaglia, L’idolo della città e il contestato ma appartenente alla categoria Film di culto La grande abbuffata
La grande abbuffata (La grande bouffe), un film franco-italiano del 1973 diretto da Marco Ferreri, con Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Michel Piccoli, Ugo Tognazzi e Andréa Ferréol.
Fu presentato in concorso al 26º Festival di Cannes. Il film venne girato nel quartiere parigino di Auteuil presso la villa che fu dimora, nell’attuale rue Boileau, del celebre scrittore. Le riprese ebbero luogo nel febbraio 1973. Il film contiene una feroce critica alla società dei consumi e del benessere, condannata, secondo l’autore, all’autodistruzione inevitabile. I bisogni e gli istinti primordiali, filtrati e normalizzati nel loro raggiungimento, divengono “noiosi” ed abbisognano di continue unicità per essere graditi. Ma la ricerca della difficoltà fine a se stessa comporta l’abbandono dell’utilità e sfocia inevitabilmente nella depressione e nel senso di inutilità. Come al solito nei film di Ferreri, l’unica salvezza è rappresentata dal genere femminile, legato alla vita per missione biologica
Il viaggio degli anni Settanta di Marcello Mastroianni continua con film dei piú disparati generi (La pupa del gangster, Allonsanfan, Un sorriso, uno schiaffo e un bacio in bocca, Divina creatura, Per le antiche scale, Culastrisce nobile veneziano, La donna della domenica, Non toccare la donna bianca ma é con Todo modo, Una giornata particolare e La città delle donne che la leggenda diventa il mito o il mito diventa leggenda.
C’eravamo tanto amati estratto del film dove Mastroianni interpreta se stesso
Todo modo
“Impossibile entrare nella maestria di Petri nel dirigere attori praticamente eccelsi per interpretazione, tono, gestualità, caratterizzazione di umore mefitico, da “fine del mondo”. Ospiti ancora per poco di una terra – civettando il Decameron di Boccaccio – dilaniata dalla peste (da un male economico-politico e di conseguenza etico-morale, autenticamente antropologico), in grado di rendere patetiche marionette le loro maschere. Primi fra tutti un insuperabile Gian Maria Volonté nel ruolo del Presidente e un inedito ed intensissimo Marcello Mastroianni nel ruolo del mefistofelico Don Gaetano. Vederli duettare è un vero e proprio spettacolo; un film dentro il film”. Claudio Vettraino per Taxidrivers
Il trailer che sconvolge di Todo Modo
Apocalisse di San Giovanni in Todo Modo recitata da Mastroianni
Una giornata particolare
“Una giornata particolare racconta il fugace ma intenso incontro tra Antonietta (Sophia Loren) e Gabriele (Marcello Mastroianni), due anime pure, semplici, emarginate. Lei, casalinga ai tempi del Duce, è relegata al ruolo di madre e moglie asservita mentre lui, radiocronista dell’EIAR, viene licenziato a causa della sua omosessualità. La giornata particolare è quella del 6 maggio 1938, data della visita di Hitler nella capitale addobbata di svastiche e stendardi neri. In un grande condominio popolare rimangono solo Antonietta, intenta a rassettare la casa e Gabriele, pronto a raccogliere libri e vestiti da portare con sé quando lo condurranno al confino. Due persone apparentemente diverse, eppure accumunate da un senso di infelice inadeguatezza che li vede subire passivi i ruoli imposti dalla società. Si conoscono, si amano, penetrano l’uno nell’anima dell’altra. I loro incontri cominciano per un caso fortuito che odora di libertà, il volo del merlo indiano che dal davanzale di Antonietta va a posarsi nella casa da uomo solo di Gabriele. Bellissimi, genuini e almeno per qualche ora padroni di se stessi i due sfidano il conformismo del palazzo, la malizia bigotta della portinaia («Siamo sempre noi a adattarci alla volontà degli altri» dice lui) e bevono caffè, insieme, in un condominio vuoto. Momenti di assoluta quotidianità scandiscono il tempo che sembra sospeso e giochi, confessioni, rimproveri e ritrosie allontanano per un attimo quel destino segnato che pesa sulle loro teste”. (Ginevra Amadio per Taxidrivers)
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La città delle donne
1980: Federico Fellini è un regista sessantenne ormai considerato da tutto il mondo uno dei maestri del cinema contemporaneo, e questa maturità gli permette di poter girare ogni tipo di film e, attraverso di essi, togliersi qualche sassolino dalla scarpa. In quell’anno Fellini realizza La città delle donne, un film che esamina una delle ossessioni del regista riminese: la donna. L’avventura dell’”esploratore” del gentil sesso Snaporaz (un gigionesco ma sempre in parte Marcello Mastroianni) che mentre sta viaggiando in treno con la moglie si addormenta e nel suo sogno segue una donna che lo condurrà alla scoperta del mondo femminile, è anche lo spunto per Fellini per raccontare in qualche modo un’esperienza autobiografica. Nel suo lungo viaggio, Snaporaz si imbatterà in femministe agguerrite, donne procaci e, nel castello di Katzone (Ettore Manni, che morì durante le riprese) – un santone dell’eros che vegeta in una specie di reliquiario sessuale popolato da donne disinibite – autentici simboli della donna-oggetto, fino ad arrivare in un’aula di tribunale dove verrà condannato dalle femministe e durante il suo linciaggio riuscirà a scappare.
Fellini attraverso la sua superba e caratteristica visionarietà elabora il suo particolare punto di vista sulle lotte femministe dei primi anni ‘80 e sulla condizione della donna da sempre grande protagonista in ogni suo film. La donna per Fellini è mitica, superiore, inviolabile, e l’uomo non può che rendersi conto di esserne vittima
Il Belpaese, ovvero la città dei deliri di potere dell’Immaginazione e del Desiderio. I principali referenti socio-culturali del film
Il maschilismo di una cultura restituito riflessivamente e senza pudori in un autoritratto allo specchio, che tenta di profondere “senso”, poetico e immaginifico, all’esperienza del fiaccamento delle energie sessuali maschili propria della vecchiaia.
Ma anche una resa parimenti poetica degli anni ’70 italiani, un film sulla contestazione e sul terrorismo rosso, e insieme la rappresentazione del buco nero del nostro DNA nazionale, incentrata sul nesso eversione-delirio d’onnipotenza-fascismo-catastrofe. Laddove le donne, nel duplice ruolo di vittime oggettuali e di soggetti e autrici di violenza sessista, fungono da simbolo dei deliri di potere di una “Città” politicamente instabile, dove rivoluzione e autoritarismo finiscono per condividere gli stessi fantasmi, logiche strutturali e perdite patologiche del senso di realtà… (Francesco Di Benedetto per Taxidrivers)
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Nessuno potrá mai capire quale é il film piú bello di Marcello Mastroianni, ogni “pellicola” (eh si con lui siamo ancora al tempo delle pellicole) é completamente diversa dalle altre anche se in piú di qualche film si ritrova con gli stessi attori e le stesse attrici con cui aveva lavorato in precedenza. Quello che rimane é tutto. Quello che rimane é storia… Orgoglio.
Anche se poi gli uomini sono uomini, sono peccatori, non sono quello che vorremmo che fossero ma fa niente, vogliamo pensare che almeno lui Marcello Mastroianni rimarrá per sempre una icona del Bel Paese, una icona positiva, vera, pura come i film che grazie a lui e ai registi che lo hanno scelto e con cui ha lavorato rimarranno per sempre li, nelle nostre librerie, sicuramente inpolverati ma essenziali, perché sono il passato e noi non possiamo vivere senza quello che ci ha preceduto.
Marcello Mastroianni Films ovvero la Filmografia completa di Mastroianni Marcello
1948 – I miserabili
1950- Cuori sul mare
1950 – Domenica d’agosto
1950 – Vita da cani
1950 – Contro la legge
1950 – Atto d’accusa
1951 – Parigi è sempre Parigi
1951 – Sensualitá
1951 – Passaporto per l’Oriente
1951 – L’eterna catena
1951 – Febbre di vivere
1952 – Penne nere
1952 – Gli eroi della domenica
1952 – Viale della speranza
1952 – Le ragazze di Piazza di Spagna
1952 – Tragico ritorno
1952 – La muta di portici
1953 – Non è mai troppo tardi
1953 – Lulù – Attore
1953 – Cronache di poveri amanti
1953 – Giorni d’amore
1954 – La valigia dei sogni
1954 – Peccato che sia una canaglia
1954 – Casa Ricordi
1954 – Tempi nostri
1954 – La schiava del peccato
1955 – La bella mugnaia
1955 – Tam tam mayumbe
1955 – La principessa delle Canarie
1956 – Le notti bianche
1956 – La fortuna di essere donna
1956 – Il bigamo
1957 – Un ettaro di cielo
1957 – Il momento più bello
1957 – Il medico e lo stregone
1957 – Padri e figli
1957 – La ragazza della salina
1958 – La legge
1958 – Amore e guai
1958 – I soliti ignoti
1958 – Racconti d’estate
1958 – Tutti innamorati
1959 – Il nemico di mia moglie
1959 – Ferdinando I re di Napoli
1960 – La dolce vita
1960 – Il bell’Antonio
1960 – Adua e le compagne
1960 – La notte
1961 – Divorzio all’italiana
1961 – Fantasmi a Roma
1961 – L’assassino
1962 – Cronaca familiare
1962 – Vita privata
1963 – 8 ½
1963 – I compagni
1963 – Ieri, oggi, domani
1964 – Casanova ’70
1964 – Matrimonio all’italiana
1965 – Oggi, domani, dopodomani
1965 – L’uomo dei cinque palloni
1965 – La decima vittima
1965 – Io, io, io… e gli altri
1966 – Spara forte, più forte, non capisco
1966 – Il Papavero è anche un fiore
1967 – Lo straniero
1967 – Questi fantasmi
1968 – Diamanti a colazione
1968 – Amanti
1969 – I girasoli
1969 – Block-notes di un regista
1970 – Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca –
1970 – Scipione detto anche l’africano
1970 – La moglie del prete
1970 – Leone l’ultimo
1971 – Giochi particolari
1971 – Correva l’anno di grazia 1870…
1971 – Tempo d’amore
1971 – Permette? Rocco Papaleo
1972 – La cagna
1972 – Che? – Attore
1972 – Mordi e fuggi
1972 – Roma
1973 – L’idolo della città
1973 – Rappresaglia
1973 – La grande abbuffata
1973 – Niente di grave, suo marito è incinto
1974 – La pupa del gangster
1974 – C’eravamo tanto amati
1974 – Allonsanfan
1975 – Un sorriso, uno schiaffo e un bacio in bocca
1975 – Divina creatura
1975 – Per le antiche scale
1975 – Culastrisce nobile veneziano
1975 – La donna della domenica
1975 – Non toccare la donna bianca
1976 – Todo modo
1976 – Signore e signori, buonanotte
1977 – Mogliamente
1977 – Doppio delitto
1977 – Una giornata particolare
1978 – Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova, si sospettano moventi politici
1978 – L’ingorgo
1978 – Così come sei
1978 – Ciao maschio
1978 – Le mani sporche
1979 – La città delle donne
1979 – Giallo napoletano
1980 – La terrazza – Attore
1980 – Appunti sul film di Federico Fellini “La città delle donne”
1981 – Fantasma d’amore
1981 – Il mondo nuovo
1981 – La pelle – Attore
1982 – Oltre la porta
1982 – Gabriela
1983 – Il generale dell’armata morta
1983 – Storia di Pietra
1984 – Enrico IV
1985 – Maccheroni
1985 – Le due vite di Mattia Pascal
1985 – I soliti ignoti vent’anni dopo
1986 – IL volo
1987 – Intervista
1987 – Miss arizona
1987 – Oci ciornie
1988 – Splendor
1989 – Che ora è?
1989 – Stanno tutti bene
1990 – Verso sera – Attore
1991 – Il ladro di ragazzi
1991 – Cin cin – Attore
1991 – Il passo sospeso della cicogna
1992 – Di questo non si parla
1992 – La vedova americana
1993 – Uno, due, tre stella!
1994 – Pret-a-Porter
1994 – A che punto è la notte
1994 – Cento e una notte
1995 – Tre vite e una sola morte
1995 – Sostiene Pereira
1995 – Al di là delle nuvole
1997 – Mi ricordo si io mi ricordo
1997 – Viaggio allínizo del mondo
1999 – Luchino Visconti
2002 – Fellini: Sono un gran bugiardo
2007 – Chacun son cinéma –
2019 – Fellini Fine Mai
Una presentazione interessante del film Fellini Fine Mai di Eugenio Cappuccio con immagini misteriose ed inedite
Filmografia Mastroianni secondo Wikipedia
- Marionette, regia di Carmine Gallone (1939)
- La corona di ferro, regia di Alessandro Blasetti (1941)
- I miserabili, regia di Riccardo Freda (1948)
- Vertigine d’amore, regia di Luigi Capuano (1949)
- Vent’anni, regia di Giorgio Bianchi (1949)
- Contro la legge, regia di Flavio Calzavara (1950)
- Domenica d’agosto, regia di Luciano Emmer (1950)
- Cuori sul mare, regia di Giorgio Bianchi (1950)
- Vita da cani, regia di Steno e Monicelli (1950)
- Atto di accusa, regia di Giacomo Gentilomo (1950)
- Parigi è sempre Parigi, regia di Luciano Emmer (1951)
- Rome, episodio di Passaporto per l’oriente, regia di Romolo Marcellini (1951)
- Le ragazze di piazza di Spagna, regia di Luciano Emmer (1952)
- Sensualità, regia di Clemente Fracassi (1952)
- L’eterna catena, regia di Anton Giulio Majano (1952)
- Tragico ritorno, regia di Pier Luigi Faraldo (1952)
- La muta di Portici, regia di Giorgio Ansoldi (1952)
- Penne nere, regia di Oreste Biancoli (1952)
- Gli eroi della domenica, regia di Mario Camerini (1952)
- Il viale della speranza, regia di Dino Risi (1953)
- Lulù, regia di Fernando Cerchio (1953)
- Febbre di vivere, regia di Claudio Gora (1953)
- Non è mai troppo tardi, regia di Filippo Walter Ratti (1953)
- La valigia dei sogni, regia di Luigi Comencini (1953)
- Cronache di poveri amanti, regia di Carlo Lizzani (1954)
- Tempi nostri – Zibaldone n. 2, regia di Alessandro Blasetti (1954)
- La schiava del peccato, regia di Raffaello Matarazzo (1954)
- Giorni d’amore, regia di Giuseppe De Santis (1954)
- Casa Ricordi, regia di Carmine Gallone (1954)
- Peccato che sia una canaglia, regia di Alessandro Blasetti (1954)
- La principessa delle Canarie, regia di Paolo Moffa (1954)
- Tam tam Mayumbe, regia di Gian Gaspare Napolitano (1955)
- La bella mugnaia, regia di Mario Camerini (1955)
- Il fiume dei faraoni, regia di Ubaldo Ragona (1955)
- Il bigamo, regia di Luciano Emmer (1955)
- La fortuna di essere donna, regia di Alessandro Blasetti (1956)
- Padri e figli, regia di Mario Monicelli (1957)
- Il momento più bello, regia di Luciano Emmer (1957)
- Le notti bianche, regia di Luchino Visconti (1957)
- Il medico e lo stregone, regia di Mario Monicelli (1957)
- Un ettaro di cielo, regia di Aglauco Casadio (1958)
- La ragazza della salina, regia di František Čáp (1958)
- I soliti ignoti, regia di Mario Monicelli (1958)
- Amore e guai…, regia di Angelo Dorigo (1958)
- Racconti d’estate, regia di Gianni Franciolini (1958)
- La legge, regia di Jules Dassin (1958)
- Il nemico di mia moglie, regia di Gianni Puccini (1959)
- Tutti innamorati, regia di Giuseppe Orlandini (1959)
- Ferdinando I° re di Napoli, regia di Gianni Franciolini (1959)
- La dolce vita, regia di Federico Fellini (1960)
- Il bell’Antonio, regia di Mauro Bolognini (1960)
- Adua e le compagne, regia di Antonio Pietrangeli (1960)
- La notte, regia di Michelangelo Antonioni (1961)
- L’assassino, regia di Elio Petri (1961)
- Fantasmi a Roma, regia di Antonio Pietrangeli (1961)
- Divorzio all’italiana, regia di Pietro Germi (1961)
- Vita privata, regia di Louis Malle (1962)
- Cronaca familiare, regia di Valerio Zurlini (1962)
- 8½, regia di Federico Fellini (1963)
- I compagni, regia di Mario Monicelli (1963)
- Ieri, oggi, domani, regia di Vittorio De Sica (1963)
- Matrimonio all’italiana, regia di Vittorio De Sica (1964)
- L’uomo dei cinque palloni, regia di Marco Ferreri (1964)
- Casanova ’70, regia di Mario Monicelli (1965)
- La decima vittima, regia di Elio Petri (1965)
- Oggi, domani, dopodomani, regia di Eduardo De Filippo, Marco Ferreri e Luciano Salce (1965)
- Io, io, io… e gli altri, regia di Alessandro Blasetti (1966)
- Il papavero è anche un fiore, regia di Terence Young (1966)
- Spara forte, più forte… non capisco!, regia di Eduardo De Filippo (1966)
- Lo straniero, regia di Luchino Visconti (1967)
- Questi fantasmi, non accreditato, regia di Renato Castellani (1967)
- Amanti, regia di Vittorio De Sica (1968)
- Diamanti a colazione, regia di Christopher Morahan (1968)
- Block-notes di un regista, regia di Federico Fellini (1969)
- I girasoli, regia di Vittorio De Sica (1970)
- Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), regia di Ettore Scola (1970)
- Giuochi particolari, regia di Franco Indovina (1970)
- Leone l’ultimo (Leo the last), regia di John Boorman (1970)
- La moglie del prete, regia di Dino Risi (1970)
- Scipione detto anche l’Africano, regia di Luigi Magni (1971)
- Permette? Rocco Papaleo, regia di Ettore Scola (1971)
- Correva l’anno di grazia 1870, regia di Alfredo Giannetti (1971)
- Tempo d’amore, regia di Nadine Trintignant (1971)
- Roma, regia di Federico Fellini (1972) (cameo, scena tagliata)
- La cagna, regia di Marco Ferreri (1972)
- Che?, regia di Roman Polański (1972)
- Mordi e fuggi, regia di Dino Risi (1973)
- Rappresaglia, regia di George Pan Cosmatos (1973)
- La grande abbuffata, regia di Marco Ferreri (1973)
- Niente di grave, suo marito è incinto, regia di Jacques Demy (1973)
- L’idolo della città (Salut l’artiste), regia di Yves Robert (1973)
- Allonsanfàn, regia di Paolo e Vittorio Taviani (1974)
- Non toccare la donna bianca, regia di Marco Ferreri (1974)
- C’eravamo tanto amati, regia di Ettore Scola (1974) (cameo)
- La pupa del gangster, regia di Giorgio Capitani (1975)
- Per le antiche scale, regia di Mauro Bolognini (1975)
- Divina creatura, regia di Giuseppe Patroni Griffi (1975)
- La donna della domenica, regia di Luigi Comencini (1975)
- Culastrisce nobile veneziano, regia di Flavio Mogherini (1976)
- Todo modo, regia di Elio Petri (1976)
- Signore e signori, buonanotte, regia di Luigi Comencini, Mario Monicelli, Nanni Loy, Ettore Scola, Luigi Magni (1976)
- Una giornata particolare, regia di Ettore Scola (1977)
- Mogliamante, regia di Marco Vicario (1977)
- Doppio delitto, regia di Steno (1977)
- Ciao maschio, regia di Marco Ferreri (1978)
- Le mani sporche, regia di Elio Petri (1978)
- Così come sei, regia di Alberto Lattuada (1978)
- Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici, regia di Lina Wertmüller (1978)
- L’ingorgo, regia di Luigi Comencini (1978)
- Giallo napoletano, regia di Sergio Corbucci (1979)
- La terrazza, regia di Ettore Scola (1980)
- La città delle donne, regia di Federico Fellini (1980)
- Fantasma d’amore, regia di Dino Risi (1981)
- La pelle, regia di Liliana Cavani (1981)
- Il mondo nuovo, regia di Ettore Scola (1982)
- Oltre la porta, regia di Liliana Cavani (1982)
- Storia di Piera, regia di Marco Ferreri (1983)
- Gabriela, regia di Bruno Barreto (1983)
- Il generale dell’armata morta, regia di Luciano Tovoli (1983)
- Enrico IV, regia di Marco Bellocchio (1984)
- Le due vite di Mattia Pascal, regia di Mario Monicelli (1985)
- Maccheroni, regia di Ettore Scola (1985)
- I soliti ignoti vent’anni dopo, regia di Amanzio Todini (1985)
- Juke Box, regia di Carlo Carlei, Enzo Civitareale, Sandro De Santis, Antonello Grimaldi, Valerio Jalongo, Daniele Luchetti, Michele Scura (1985)
- Ginger e Fred, regia di Federico Fellini (1985)
- Il volo, regia di Theo Angelopoulos (1986)
- Oci ciornie, regia di Nikita Sergeevič Michalkov (1987)
- Intervista, regia di Federico Fellini (1987)
- Miss Arizona, regia di Pal Sandor (1988)
- Splendor, regia di Ettore Scola (1989)
- Che ora è, regia di Ettore Scola (1989)
- Stanno tutti bene, regia di Giuseppe Tornatore (1990)
- Verso sera, regia di Francesca Archibugi (1990)
- Cin cin, regia di Gene Saks (1991)
- Il ladro di ragazzi, regia di Christian De Chalonge (1991)
- Il passo sospeso della cicogna, regia di Theo Angelopoulos (1991)
- La vedova americana (Used People), regia di Beeban Kidron (1992)
- Uno, due, tre, stella!, regia di Bertrand Blier (1993)
- Di questo non si parla, regia di María Luisa Bemberg (1993)
- Prêt-à-Porter, regia di Robert Altman (1994)
- A che punto è la notte, regia di Nanni Loy (1994)
- La vera vita di Antonio H., regia di Enzo Monteleone (1994)
- Cento e una notte (Les cent et une nuits de Simon Cinéma), regia di Agnès Varda (1995)
- Sostiene Pereira, regia di Roberto Faenza (1995)
- Al di là delle nuvole, regia di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders (1995)
- Tre vite e una sola morte, regia di Raúl Ruiz (1996)
- Mi ricordo sì io mi ricordo, regia di Anna Maria Tatò (1997)
- Viaggio all’inizio del mondo, regia di Manoel de Oliveira (1997)
Marcello Mastroianni malattia, ultima confessione e sepoltura
Marcello Mastroianni riposa in pace nel Cimitero del Verano a Roma insieme a personaggi illusti sepolti anchessi nel Cimitero del Verano, tra gli altri Vittorio De Sica, Ferruccio Amendola, Mario Brega, Sergio Corbucci, Aldo Fabrizi e tanti altri.
Una lunga auto-confessione (Mi ricordo, sì… mi ricordo, curata da Annamaria Tatò, la sua ultima compagna) è considerata da molti il suo testamento spirituale.
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