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Notizie dal mondo, di Paul Greengrass: la recensione del western con Tom Hanks
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4 anni agoon
Notizie dal mondo è il nuovo film di Paul Greengrass, con protagonista Tom Hanks, disponibile dal 10 febbraio su Netflix. Sia per il regista che per l’attore è il primo passo nel western, il genere americano per eccellenza, come lo definì André Bazin. Nonché fucina di miti e cantore della fondazione della civiltà americana. Fare ricorso a quel genere, soprattutto oggi, non può che portare a riflettere sul passato e sullo sviluppo degli Stati Uniti, con più di un occhio rivolto al presente. E Notizie dal mondo fa proprio questo, legato a doppio filo alla contemporaneità più stretta, oltre che alla funzione del cinema e del racconto stesso.
Trama
A fine Ottocento, poco dopo la fine della guerra di secessione americana, Jefferson Kyle Kidd viaggia per il Texas di città in città leggendo in pubblico le notizie da vari quotidiani. Durante uno spostamento si imbatte in una bambina, l’unica sopravvissuta in un agguato ad una carovana. Il suo nome è Johanna, orfana di una famiglia di coloni uccisa dagli indiani Kiowa e adottata dagli stessi. Jefferson la prende con sè per accompagnarla nel paese più vicino ma quando si accorge che non verrà aiutata, intraprende un viaggio lungo centinaia di chilometri. Attraversa luoghi selvaggi e pericolosi, per portarla ai suoi zii, a Castroville.
Gli Stati Uniti tra passato e presente
Siamo nel 1870, negli Stati Uniti del profondo sud. Si era conclusa da cinque anni la guerra civile americana, che vedeva contrapposti gli Stati Uniti d’America agli Stati Confederati, nata a causa dello schiavismo. Ma l’equilibrio raggiunto era dei più precari. Truppe dell’esercito nordista rimasero negli ex stati ribelli e l’opinione pubblica reagì in modo veemente alle conseguenze post belliche. Riformandosi sotto un razzismo manifesto e rampante che si concretizzò, tra le altre cose, con la formazione del primo nucleo del Ku Klux Klan. In particolare furono contestate le libertà concesse agli afroamericani con il 13°, 14° e 15° emendamento che sancivano l’abolizione della schiavitù, l’allargamento della definizione di cittadino americano e il diritto di voto senza distinzioni di razza.
Questo preambolo contestuale è esattamente lo scenario presentato in Notizie dal mondo, che dallo sfondo erompe spesso in proscenio. E più che un semplice contesto storico è una revisione in ottica contemporanea. Quando il protagonista legge al pubblico una notizia correlata proprio ai tre emendamenti di cui sopra, la folla insorge. Campeggia la frase slogan “Texas first“, “prima il Texas”, che risuona familiare in Italia, ma soprattutto negli Stati Uniti. Si sovrappone a quel America First coniato nel 1916 dal presidente Wilson in relazione alla politica isolazionista americana, ma ben più noto come slogan utilizzato da Donald Trump. Se ci fosse bisogno di una prova, dunque, appare evidente la connessione con il presente. Una connessione che si palesa in modo più esteso, raffigurando un paese dalla forte spaccatura interna. Attraversato da tensioni pungenti e da una subdola intolleranza verso le minoranze.
Viene posto l’accento su una ciclicità, o una invariabilità di fondo, che delinea gli Stati Uniti. E nonostante il film sia basato sull’omonimo romanzo scritto da Paulette Jiles nel 2016, sembra riallacciarsi con grande tempestività agli eventi svoltisi negli ultimi mesi. Un intento che appare però fin troppo calcato e che si manifesta in una sceneggiatura a tratti iperbolica e macchiettistica. Si vedano ad esempio i tre uomini che inseguono i protagonisti e gli eventi a cui questi ultimi vanno incontro in un villaggio in cui sono condotti quasi con la forza. Privi di quelle sfumature necessarie sia per l’impianto drammaturgico che per delle considerazioni coscienziose.
L’esordio nel genere western
Dopo una carriera improntata soprattutto sul thriller e sull’action, come ad esempio tre dei film della saga di Jason Bourne o Captain Phillips, in cui si è trovato a collaborare proprio con Tom Hanks, Paul Greengrass con Notizie dal mondo dirige il suo primo western. Un film che, considerato il passato da giornalista e il ruolo da regista, si rivela affine al percorso di Greengrass, per la centralità del racconto e delle notizie. D’altronde la connessione tra storia e Storia rappresenta un nucleo tematico significativo all’interno del suo cinema. Rispetto ad altri suoi film però in questo caso rifugge maggiormente l’azione e sono proprio le scene di maggior dinamismo ad essere meno brillanti.
Anche per Hanks si tratta dell’esordio nel western e si cala dunque con il proprio elegante classicismo nel genere più classico ed epico. Interpreta il capitano Kidd, che dopo la fine della Guerra civile viaggia di città in città guadagnandosi da vivere leggendo in pubblico notizie dai quotidiani. Un eroe gentile, più abile con le parole che con le pistole. La sua vita cambia quando incontra una bambina, di origini tedesche ma cresciuta con gli indiani Kiowa, che dovrà accompagnare dagli zii. Inizia così un lungo viaggio, costeggiando parzialmente quel Red River attraversato da John Wayne e Montgomery Clift ne Il fiume rosso di Howard Hawks. Luoghi spesso ripresi con carrellate aeree da documentario naturalista che trovano poca armonia all’interno del film. Ma è in particolare a Sentieri selvaggi di John Ford che la storia sembra avvicinarsi, anche se in una sorta di ribaltamento.
Tuttavia il selvaggio west è osservato in maniera differente rispetto ai classici del passato. Soprattutto nella rappresentazione degli indiani d’America, passati nel corso del Novecento dall’essere visti come efferati aggressori ad una considerazione, più corretta, di vittime. Un passaggio che, nel cinema, si inizia a vedere già nella fase conclusiva della carriera di Ford per poi manifestarsi ancora più esplicitamente nel periodo della New Hollywood, a partire da Il piccolo grande uomo. In Notizie dal mondo due dei momenti più affascinanti vedono protagonisti proprio i nativi americani. Due scene dall’apparenza onirica in cui li vediamo avvolti nelle tenebre segnate dalla piogga e da una tempesta di sabbia, in cammino come anime erranti alla ricerca di una casa. Oltre a questo, mette in luce la costituzione multietnica degli Stati Uniti che era, ad esempio, uno dei temi ricorrenti del cinema di Michael Cimino.
Il rapporto paterno e il ruolo del racconto
Il viaggio di Jefferson e Johanna – interpretata dalla bravissima tredicenne tedesca Helena Zengel – si trasforma nella formazione di un rapporto paterno. Due persone inizialmente molto differenti, ma entrambe sole, finiscono con il non poter più fare a meno l’uno dell’altra. Un processo manifestato dall’ostacolo comunicativo che insorge tra i due, in quanto Johanna non parla inglese ma conosce solo il dialetto indiano. Barriera poi superata dall’affetto e dall’affinità createsi. Il viaggio diventa quindi anche esistenziale, cambiando le vite ai due protagonisti e donando un nuovo futuro.
Nel film si sviluppa una natura metanarrativa riscontrabile nel personaggio del protagonista e nella sua attività di lettore ramingo di notizie da vari quotidiani. Una figura che trova le radici negli aedi dell’antica Grecia e che anticipa l’avvento della radio, della televisione, dei notiziari e del cinema stesso. Questa raffigurazione ha una duplice chiave, in quanto si lega alla spettacolarizzazione delle notizie, un fenomeno visibile anche oggi, pensiamo ai social network e all’attesa e al senso di spettacolo con il quale sono accolte, ma anche all’importanza del racconto, delle storie e dell’informazione. Il flusso comunicativo spesso può essere interrotto o manipolato con la cattiva informazione, come vediamo nel film e come notiamo nella realtà.
In tal senso Notizie dal mondo si pone in connessione anche con il cinema stesso, nella sua importante funzione di racconto e di comunicazione sia di storie che della Storia. Tuttavia questo aspetto viene lasciato abbozzato e poco approfondito, in un film che non raggiunge una piena organicità.