Disponibile su Prime I fiori del male di Claver Salizzato in cui si susseguono monologhi, dialoghi e silenzi con l’intenzione di omaggiare tre celebri donne del passato. Tutto risuona in un’unica location, Palazzo Farnese a Caprarola, che funge da quinta teatrale per una messa in scena senza tempo e senza azione.
I fiori del male: cortigiane e amore romantico
Avvicinandosi l’8 Marzo, le piattaforme on demand si stanno organizzando per poter offrire al proprio pubblico titoli in qualche modo legati all’altra metà del cielo. Operazione che resterà ahimè priva di senso se non si tradurrà in una considerazione dell’universo femminile estesa a tutti i giorni del calendario e basata su una selezione di merito delle opere.
Nel film di Claver Salizzato, il suo secondo lungometraggio non documentario, le donne sono tre. Tutte dilaniate tra un destino da cortigiane e il desiderio di vivere un amore non mercenario. La prima è Veronica Franco, famosa poetessa del Cinquecento e cortigiana della Serenissima. Già raccontata in Padrona del suo destino (Dangerous beauty, 1998) con l’interpretazione di Catherine McCormack e Jacqueline Bisset nel ruolo della madre.
A nostro avviso la scena più efficace de I fiori del male è quella in cui donna e uomo si scontrano faccia a faccia tra le siepi per un duello sul prato. Qui sono armati di pistola, mentre nel film statunitense la poetessa ingaggiava una tenzone a colpi di sciabola e di rime con un cantore suo rivale.
La seconda figura femminile è Marguerite Gautier, signora delle camelie nata dalla penna di Alexandre Dumas che nell’Ottocento si era ispirato ad una cortigiana parigina realmente esistita e da lui frequentata. L’ultima è Mata Hari: danzatrice esotica e spia tedesca che fu giustiziata in Francia nel 1917 e poi raccontata al cinema nel 1931 con il volto di Greta Garbo. Qui il trailer del film I fiori del male.
L’espressione imperturbabile della protagonista
Nel lavoro di Claver Salizzato i tre ruoli femminili, complessi e sfaccettati, sono affidati a Flora Vona. Lei, cantante attrice e insegnante che fu aggredita dalle mamme degli scolari per una controversia sui suoi show canori serali, attraversa con espressione imperturbabile l’amplissimo arco temporale della sceneggiatura.
E interrogata sul messaggio che il film vorrebbe comunicare agli spettatori, ha dichiarato:
Guarda al futuro, alla mancanza di pregiudizio che dovrebbe esserci. Spesso una donna viene giudicata per una sua facciata, mentre se si riuscisse ad andare in profondità sarebbe un atto di coraggio.
Un’unica incantevole location
Il palcoscenico che contiene tutto il film è Palazzo Farnese di Caprarola; con i suoi splendidi giardini all’italiana, le statue di pietra, i giochi d’acqua e la loggia affrescata. Una location senza tempo con ambienti che fungono da quinte teatrali e oggetti di scena che ricorrono nel susseguirsi dei secoli. Interni ed esterni celebri in cui risuonano i monologhi, i dialoghi e i silenzi scritti dal regista insieme a Patrizia Pistagnesi. Il titolo del film è un tributo all’opera più celebre del poeta parigino Charles Baudelaire, Les fleurs du mal. Il lungometraggio è stato proiettato al Calcata Film Festival nel 2016.
I fiori del male: il cast
Accanto a Flora Vona compaiono alternativamente sulla scena alcuni volti noti al pubblico italiano, come Donatella Pandimiglio e Rita Charbonnier. Di quest’ultima sono conosciute oltre alle doti attoriali anche quelle narrative, evidenti nel suo esordio dedicato alla sorella di Mozart e nei romanzi successivi che raccontano interessanti storie di donne in ambientazione storica. I ruoli maschili che duettano con la protagonista sono interpretati da Cristiano Priori, Mario De Candia, Graziano Scarabicchi e Francesco Castiglione. Completano il cast Pasquale Greco, Antonio Friello e Prospero Richelmy. Le musiche sono di Marco Werba.
I Fiori del Male è un film prodotto da Christian Vitale con il sostegno della Regione Lazio e Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.