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Conversation

Antonio Pisu ci racconta Est – Dittatura Last Minute

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Più dramma che commedia Est – Dittatura Last Minute di Antonio Pisu racconta la Storia attraverso il punto di vista di tre ragazzi in cerca di avventura. Del film abbiamo parlato con il regista.

I ragazzi che fecero la storia. Conversazione con Antonio Pisu, regista di Est – Dittatura Last Minute

Abbiamo chiesto ad Antonio Pisu…..

Quando muovi la MdP lo fai in maniera importante e mi riferisco alla prima e ultima sequenza. Nel raccontare il movimento narrativo di Est – Dittatura Last Minute queste assumono un importanza fondamentale. In quella iniziale il movimento di macchina parte dal primo piano sulle immagini trasmesse dal televisore, per arrivare all’insieme della stanza in cui uno dei protagonisti la sta guardando assieme alla ragazza.

Nella sequenza finale succede l’esatto contrario. Così, se in apertura e prima del viaggio i protagonisti sono chiusi nel loro piccolo mondo e ignorano quello che succede al di fuori di esso, una volta tornati a casa ne sono diventati finalmente consapevoli, perché ne hanno sperimentato in prima persona la realtà. I movimenti della MdP testimoniano il percorso di conoscenza e di formazione dei tuoi protagonisti. È esatta questa ricostruzione dei significati espressi dalla tua messinscena?

Esattissima. Sei sicuramente un grande esperto di cinema per notare queste cose perché parliamo di finezze. Noi partiamo da una scena iniziale in cui diamo una carrellata di notizie raccontando di ragazzi inconsapevoli di ciò che li aspetta nel corso del viaggio. Mentre al ritorno li ritroviamo con una comprensione diversa delle cose, perché frutto di un’esperienza vissuta sulla loro pelle.

I protagonisti  entrano in empatia con un popolo che sentivano lontano,  attraverso un viaggio che quasi non volevano fare. Dopo aver aiutato quelle persone, le immagini all’interno del televisore assumono un significato diverso, che è frutto di quella presa di coscienza.

Est- Dittatura Last Minute ha una doppia anima. Da un lato racconta un rito di passaggio e dunque si presenta con le implicazioni e i risvolti tipici del  racconto di formazione. Dall’altro è provvisto di una natura scanzonata, con i protagonisti che si mettono in viaggio in cerca di ragazze e per guadagnare due soldi organizzano mercatini locali.

Mi piaceva narrare la storia dal punto di vista di tre ragazzi giovani e spensierati senza entrare nel cliché dei boys romagnoli in cerca di divertimento. Per me era importante inserire nel racconto la leggerezza derivata dal fatto di narrare la storia attraverso i loro occhi. Se una situazione drammatica come quella della dittatura fosse stata vista da persone già consapevoli della sofferenza che c’è dietro, avrebbe avuto molto meno peso. E questo è piaciuto molto anche in Romania.

Sono stati fatti molti film su Ceausescu e sulla dittatura ma sono sempre stati costruiti dal punto di vista dei rumeni che conoscono perfettamente la loro storia e che vivevano all’interno di quella condizione. Est – dittatura last minute è piaciuto per la sua prospettiva esterna e dunque attraverso tre ragazzi che in questo viaggio maturano una consapevolezza e un’esperienza che cambierà il loro punto di vista su molte delle cose del loro futuro.

Est – dittatura last minute fa una cosa poco usata: invece di raccontare gli altri per capire se stessi, il film fa l’esatto contrario. Tu parti innanzitutto dalla presa di coscienza del popolo romeno raccontandolo in maniera prioritaria.

Sì, hai perfettamente ragione. Il film racconta come erano gli altri e in questo caso il popolo rumeno. Però è una storia che potrebbe essere universale anche oggi. Adesso siamo molto prevenuti su qualsiasi persona che arrivi da paesi meno fortunati. Questo accade perché non sappiamo realmente com’è vivere o essere in quella condizione. L’universalità della storia è data da questo e dunque potrebbe essere ambientata anche ai giorni nostri giorni. In questi tempi abbiamo un po’ più di consapevolezza, perché esiste un maggiore accesso alle informazioni. Mentre all’epoca quello che accadeva oltre la cortina di ferro non lo sapeva nessuno.

Collocandosi prima della caduta del Muro il film racconta i tempi che cambiano. Sotto questo profilo si tratta di un narrazione che riflette lo spirito dei nostri tempi.

I tempi cambiano e si evolvono. Quello è stato un momento di passaggio incredibile, perché la caduta del muro ha segnato veramente tanti paesi con grossi cambiamenti. Oggi è una storia che soprattutto i giovani ricordano poco e sarebbe bello avvicinarli ad essa. I tre protagonisti di questa vicenda sono ragazzi come tanti ce ne sono oggi. Quindi, potrebbe essere più facile stimolare i più giovani a scoprire qualcosa che non è successo tanto tempo fa. Stiamo parlando di trent’anni or sono, cioè di ieri.

La voglia di avventura insita nel concetto stesso di viaggio trasforma la loro vacanza in una sorta di thriller esistenziale facendo di Est- Dittatura Last Minute una commedia che si trasforma in una storia drammatica.

Si, il film ha un po’ i toni della commedia, ma poi una volta varcato il confine la realtà diventa meno allegra. Tutto viene affrontato sempre con un po’ di leggerezza. Proprio perché sono ragazzi e quindi per natura portati ad affrontare la vita con slancio e goliardia. Però in effetti non c’è granché da ridere. Quando mi è stato chiesto qual è il genere di questo film, sono sempre un po’ in difficoltà nel rispondere.

Non mi fanno molto impazzire le etichette, però giustamente bisogna anche informare il pubblico e quindi si è parlato di commedia. Io non sono del tutto d’accordo, perché da un certo punto in poi non ce n’è più molta. Anche il contrasto tra la melodia di Felicità, hit di Abano e Romina, e le immagini della sofferenza della popolazione romena, è stato creato per enfatizzare il messaggio opposto e cioè  che le persone in quel periodo a poca distanza da noi vivevano in condizioni per nulla belle.

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La colonna sonora e le canzoni utilizzate mi sembrano efficaci proprio perché concorrono nel costruire il sottotesto del film. Altrettanto coerente è la presenta di un cantautore come Franco Battiato. Se Est  – Dittatura Last Minute racconta l’incontro tra culture diverse, Battiato con la sua musica potrebbe esserne il contraltare artistico proprio perché il sincretismo culturale e religioso della sua ricerca produce sonorità che appartengono al mondo e non solo all’Italia.

Le musiche originali sono di Davide Caprelli, che secondo me ha fatto un lavoro eccezionale. Per quanto riguarda Giacomo Battiato la penso come te. Lui ha sua una potenza, che è incredibile. Per fare il film mi sono rifatto a delle immagini di repertorio proprie di quell’epoca, in cui in sottofondo si sentivano le musiche di Battiato. Dunque non potevo non metterle perché secondo me costituiscono un valore aggiunto molto importante.

Come hai appena detto, nel film le immagini sono di diversa natura. Inserti documentari in parte tratti dai filmini privati dei veri protagonisti, si inseriscono all’interno di una cornice di finzione, che invece ricalca estetiche anni ’80.

Assieme al direttore delle fotografia abbiamo voluto rifarci alle immagini dell’epoca. Dunque siamo ricorsi a un’estetica con toni e colori  da VHS. Nonostante sia un film di finzione, mi sono preso il rischio di mescolarvi inserti da docufilm, che mi pare funzionino bene. La giustificazione è data dal fatto che i ragazzi riprendono la realtà attraverso la telecamera, producendo delle immagini che noi vediamo in soggettiva e in quattro terzi. Questo dà al film un sapore un po’ da documentario e di una realtà importante ed epocale come lo furono i fatti del periodo storico in cui si svolge la storia.

Est – Dittatura Last Minute ha molte nature, però io lo definirei umano più che politico, intimo più che pubblico.

Io non voglio fare politica, né esprimere giudizi in tal senso. Si, è umano. perché ci sono tre esseri umani che vivono diversamente il viaggio. I protagonisti ragionano con le loro teste e anche se partono con una convinzione diversa, alla fine si trovano tutti insieme nella stessa barca e desiderano la stessa cosa: aiutare le persone. Alla fine il film parla di quello e cioè dell’aiutare gli altri.  Nel nostro piccolo oggi tutti potremmo farlo e se questo succedesse avremmo un mondo migliore.

Il viaggio di cui racconti nasce da un intento collettivo che è appunto quello di condividere la medesima esperienza. In realtà ognuno dei personaggi è spinto a compierlo per motivazioni diverse e questo ti da modo di approfondire le singole figure. Come nasce la caratterizzazione dei tre personaggi e come è andato l’esordio di Lodo Guenzi?

A interpretare i tre amici oltre a Lodo Guenzi, leader de Lo stato sociale ci sono anche Matteo Gatta e Jacopo Costantini. Ognuno dei loro personaggi ha un carattere diverso. C’è chi è più inconsapevole di quello che sta succedendo, ma è comunque pronto a prestare il proprio aiuto. Mentre capita che il più esperto politicamente rimanga freddo, proprio perché conosce meglio i fatti. E ancora, c’è chi ama l’avventura e dunque per istinto si fa coinvolgere da quello che succede. In ogni caso alla fine giungeranno alla stessa conclusione e alle medesime azioni rispetto al da farsi.

Prodotto da Genoma Films con Rai Cinema.

Disponibile on demand su Sky Prima Fila, Prime Video, Apple TV, Infinity, CHILI, Rakuten, Google Play, in DVD e Blue Ray nella piattaforma e-commerce CG Entertainment, e nel circuito di cinema virtuali #iorestoinsala

Est - Dittatura Last Minute

  • Anno: 2021
  • Durata: 104
  • Genere: drammatico, commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Antonio Pisu
  • Data di uscita: 05-February-2021

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