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Chili Film

Tensione superficiale di Giovanni Aloi

Tema delicatissimo quello scelto dall’esordiente Giovanni Aloi, che mescola stereotipi e pregiudizi della società con la forza di una madre calpestata ma resistente

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Candidi paesaggi avvinghiati su pendici ammantate di neve. Una madre sola, diversa, una scelta di vita estrema ma efficace: è questo Tensione superficiale di Giovanni Aloi, una produzione Ombre Rosse Film Production in associazione con Blue Film, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo del MiBACT, con il sostegno di SIAE e con il supporto di IDM Alto Adige e distribuito da No.Mad Entertainment.

Tensione superficiale di Giovanni Aloi: la trama

Il film si fonda su questa piccola presa di posizione di una giovanissima madre, Michela (Cristiana Dell’Anna) trasferitasi nel paesino di montagna ai bordi del Lago di Resia, dove vive il padre di suo figlio. Stanca di vivere come un’aliena, impoverita e sfruttata dal lavoro di cameriera, decide di cambiare: si sposta in Austria, la sera, per lavorare come prostituta in un albergo dedicato, lì dove questa viene considerata una professione e come tale tutelata.

Una svolta importante, che le consente di ritrovare se stessa e la sua atipica famiglia frammentata, ma a carissimo prezzo. Presa di mira dall’ex-datore di lavoro, verrà umiliata e maltrattata prima di riscattarsi del tutto.

Dal cortometraggio all’Alto Adige

Reduce da un percorso cinematografico esordiente di tutto rilievo, Giovanni Aloi arriva al lungometraggio con un’opera di fiction moderata. L’argomento, quello della prostituzione professionale, estremamente controverso, è messo in scena senza volgarità e con rispetto della donna. Tuttavia è ben rappresentato anche il bagaglio di preconcetti intessuti nel sociale, soprattutto della provincia remota. Michela non è solo una ragazza madre che insegue il compagno, che forse compagno non è mai stato; è una immigrata in un Alto Adige molto duro, dove la comunità l’accetta appena. Tutto per il figlio.

L’universo maschile dove abita Michela è fatto di padroni e virilità impietosa. Zero empatia, poca anche tra le altre donne. Ma lei, candida, sembra averne per tutti, da regalare anche a chi la tratta come una serva. E poi, i soldi, che la riscattano e alla fine fanno sì che in molti corrano da lei a chiedere aiuto.

Virilità e demoni

In una lettura molteplice, la sceneggiatura scritta dal regista stesso con Heidrun Schleef e Nicolò Galbiati, dissemina indizi infernali, fino al sommo campanile infuocato con cui si chiude il film stesso. Il passaggio del confine che Michela effettua quotidianamente, è un transito senza Caronte. Atmosfere oniriche (dove una mucca genitrice, o una vacca, sta, in mezzo alla strada) o la follia irreale alla Sorrentino nell’hotel del peccato. Poi si torna con i piedi per terra, per il ragazzino adolescente che cresce tra due genitori che un po’ si amano e un po’ si odiano.

E non c’è peggior diavolo del maligno che incarna Claudio, irreale e psicotico: demone del possesso e della superiorità, mascolino e padrone, fa sfoggio della sua forza e con quella controlla Michela. Ma è con la forza poi, che lei si riprende la sua vita.

In questo microcosmo, gli uomini sono senza rotta. Le donne senza rispetto. I figli, una speranza da coltivare. Michela, si batte anima e corpo per questa vita, per riavere la dignità che aveva perduto, per la maternità che (non) ha scelto.

Ciononostante, come quella coltre di neve densa che tutto ricopre, anche la storia rimane un po’ schiacciata, follemente violentata da uomini che non si meritano il perdono e si accaniscono rudemente.

Tensione superficiale di Giovanni Aloi è disponibile su Chili, Rakuten TV e #IORESTOINSALA

Tensione superficiale

  • Anno: 2019
  • Durata: 98 minuti
  • Distribuzione: Ombre Rosse in collaborazione con No.Mad Entertainment
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Giovanni Aloi
  • Data di uscita: 18-February-2021