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Bastardi a mano armata. La vendetta secondo Albanesi

Disponibile su alcune delle maggiori piattaforme TVOD, Bastardi a mano armata è il nuovo poliziottesco con Marco Bocci protagonista e alle prese con una storia di vendetta.

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Disponibile dall’11 febbraio sulle principali piattaforme TVOD*, Bastardi a mano armata è prodotto da Minerva Pictures con Rai Cinema, in collaborazione con Amazon Prime Video e in coproduzione con la Boccato Productions.

Foto di copertina Copyright: Francesco_Marino

Bastardi a mano armata | La trama del nuovo poliziottesco

Diretto da Gabriele Albanesi, anche co-sceneggiatore insieme a Luca Poldelmengo e Gianluca Curti, il film affonda le sue radici nel poliziottesco e nel crime degli anni Settanta.

Marco Bocci, Peppino Mazzotta e Fortunato Cerlino sono i tre protagonisti, le cui vicende si intrecciano indissolubilmente e tragicamente. La scena di apertura – un agguato e una sparatoria da cui resta uccisa una ragazza – servirà non solo a dettare tono e ritmo della pellicola, ma anche a ricollegare i vari fili via via disseminati durante la narrazione.

Bastardi a mano armata

Sergio (Bocci) sta scontando una pena in un carcere spagnolo, quando gli viene offerta l’occasione per uscire di lì, portando a termine una missione per conto di Caligola (Cerlino). A farne le spese saranno Michele (Mazzotta) e la sua famiglia, composta dalla moglie (la Maria Fernanda Cândido de Il traditore) e dalla figliastra Fiore (l’emergente Amanda Campana di Summertime). I tre vengono quindi presi in ostaggio da Sergio, intenzionato a tutti i costi a scoprire dove sia finito un bottino di anni prima.

Il trucco sta nell'(auto)ironia

Bastardi a mano armata diverte in maniera genuina. Senza prendersi sul serio ma con una gran dose di (auto)ironia, ciascuna delle figure in campo contribuisce a creare la tipica atmosfera dell’epoca, sebbene la storia sia ambientata ai giorni nostri.

Poche sorprese e un andamento lineare, interrotto solo da qualche flashback, non rappresentano per forza un elemento negativo. Il film ha infatti un che di assolutamente irresistibile.

La violenza a tratti così esagerata da risultare fittiza caratterizza quasi tutti i momenti di scontro. Rigorosamente “a mano armata”. Le battute sembrano elaborate ad hoc per tratteggiare questi personaggi che sfiorano il macchiettistico.

Un surrealismo che convince

L’effetto è quasi di surrealismo, il che costituisce la particolarità e la forza del progetto. Chiaro è che si debba essere consci di cosa si ha davanti, di certo non qualcosa di austero e concreto.

Se riflettiamo poi sul fatto che sia Bocci sia Cerlino siano due dei massimi rappresentanti del genere poliziesco – il primo è stato il Commissario Scialoja in Romanzo Criminale – La Serie, il secondo era il capo clan Savastano di Gomorra – La Serie – si percepisce la consapevolezza dietro l’idea alla base.

L’obiettivo è intrattenere ed è pienamente centrato. Merito anche di una regia coerente e di uno stile riconoscibile, che strizza l’occhio a certe pellicole ormai cult.

La vendetta al centro della trama

Per quanto riguarda gli argomenti trattati, la vendetta assume un ruolo principale, come nella migliore delle tradizioni. Da essa dipendono i destini e le esistenze di ciascuna delle figure in gioco.Volenti o nolenti.

Purtroppo i danni collaterali sono sempre incalcolabili e lasciano una scia di sangue, perdite e strappi difficili da ricucire. Il legame tra padri e figlie è sicuramente uno di quelli da tenere più in considerazione. E in tale ottica il finale, per quanto scontato, simboleggia una sorta di rinascita, all’insegna della speranza e della condivisione.

*Sky Primafila Premiere, Apple TV, The Film Club, Rakuten TV, Chili, IoRestoInSala, Google Play.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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