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Cortoons, ottava edizione: intervista a Stefano Argentero

Passeggiando per Cortoons, nel Foyer era possibile fare un’esperienza a dir poco interessante: realizzare piccoli soggetti in plastilina che sarebbero poi diventati protagonisti di un video in stop motion, da presentare l’ultimo giorno della rassegna; a seguire il progetto c’era Stefano Argentero, a cui abbiamo avuto il piacere di porre qualche domanda sulla sua attività interna ma anche esterna a Cortoons. A cura di Simone Pazzaglia

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Passeggiando per Cortoons, nel Foyer era possibile fare un’esperienza a dir poco interessante: realizzare piccoli soggetti in plastilina che sarebbero poi diventati protagonisti di un video in stop motion, da presentare l’ultimo giorno della rassegna; a seguire il progetto c’era  Stefano Argentero, a cui abbiamo avuto il piacere di porre qualche domanda sulla sua attività interna ma anche esterna a Cortoons.

Stefano come inizia il tuo percorso come animatore con la plastilina?

Dunque, io mi sono diplomato al centro sperimentale a Roma nel 1988, quando ancora la sezione animazione era a Roma (in seguito sarebbe stata spostata a Torino). Sono sempre stato abituato, oltre che naturalmente portato, ad un approccio artigianale, a costruire cose, e poi, rispetto ad altri colleghi di corso, non ero bravo a disegnare, quindi decisi di  iniziare a lavorare con la plastilina, che è stata, con qualche eccezioni e tra alti e bassi (visto le difficoltà di mercato che si riscontrano in Italia)  il mio campo.

Cos’è cambiato in questi 20 anni ?

E’ cambiato tutto, uscito dal centro sperimentale iniziai a lavorare per uno degli unici due studi in Italia che si occupavano di animazione con la plastilina: lo studio Misseri; c’era poca attenzione all’epoca per quel tipo di animazione di cui mi occupavo e per un periodo lavorai come battitore di colonna, cioè prendevo i tempi dell’animazione per poi comporre ad hoc la colonna sonora, ho lavorato in quel periodo alla Freccia Azzurra, alla Pimpa, a Lupo Alberto, in seguito sono ritornato  alla plastilina, cercando anche di promuoverla come strumento di animazione con corsi e seminari.

C’è un vantaggio economico nell’animazione con la plastilina ?

Guarda, a parte il 3D, che ha un costo elevato, oggi i prezzi dell’animazione sono piuttosto allineati, poi ovviamente dipende dalle committenze e da altri fattori, per quel che riguarda la plastilina in realtà la differenza la dà il fatto che offre un approccio più diretto per chi magari vuole iniziare ad avvicinarsi all’animazione  o per chi avendo già iniziato vuole divertirsi a sperimentare.

Come inizia la tua avventura a Cortoons ?

Facendo corsi ormai da qualche tempo, sono stato avvicinato dagli organizzatori per tenere un seminario nell’ambito del festival, l’esperienza devo dire è stata positiva: incontro molto partecipato ed apprezzato. Visto dunque che il mio approccio, (e non potrebbe essere altrimenti), è molto pratico, al seminario è seguito questo laboratorio, dove ognuno può, partendo dal suo lavoro puramente manuale, attraverso la creazione di un pupazzetto di plastilina, farsi coautore di una  storia (il lavoro finale è stato proiettato il giorno conclusivo del festival).

Simone Pazzaglia

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