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Prime Video Film

Bliss: su Prime Video il nuovo film con Owen Wison e Salma Hayek

Disponibile dal 5 febbraio su Prime Video, Bliss di Mike Cahill racconta le vicende di Greg (Owen Wilson) e Isabel (Salma Hayek), alle prese con un'esistenza in bilico tra realtà e simulazione.

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Dal 5 febbraio in esclusiva su Prime Video arriva Bliss, scritto e diretto da Mike Cahill (Another Earth), con un’eccezionale coppia di protagonisti. Owen Wilson e Salma Hayek sono rispettivamente Greg e Isabel: lui è depresso per la sua situazione privata – separato dalla moglie e appena licenziato; lei è una senzatetto che crede nella magia. Raccontata così la trama sembrerebbe poco interessante e forse anche un po’ banale, ma in realtà la pellicola nasconde suggestioni di ben altro calibro.

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Bliss | Un’opera piena di strati e livelli di lettura

Uno dei titoli a cui viene da pensare durante la visione è, per esempio, il capolavoro firmato da Christopher Nolan, Inception. Ovviamente con le debite differenze. E questo per via dei vari strati e livelli di lettura che si possono rintracciare all’interno di Bliss.

Bliss

Photo: Hilary Bronwyn Gayle/Amazon Studios

In apertura Greg disegna la casa dei suoi sogni e una donna. Non ha idea dell’ispirazione che lo guida nei tratti e nei dettagli, ma sente di aver a che fare con sensazioni reali. Lo spettatore scoprirà solo più avanti, nel medesimo istante in cui accade all’uomo, quanto quest’ultimo aveva ragione.

Ma il percorso che conduce tutti alla consapevolezza è disseminato di scoperte alquanto incredibili. Al fine di non svelare troppo sulla trama, diciamo solo che in gioco ci sono questioni legate alla scienza, alla società, alla simulazione.

Realtà o finzione?

Un universo ideale si palesa dinanzi agli occhi di Greg e Isabel, in qualche modo responsabili di siffatta beatitudine. Eppure ciò che appare non necessariamente corrisponde a ciò che si prova. La finziona manipola e viene manipolata. Se la donna gode di un certo prestigio e non si lascia appesantire dai pensieri, l’uomo avverte di tanto in tanto un vuoto, una mancanza.

Photo: Hilary Bronwyn Gayle/Amazon Studios

Il rapporto tra un padre e una figlia, tema in qualche modo pregnante, possiede una forza intrinseca indistruttibile. Per quasi l’intera durata del film, Greg ed Emily (Nesta Cooper) si rincorrono, si cercano, si avvertono. Non vale lo stesso discorso invece per il figlio Arthur (Jorge Lendeborg Jr.), forse ormai abituato a non avere una figura paterna di riferimento.

Una dualità che si riflette nel titolo

L’instabilità e l’insicurezza che governano l’esistenza del protagonista si riflettono anche nello stile visivo. I movimenti della macchina da presa suggeriscono il suo caos interiore, cosicché lo spettatore percepisce anche incosciamente gli stati d’animo di Greg.

Photo: Hilary Bronwyn Gayle/Amazon Studios

Da questo punto di vista i dettagli sono fondamentali. L’andamento dinoccolato di Wilson, la sensualità della Hayek, insieme ad alcuni oggetti di scena – dei manichini, un girasole di nome Ofelia, un portafogli – servono a indicare, suggerire, simboleggiare.

Sebbene molto venga lasciato all’interpretazione personale, alla base si rintraccia un importante accenno alla possibilità di “salvare il salvabile“. Che si parli della propria esistenza o della qualità della vita in generale.

Ignorance is bliss.

Sviluppato su un doppio binario, narrativamente e stilisticamente, Bliss gioca con questa dualità anche nel titolo. Letteralmente “beatitudine”, il termine assume un significato cruciale nell’espressione ignorance is bliss, ovvero “beata ignoranza”. Sta infatti qui la chiave della pellicola, incentrata infine su una semplice domanda: meglio affrontare la realtà, anche se imperfetta e fallimentare, o vivere in un universo irreprensibile ma fittizio?

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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