Non siete amanti dei pupazzetti animati? Pensiate siano troppo superficiali per il vostro fine intelletto? Beh buttate un occhio a Promise Neverland, un gioiellino presente su Amazon Prime e Netflix e fateci sapere.
Ognuno di noi nella sua tragicomica adolescenza è stato vessato dalla professoressa d’italiano. C’era nello specifico una costante frase ripetuta durante le interrogazioni; “ma suvvia Andrea parlamene come faresti a uno sconosciuto” io non parlo con gli sconosciuti MALEDETTA!
Devo ammettere, però, che quella voce stridula ancor viva nella mia mente ha dato il là per scrivere questo pezzetto geniale come sempre.
Mi son chiesto, chi è quel bastardo senza gloria che nel 2020 ancor non vede anime?
Esatto, perché sappiate, ho delle abilità particolari acquisite nella mia lunga carriera, che fanno di me un incubo per gente come voi, io vi cercherò, vi troverò, e vi costringerò a guardare ogni singolo anime!
NO I PUPAZZETTI ANIMATI NO!
L’altro giorno costatavo quanto fosse tremendamente difficile perdere peso a trent’anni. Nel mezzo di quella riflessione catartica, delle urla gioiose hanno distolto la mia attenzione.
Dei ragazzi giocavano spensieratamente di fronte casa mia, all’improvviso, i movimenti di uno hanno attirato la mai attenzione. Il baldo giovane si era leggermente piegato sulle gambe, poi, unendo le mani ha iniziato a sillabare una parola “sacra”.
Che dirvi? Tutto in me si è risvegliato. Ho lanciato la tazza di latte per la gioia della mia compagna e anch’io ho cominciato “ Ka-me-ha-me-ha”.
Purtroppo, come da bambino al mare, nessuna onda energetica è uscita dalle mie mani. Mentre pulivo, ho cominciato a pensare al buon vecchio Son Goku, da li son poi passato agli anime in generale.
Per chi come me è nato sul finire degli anni ottanta, l’anime era quell’appuntamento irrinunciabile che scattava alle 13.30.
Per tutti noi Dragonball aveva il sapore di pasta aglio e olio.
Con il tempo, in molti si sono disaffezionati a questo genere di prodotto, lasciando gli animeshon come appannaggio di una specifica subcultura, quella Nerd.
C’è altresì da riconoscere che il grande successo delle piattaforme streaming sta cambiando di molto la situazione. Da quando gli anime hanno una sezione dedicata all’interno di queste pagine, stanno sicuramente godendo di maggior successo.
Esistono delle opere animate ormai divenute dei veri è proprio cult. Prendiamo ad esempio l’Attacco dei Giganti seguito da milioni e milioni di persone nel mondo. Nonostante non si possa più parlare di fenomeno di nicchia, l’anime in generale continua a far storcere il naso a diverse persone.
Credo siano due le categorie particolarmente toccate, i giovanissimi e gli adulti andanti; insomma mi nipote e mi madre.
PERCHE THE PROMISED NEVERLAND?
Ammetto di non aver dato troppo peso ai giovani, infatti, ritengo che questo sia un pubblico facilmente recuperabile. Basta una chiacchiera fatta a scuola, una pubblicità venduta bene che il gioco è fatto. Diversa storia è per gli adulti, affetti da perdita di plasticità neuronale una volta superati i quarant’anni; scherzo è suvvia.
Questo è però già un pubblico più arduo da intercettare. Chi non ha mai visto anime nel periodo dell’adolescenza, spesso difficilmente li scoprirà in età matura.
Per risolvere questo grattacapo ho ragionato in termini di similitudini cinematografie. Dopo un po’ si è accesa la lampadina del Thriller, un genere abbastanza universale e adeguato a ogni palato. Insomma se non vi piacciono omicidi, misteri e colpi di scena, gli strani siete voi.
Mi sono chiesto poi, c’è una serie odierna facilmente reperibile e che segua questo schema? Subito ho pensato al cazz..issmo The Promised Neverland.
Il PRIMO EPISODIO SPOILER ALERTSSSS
Come avrete sagacemente capito questa non è una recensione, quindi nessuna analisi e critica, piuttosto voglio tentare di stuzzicare il vostro appetito.
The promise Neverland vede come protagonisti un gruppetto di bambini felici e dolciotti, vivono insieme dentro un orfanotrofio, cullati da una madre tenerissima. Ogni mese un bambino è adottato da una famiglia, lasciando l’orfanotrofio tra pianti e risate.
La storia si focalizza specialmente su tre bambini di dodici anni: Norman,Ray e Emma. La cui intelligenza e forza d’animo sono invidiate da tutti.
Un giorno uno scricciolo di nome Connie viene infine adottata. Appena la ragazza s’incammina, Norman ed Emma si accorgono che la piccola si è dimenticata il suo fedele peluche. Fanno quindi una corsa precipitosa nella speranza d’intercettare la sorella adottiva, scoprono, invece, qualcosa di molto diverso.
Connie è morta, completamente dissanguata da un fiore che le esce orrendamente dal petto. Dal terrore Norman ed Emma si nascondo, scoprendo la più scioccante delle verità. Il velo di maya è finalmente strappato.
L’orfanotrofio non è un orfanotrofio ma una fattoria, dove i bambini sono allevati come bestie per esser date in pasto a dei mostri terrificanti. Da questo momento in poi lo spettatore è completamente catturato dalla storia; abbiate fede.
I continui colpi di scena, l’empatia provata per i personaggi, rendono The Promised Neverland una seria da spararsi in un sol colpo.
Se è la prima volta che vi approcciate a un anime, buttate un occhio a The Promised Neverland e fateci sapere.