Finito in Italia direttamente su piattaforme digitali, approda in blu-ray targato Warner Bros Entertainment Le streghe, diretto nel 2020 da Robert Zemeckis. Ma di cosa stiamo parlando, esattamente? Nientemeno che della seconda trasposizione per il grande schermo dell’omonimo romanzo firmato da Roald Dahl. In quanto già nel 1990 provvide Nicolas Roeg a trasformare in lungometraggio cinematografico lo scritto tramite Chi ha paura delle streghe?.
La storia di un inglesino orfano originario della Norvegia e andato a vivere presso la nonna materna. Dove s’imbatte in una congrega di malvagie megere interessate ad eliminare tutti i bambini trasformandoli in topi.
Inglesino che ne Le streghe assume le fattezze dell’afro-americano Jahzir Bruno, immerso nell’Alabama del 1968 insieme ad una nonna dai connotati di Octavia Spencer. Nome prezioso di un cast comprendente anche uno Stanley Tucci manager di un lussuoso albergo e, soprattutto, Anne Hathaway. Perché è lei ad incarnare la Strega Suprema, che riunisce in un sfarzosa località balneare le fattucchiere di tutto il mondo, sotto copertura. Il motivo? Semplice: portare a termine i propri malefici piani. Fattucchiere che, appunto, non sono donne ma demoni in forma umana.
Al servizio di una sceneggiatura a firma del regista stesso insieme a Kenya Barris e a Guillermo del Toro, rientrante tra i produttori al fianco di Alfonso Cuarón. Sceneggiatura mirata a ricordare che non bisogna mai rinunciare a ciò che si è dentro. Man mano che risulta evidente come gli intenti dell’autore di Ritorno al futuro siano molto diversi da quelli del citato Roeg. A cominciare dal ricorso alla CGI, rendente quasi cartoonesco ciò che il compianto Nicolas inscenò in chiave a suo modo horror attraverso artigianali effetti speciali di trucco.
Ed è sicuramente la mutazione dei protagonisti nei roditori di cui sopra a movimentare la oltre ora e quaranta di visione.
Facendoli apparire in un certo senso quali derivati di Un topolino sotto sfratto o Stuart Little – Un topolino in gamba. Mentre, al di là dell’impeccabile cura estetica, a colpire lo spettatore è anche una ricca colonna sonora di hit sixties. Colonna sonora spaziante da Reach out (I’ll be there) dei Four tops a It’s your thing degli Isley brothers. Fornendo il giusto corredo musicale a Le streghe, oltretutto accompagnato nel disco in alta definizione da ricchi contenuti extra. Tra quattro scene eliminate, sei minuti di making of e una breve clip di gag reel. Senza contare le featurette Roald Dahl: The story behind The witches e The witches: Magic mouse-maker potion.
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