Distribuito da 102 Distribution e disponibile su Amazon Prime, ‘Anime borboniche’ è l’insolita commedia diretta da Paolo Consorti e Guido Morra. E’ invece prodotta da Operìa Totale, con Paolo Coviello e Vittorio Maione; la produzione esecutiva è, invece, a cura di Cameraworks.
Il film racconta attraverso la figura di Vincenzo e Lucia il mondo delle rievocazioni storiche, che coinvolge migliaia di persone in Italia. Il cast vede la partecipazione di: Ernesto Mahieux, Susy Del Giudice, Giovanni Esposito, Giobbe Covatta, Rosaria Di Cicco, Giovanni Allocca, Pierluigi Dilengite, Guenda Goria, Randall Paul, Cinzia Carrea, Massimo De Matteo, Fenicia Rocco e Deborah D’Angelo e Angelo Sepe. La direzione della fotografia è di Gianni Mammolotti. I costumi sono realizzati dall’Istituto d’Arte di San Leucio. Il trucco degli attori porta la firma di MakeUpArtist.
Le anime borboniche indicate nel titolo, sono le donne e gli uomini che, semplicemente per passione e senza nessun compenso, assumono le vesti dei personaggi di spicco dei Borbone che partecipano alle rievocazioni storiche alla Reggia di Caserta e per tutta la Campania. Si tratta, in verità, di un fenomeno italiano che coinvolge migliaia di persone per tutto il territorio.
La commedia si apre con un viaggio in macchina dei due protagonisti in costumi settecenteschi verso la Reggia Di Caserta per prender parte ad una performance storica, artistica. Capiamo sin dall’inizio, attraverso i loro dialoghi, che son persone assolutamente genuine e piene di sogni. Durante una lite però, la donna, dall’indole ‘maestrina’ ed impulsiva, abbandona il marito per strada. Quest’ultimo, il cocchiere vestito di rosso, si ritrova a chiedere per strada l’autostop e durante il nuovo tragitto verso la Reggia ha modo di confrontarsi con vari personaggi. La donna, rivivendo i ricordi legati al matrimonio, si rimprovera la reazione eccessiva verso il marito e dà inizio alla ricerca dell’uomo di cui inizia ad avvertire una grande mancanza.
Tra i vari personaggi che Vincenzo incontra spiccano: un uomo troppo geloso della compagna, burbero e senza scrupoli; un cantante lirico importante che si rifugia in un convento prima di debuttare; un frate che gli dà dei consigli riguardanti il suo rapporto matrimoniale; una donna che dopo una delusione amorosa ha ritrovato la pace nel lavorare la terra sebbene creda nei fantasmi; dei giovani ‘becchini’ che gli offrono un passaggio su un carro funebre. Tutti questi incontri lo accompagnano verso un cammino di crescita personale e la riscoperta del valore del rapporto coniugale sul quale l’uomo inizia ad interrogarsi, tra ricordi, canzoni e pensieri.
L’atmosfera quasi fiabesca entro la quale si muovono i personaggi è, in realtà, il luogo di riflessioni sui temi più disparati: l’amore e la differenza d’età, la gelosia, il Paradiso come tempo e non luogo, le donne e il loro stereotipo, la semplicità, il silenzio talvolta necessario, l’arte e l’ambizione da parte di troppa gente di divenire un artista. A tutto ciò, fa straordinariamente da cornice la grandiosità e il fascino di Caserta con la sua Reggia, ma anche i costumi ben curati e le canzoni di altri tempi che restituiscono un aspetto surreale alle scene.
La recitazione degli attori è particolarmente attenta alla gestualità delle ‘maschere’, accentuando notevolmente l’aspetto teatrale del film. Riesce bene l’intento dei registi nello strappare un sorriso nello spettatore, nel corso degli eventi.
Le Anime Borboniche vengono, così, dipinte come un microcosmo di felicità al quale la contemporaneità dovrebbe guardare e dal quale potrebbe attingere esempi seppur insoliti per ritornare a credere alle fiabe, o per lo meno, ad un’esistenza più nobile ed onirica.
