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Documentari

Crack: Cocaine Corruption & Conspiracy: un docu-film sulla diffusione del crack nelle comunità afroamericane negli anni Ottanta

Disponibile sulla piattaforma Netflix l’ultimo lavoro del documentarista Stanley Nelson

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Esce sulla piattaforma Netflix Crack: Cocaine Corruption & Conspiracy, docu-film di Stanley Nelson, documentarista di grande esperienza già autore, fra l’altro, di The Black Panthers: Vanguard of the Revolution e Miles Davis: Birth of the Cool.

Nelson, con questo film, fa luce su una pagina particolarmente complessa e drammatica dell’America degli anni Ottanta, quella che, a partire dall’elezione del repubblicano Ronald Reagan giunse sino alla presidenza del democratico Bill Clinton.

Una lucida e spietata analisi di un periodo particolarmente complesso

Con interviste a storici, ex spacciatori ed ex tossicodipendenti, quella di Nelson è un’analisi lucida e spietata di quello che, quegli anni, hanno rappresentato per la comunità afroamericana.

Soprattutto per la sua componente più povera che viveva nei sobborghi delle metropoli quando, dopo il proliferare della cocaina, che era diffusa presso i ceti più benestanti, venne messo in commercio il crack, la nuova droga derivata dalla stessa cocaina e che, a differenza di questa, era alla portata della parte più debole e meno abbiente della società.

Proprio perché il crack era una droga che costava molto poco poté diffondersi rapidamente presso la comunità black, causando effetti devastanti dal punto di vista sociale e provocando l’emarginazione di milioni di neri nelle aree suburbane della nazione.

Crack: Cocaine Corruption & Conspiracy segue un percorso lineare che, partendo dalla prima diffusione della nuova droga, segue una narrazione che dura circa una ventina di anni e attraversando i periodi delle presidenze Reagan, Bush sr. e Clinton.

Crack: Cocaine, Corruption and Conspiracy' - A Deeply Impactful Documentary About A Drug That Ruined the Lives of Millions - Hollywood Insider

Il documentario evidenzia le enormi responsabilità dei vari governi che si sono succeduti nel corso di un decennio

Le varie testimonianze riportate nel film, da un lato sono esplicative dei danni permanenti provocati dalla diffusione del crack nella parte di società che ne fu colpita. Dall’altro evidenziano le enormi responsabilità dei vari governi succedutisi in quegli anni.

A partire dalla presidenza Reagan che utilizzò la diffusione del crack per finanziare i Contras nella guerra al governo sandinista nicaraguense. Attraverso la vendita di missili all’Iran, gli Stati Uniti acquistavano armi che venivano fornite ai Contras in cambio di una ingente quantità di cocaina che, una volta giunta negli Stati Uniti, veniva trasformata in crack e distribuita nei ghetti afroamericani.

Il film è suddiviso in otto differenti capitoli e prende avvio con la Convention che incorona Ronald Reagan a candidato repubblicano alle elezioni del 1980. Arrivando sino agli anni della presidenza del democratico Clinton che, al pari dei suoi predecessori repubblicani, dichiarò guerra alla droga con l’inasprimento delle pene per i consumatori o dei piccoli pusher, ma senza la volontà vera di colpire i grossi spacciatori.

Tutte politiche che si rivelarono ipocrite, senza alcun interesse a voler andare alla radice del problema, cioè tentando di risolvere una condizione di diffusa povertà che stava alla base del dilagare delle sostanze stupefacenti.

Crack: Cocaine, Corruption & Conspiracy: recensione - Cinematographe.it

Agli inizi degli anni Ottanta, infatti, gli Stati Uniti stavano vivendo una delle recessioni più gravi della loro storia e l’elezione di Reagan alla presidenza non fece altro che allargare ancora di più la forbice fra la parte ricca e quella meno abbiente del paese, facendo sprofondare anche la working class in uno stato di indigenza sempre più drammatico.

Il documentario di Nelson risulta essere un ottimo lavoro di indagine che mescola immagini di repertorio e interviste, utilizzando, come collante, una colonna sonora hip hop che ben si addice al tema e all’ambientazione.

Un atto di accusa nei confronti di una classe politica mai veramente interessata a porre fine a quella che, nel film, viene paragonata a una vera e propria epidemia.

Con una polizia corrotta che, se inizialmente chiude un occhio sui traffici e lo spaccio, con il passare degli anni e il mutamento dell’atteggiamento della politica, diventa sempre più violenta, scatenando una feroce repressione presso la comunità afroamericana.

Nel documentario viene inoltre posto l’accento sul ruolo negativo che hanno avuto i media, creando uno stato di disinformazione e di panico fra la popolazione criminalizzando le vittime della droga – in particolare delle donne – anziché informare sulle reali cause della diffusione della droga.

Conseguenza di questa disinformazione fu la campagna lanciata da Nancy Reagan “Just Say No!” che, fra lanci di palloncini verdi e spot televisivi con personaggi famosi che dicono no all’uso della droga – nel film si vedono Myke Tyson e Clint Eastwood – si rivelò un totale fallimento.

Crack: Cocaine Corruption & Conspiracy, che esce quasi in contemporanea con la serie Sanpa che, seppur sotto un altro punto di vista, affronta il medesimo, tragico problema della droga, si rivela un lavoro molto interessante.

In grado di mettere a nudo le contraddizioni, l’ipocrisia e la malafede della politica e delle classi dominanti nell’America di quarant’anni fa, mostrando gli effetti che, ancora oggi, si possono vedere su chi, quel periodo, lo ha vissuto sulla propria pelle.

 

Crack: Cocaine Corruption & Conspiracy

  • Anno: 2021
  • Durata: 89'
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Stanley Nelson
  • Data di uscita: 11-January-2021