Negli ultimi dieci anni, l’horror è rifiorito con una serie di film di valore indubbio, sia stilistico che testuale. Scopriamo insieme i migliori film horror da vedere rimanendo in un arco di tempo determinato. Abbiamo scelto di parlare dei film horror piú belli da vedere che sono stati prodotti e distribuiti tra il 2010 e il 2020!
Scappa – Get Out (2017)
Sotto una patina perturbante fatta più o meno di tutti i topoi del genere (dagli insistiti close-up degli oggetti all’immancabile scantinato) l’allora esordiente Jordan Peele costruisce un saggio di impressionante lucidità su cosa significhi essere neri in America nel 2017, dopo due amministrazioni Obama e subito prima di entrare nella temutissima era Trump, e sulle forme più sottili di razzismo; quelle nascoste sotto il tappeto di una borghesia democratica che ostenta la propria cultura liberal in maniera sin troppo parossistica. Del resto, fin dai tempi de La notte dei morti viventi di Romero, il cinema horror è stato sempre un veicolo privilegiato per qualsiasi messaggio di critica sociale e/o politica.
Scappa – Get Out è disponibile su Netflix e su Amazon Prime Video
Tra i film horror da vedere cé anche Babadook (2014)
Fa più paura un inquietante gentiluomo che, con la bocca spalancata e il cappello a cilindro, si fa largo nelle nostre peggiori angoscie – il Babadook del titolo, per l’appunto – oppure il dolore che si annida tra le pieghe di una famiglia che, vista dall’esterno, potremmo anche considerare normale? L’australiana Jennifer Kent finge di girare il classico horror sull’ancora più classico uomo nero che si palesa solo ai bambini, mentre in realtà viviseziona la mostruosità del quotidiano dimostrandoci, in un finale mesto e al tempo stesso potentissimo, che i mostri, oltre che combattuti, possono anche essere “addomesticati”.
Babadook è disponibile su Chili e sulla piattaforma Midnight Factory presente su Amazon Prime Video
It Follows (2014)
David Robert Mitchell si prende i suoi rischi e realizza un’opera seconda che, pur prendendo le mosse da alcuni dei luoghi comuni che chiunque bazzichi il cinema “di paura” conosce a menadito, ragiona sui meccanismi del perturbante con una lucidità di sguardo sconosciuta a molti autori ben più navigati, James Wan compreso. Si parte quindi dalla suburbia americana e da un gruppo di teenager in piena tempesta ormonale (elementi imprescindibili di qualunque slasher movie che si rispetti) per calarli in un incubo nel quale il Male si fa così astratto da non essere neanche più riconducibile a un referente fisico, seppure mostruoso. Perché il Male del quale si parla in It Follows può celarsi ovunque: in un passante così come in un amico o in un genitore, e questa sua ubiquità ne amplifica a dismisura il portato orrorifico annullando, al tempo stesso, le possibilità di fuga dei giovani protagonisti.
L’opera seconda di Ari Aster è un horror che, come in parte anche il precedente Hereditary, non rispetta quasi nessuna delle regole auree del genere. Midsommar – Il villaggio dei dannati inizia come un dramma, poi si trasformarsi in una strano road movie e infine virare deciso verso il perturbante ponendosi a metà strada tra una versione bucolica di Hostel e il folklore deviato di The Wicker Man. Gli ultimi venti minuti sono obiettivamente quanto di più disturbante si sia visto al cinema negli ultimi anni.
Midsommar è disponibile su Chili
A Quiet Place – Un posto tranquillo (2018)
L’attore John Krasinski, alla sua seconda esperienza dietro la macchina da presa, costruisce questo tesissimo monster movie tutto fondato sul non detto e, almeno fino a un certo punto, anche sul non visto. A Quiet Place – Un posto tranquillo è intrattenimento intelligentissimo che nega al suo stesso genere di riferimento – l’ horror – l’escamotage più abusato, ovvero l’utilizzo del sonoro, preferendogli un silenzio insistito che, se gestito ad arte come in questo caso, sa essere assai più assordante (e spaventoso) di qualsiasi rumore improvviso.
A Quiet Place – Un posto tranquillo è disponibile su Amazon Prime Video
The Witch (2015)
All’epoca dell’uscita in sala il regista Robert Eggers era giovane ma aveva già le idee molto chiare. Ovvero fondere le inquietanti suggestioni sonore di Kubrick con i primissimi piani di Dreyer in un asfissiante capolavoro di ambientazione bucolica così lontano dal nostro modo di intendere il cinema di genere da poter essere associato all’horror giusto in maniera tangenziale. The Witch è piuttosto una plumbea tragedia arcaica che si interroga in maniera profondamente religiosa – stracolma quindi di sensi di colpa – sul Male come entità assoluta e sulle sue ragioni. Tutto ciò attraverso la parabola di una famiglia di fondamentalisti cristiani che, nel 1630, viene cacciata da un villaggio del New England per un non meglio precisato conflitto e costretta a vivere in una landa desolata limitrofa a una foresta dove sembra aleggiare una presenza malefica. Scoprirete come questo film non possa non essere considerato un film horror da vedere assolutamente!
The Witch è disponibile su Amazon Prime Video
Quella casa nel bosco (2012)
Cinque studenti di college partono su un camper alla volta di una casa nel bosco per trascorrere un week-end di assoluto relax. Dopo aver fatto rifornimento in una pompa di benzina gestita da un uomo inquietante giungono a destinazione. Ormai a loro agio nella baita, iniziano a giocare a obbligo e verità quando una botola si apre svelando una cantina colma di strani oggetti. Sembra la trama del film horror più banale e scontato del mondo vero? Nulla di più lontano dalla realtà, perché Quella casa nel bosco, a cominciare dal suo stesso didascalico titolo, si rivela un gioiello che, attraverso un gioco metatestuale del quale ci guardiamo bene dallo svelare di più, riflette sui meccanismi stereotipi del cinema horror, senza però mai diventare uno di quegli esercizi di stile vagamente blasé per cui vanno matti i cinefili.
Quella casa nel bosco è disponibile su Netflix e su Amazon Prime Video
Sinister (2012)
Uno scrittore in cerca di rilancio si trasferisce in una casa isolata nel bosco (un altra) assieme alla moglie Tracy, al figlio dodicenne Trevor e alla figlia più piccola Ashley. Quello che, a una prima lettura, sembra una variante meno innevata della sinossi di Shining è in realtà uno dei colpi meglio assestati dalla Blumhouse al cinema horror di area più mainstream. Scott Derrickson conosce bene i trucchi del mestiere (rumori, saliscendi sonori e ambientazioni oscure) e li usa tutti ma, tra le pieghe di un racconto tutto sommato convenzionale, lascia trapelare una potenza simbolica – sintetizzabile in questa antica divinità pagana risalente al tempo dei babilonesi chiamata Bughul – assai rara in prodotti destinati ad un pubblico così ampio.
Sinister è disponibile su Chili e sulla piattaforma Midnight Factory presente su Amazon Prime Video
L’uomo invisibile (2020)
Previsto inizialmente per l’uscita in sala lo scorso marzo e poi passato direttamente all’on demand a causa della prima ondata di Covid, L’uomo invisibile è in pratica una riattualizzazione intelligentissima del capolavoro letterario di H. G. Wells ai tempi del #metoo. Leigh Whannell opera infatti un radicale ribaltamento del punto di vista privilegiato che, dallo scienziato che scopre come diventare invisibile, passa a quello della sua compagna – una sempre straordinaria Elisabeth Moss, sempre più a proprio agio nei ruoli di donna vessata dopo tre stagioni di The Handmaid’s Tale – che lo credeva morto e che tornerà a essere tormentata dall’uomo. In tal modo il reboot di un classico dell’orrore diventa un attualissimo thriller psicologico sul fenomeno dello stalking.
L’uomo invisibile è disponibile su Chili e su Tim Vision
Le streghe di Salem (2012)
Derivativo, eccessivo, fin troppo compiaciuto nel suo mix di efferatezze gore e cultura pop. Con Rob Zombie i denigratori hanno vita abbastanza facile, ma è anche abbastanza indubbio che il suo tocco abbia contribuito a restituire vigore a un genere troppo spesso innocuo e privo dell’elemento perturbante che dovrebbe essere invece sua unica e sola conditio sine qua non. Interamente costruito attorno alla sua musa/moglie Sheri Moon, Le streghe di Salem è forse, tra tutti i suoi film, quello nel quale la sua cifra estetica risulta più compiuta. Così come i numerosi richiami cinefili – si va dall’immancabile Carpenter a Polanski, passando addirittura per il nostro Lucio Fulci e per certe suggestioni memori dell’espressionismo tedesco – distillati con mano volutamente grezza ma non priva di picchi onirici.
Le streghe di Salem è disponibile su Chili
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