In anteprima al RIFF la prima puntata de Il Giro dell’Horror, un racconto a puntate sul mondo dell’horror all’italiana. Una docu-serie sul genere che viene veicolato in tutte le sue coniugazioni, non solo cinema, ma anche fumetti, letteratura e musica.
Il format che ci diverte sull’orrore
Il Giro dell’Horror sembra un format pronto e confezionato per la distribuzione tele e audiovisiva, con una conduzione, una direzione documentaristica e una messa in scena che a tratti è doc, altre volte diventa fiction. Un insieme di stili che ha per missione quella di divertire ma soprattutto di raccontare e divulgare l’horror italiano e i suoi territori sconosciuti. Scritto e ideato da Luca Ruocco, diretto da Paolo Gaudio, in ogni puntata della durata di circa 40 minuti, porta un ospite illustre dell’horror nostrano che a sua volta nomina lo special guest della puntata seguente.
La prima puntata con Domiziano Cristopharo
Il primo episodio, o meglio il primo giro, della serie sulla scena horror indipendente italiana si intitola: “Gatto Nero, Coccodrillo Rosso”, porta come ospite Domiziano Cristopharo, regista indipendente italiano horror, o meglio “gore”, frangia più estrema che in Italia è molto di nicchia, ma all’estero, in particolare negli USA, ha un vasto seguito. Cristopharo proprio negli States ha trovato il supporto e le produzioni per i suoi film, ormai oltre 20 in 12 anni di carriera. I rimandi e le citazioni vanno ai “mostri” del genere, Mario Bava, Ruggero Deodato e Lucio Fulci.
La cultura horror indipendente
L’iniziativa di Ruocco e Gaudio, autore e regista dentro la scena, già dai primi assaggi, denota una bella missione, quella di far conoscere una realtà che ancora si conosce poco, fin troppo trascurata in Italia. Dalla produzione di InGenereCinema.com, una missione culturale interessante, con degli espedienti curiosi e un soggetto tuttavia coinvolgente. Animazioni, interviste, messe in scena, travestimenti, improvvisazioni, puppet e molto altro in una soluzione trasversale e multimodale che nella sua particolarità non stona, anzi, tutto sommato ci intrattiene. Un viaggio che diverte anche se tratta i temi lugubri. Da riscoprire per gli amanti del genere e per recuperare “chicche”, tendenze ed elementi orrorifici molto interessanti.