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#RIFF Corti di animazione in concorso: soprattutto realtà aliene

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Della selezione speciale di dieci corti di animazione presentati in concorso al RIFF Rome Independent Film Festival di quest’anno, ecco cinque dei visionati:

First Born di Justin Bruce Lee

Arthur ama il kung fu, ma sua sorella è più brava di lui. Malgrado la delusione iniziale, non si sarà certo per vinto e si batterà per il suo riscatto.

Il regista, dal nome che p tutto un programma, chiaramente non poteva mancare dal realizzare un cortometraggio sul tema del kungfu. Ma First Born di Justin Bruce Lee è ben più di questo: è più un corto sul tema della fratellanza che sul talento dei piccoli protagonisti. Disegni, colonna sonora ed espressioni dei personaggi emanano una tenerezza incredibile.

Sul finale, quando si disegna un 力dall’intreccio dei due nastri, l’ideogramma della forza, si svela la vera forza a cui la storia si appella. Il ragazzino l’ha trovata in sé, fusione dell’incoraggiamento e del sostegno della sorella con la grande passione che lo spinge verso l’arte marziale.

Heal di Isabel Li

Un figuro ritrova un uccellino malconcio e tenta di restituirgli la libertà.

Heal di Isabel Li è un cortometraggi d’animazione futuristica, dove il protagonista è senza faccia e senza cuore. Quando ritrova un uccellino malmesso, privo di un’ala, si incammina nel suo mondo alienato per liberarlo. Questa ricerca svela delle misteriose verità su quella realtà assurda, omaggio tutto dichiarato a Salvator Dalì.

La liberazione dell’uccellino gli permetterà di smantellare un pezzettino di muro: da lì, dai pezzettini, iniziano i grandi gesti di coraggio e libertà.

Freeze Frame di Soetkin Verstegen

Ecco svelato il segreto dei fratelli Lumiere, o delle radiografie ospedaliere forse. Simpatico intermezzo animato, senza un vero inizio né una vera fine. Tende a restare vicinissimo al soggetto, con dettagli ripetuti, senza dare allo spettatore una visione completa di questo atipico svelamento di pellicole. Per questo, è più digeribile come delirio in bianco e nero o opera di videoarte.

Memories di Stefano Bertelli

Un paesaggio idilliaco e colorato, viene annullato dal progresso. Nello specifico vi costruiscono una centrale nucleare che irradia di luce bluastra la terra e anche oltre.

Memories di Stefano Bertelli è una elegia del passato “in cui si stava sempre meglio del presente”. Suoni e canti infantili si affiancano ad uno stop motion per lo più di cartone, che forza il ricordo nostalgico di una infanzia sparita.

Releasing Spell di Markéta Magidová

Un gruppo di alieni atterra sulla terra e si confronta con il prodotto culturale del popolo che l’ha abitata.

Delirante visione aliena in cui celeberrime statue del nostri passato si animano per riflettere sulla procreazione, la generazione di vita e la famiglia. Tutto questo menter un gruppo di alieni con i loro bebè sfilacciosi, assistono allo spettacolo colorato e stroboscopico. La colonna sonora elettronica è quasi opprimente e l’animazione ancora molto immatura per assecondare completamente i significati ricercati.

Qui puoi trovare la recensione degli altri cinque cortometraggi di animazione in concorso.

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