#RIFF: Women According to Men di Saeed Nouri

Il Roma Indpendent Film Festival presenta Women According to Men, il documentario iraniano, firmato da Saeed Nouri.

Women According to Men: i temi

L’opera vanta 120 clip di film d’archivio girati quasi esclusivamente da registi maschi, con l’intento di ritrarre la posizione domestica e sociale delle donne iraniane dal 1932 alla rivoluzione del 1979. Svariate tematiche si affastellano nel corso del film come la famiglia patriarcale, l’amore, l’inganno, le gravidanze e gli aborti indesiderati, i matrimoni combinati e la poligamia. Situazioni femminili che fanno da sfondo ai temi centrali del film: educazione, emancipazione e salvezza delle donne iraniane, divise tra tradizione e modernità.

Il regista Saeed Nouri

Nato a Teheran il 5 settembre 1974, Saeed Nouri ha iniziato i suoi studi cinematografici in Iran con una laurea al Sooreh Institute, seguita da un master in regia cinematografica. Continua i suoi studi in Francia, conseguendo un dottorato in studi cinematografici nel 2013.  Membro della Cinémathèque Française dal 2006 al 2012, ha partecipato a dibattiti e critiche cinematografiche sotto la direzione di Jean Douchet e Nicole Brenez. La sua ricerca cinematografica lo ha portato a intervistare centinaia di registi iraniani, oltre a pubblicare diversi libri. Traduttore e romanziere, ritornato in Iran nel 2012, ha classificato la materia del cinema iraniano in vista della realizzazione di questa storia. È così che è nato Women According to Men, dopo aver setacciato migliaia di ore di film per evidenziare i ruoli cinematografici delle donne tra il 1932 e il 1997.

In una recente intervista il regista ha dichiarato la sua volontà a saperne sempre di più sui suoi antenati. Da questa esigenza è nata la passione per gli archivi cinematografici. Saeed Nouri a tale proposito:

«In particolare, volevo sapere come venivano ritratte le donne nel cinema iraniano e l’atteggiamento degli uomini nei loro confronti,

ho guardato oltre 900 opere di narrativa realizzate prima della rivoluzione e ho trovato più di 70 soggetti riguardanti le donne».

Women According to Men: Le donne secondo gli uomini

Il film con un succedersi di spezzoni presi da diverse pellicole, diventa un’opera testamentaria delle varie condizioni che la donna è stata costretta a subire. La pellicola assume anche toni di più ampio respiro, non riguardanti solo la figura femminile, ma testimonia la volontà di emancipazione dello stesso Iran.

Il film, con estrema precisione e solidità, fornisce aspetti sulla storia dell’Iran come leggi, rivoluzioni, nuove ondate e cambiamenti.

Women According to Men è un viaggio non solo sulla figura storica della donna, ma anche dal punto di vista cinematografico.

La donna nel cinema

In un susseguirsi di spezzoni di film, dagli anni ’30 agli ’70, vediamo come la donna abbia dovuto farsi strada in questo mondo.

«La migliore creatura su questa terra sono le donne e le peggiori sono sempre le donne»

Questa è forse una delle frasi che meglio riassume come la figura femminile sia vista nel cinema iraniano. Ecco quindi che seguiamo tutte le varie “situazioni” che la donna poteva vivere nel cinema e non solo. Pensiamo alla prima regista Shahala Riari, bandita dalla produzione, così come alla prima attrice e, con sguardo ancora più ampio, di come l’attrice donna fosse vista come una dai facili costumi.

«Ci sono molti lupi travestiti da agnelli»

Un’altra frase che ricorre spesso e che comunica, immediatamente, come la donna sia effettivamente stata oggetto di un occhio cinematografico, quasi esclusivamente maschile. Non stupisce quindi che la donna sia oggetto di puro voyeurismo, oggetto di violenze, picchiata e stuprata.

Il film quindi non si ferma e racconta la donna durante la gravidanza, la tematica dell’aborto ed i matrimoni anche combinati. A livello relazionale troviamo quindi il rapporto con i padri, la donna che lavora, se non nelle quattro mura domestiche e tutti quegli amori complicati costretta a gestire.

Un documentario solido, in un bianco nero frammentato da didascalie su fondo nero: un viaggio dell’Iran che era.

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