I tanti triangoli rosa al Divergenti Festival Internazionale del cinema Trans
Si è appena concluso il Divergenti Film Festival, il Festival Internazionale di Cinema Trans, ideato e organizzato da M.I.T. – Movimento Identità Trans, un’edizione ricchissima di avvenimenti, tra convegni, proiezioni ed anteprime.
Il tema portante di quest’anno è “migrazioni trans”. Per raccontare le migrazioni come ricerca di vite migliori, in paesi migliori, per futuri migliori.
In quest’ottica è stato presentato in anteprima assoluta, il documentario I tanti triangoli rosa di Luca Gaetano Pira. Nato prima come progetto fotografico, esposto in diversi paesi, poi trasformato in un intimo documentario.
Con questo linguaggio, Pira fa testimoniare alcuni rappresentanti della comunità LGBTQ+ sulla totale assenza di diritti che lo stato e la comunità non riconosceva.
La repressione fino alla soppressione
Questo era ciò che vivevano in Spagna, Argentina, Cile, Uruguay negli anni delle dittature, ma che sappiamo bene continuano ad accadere ancora oggi in altri paesi.
La liaison costruita tra vecchie fotografie dei protagonisti e gli impressionanti racconti delle loro esperienze, tende a creare un contrasto emotivo, schiaffeggiato e riportato alla realtà da l’alternante performance di Las Indetectables, provocatoria e politicizzata band trans cilena.
Da queste testimonianze appare evidente che la diversità di genere era considerata un grave problema sociale, in un contesto storico emerso da una società prevalentemente rurale in cui le braccia dell’uomo producevano ricchezza. La diversità di genere rappresentava una diminuzione della forza lavoro. Esseri umani che non si sarebbero mai riprodotti naturalmente, questo era il pensiero comune.
Un’esistenza di lotte
Se pensiamo che l’omosessualità viene cancellata dal Manuale Diagnostico e statistico dei Disturbi Mentali (DSM) già dal 1974, ma depatologizzata dall’ OMS solo nel 1990, ci rendiamo conto che la strada di questa comunità è ancora lunga e tortuosa.
“La storia non si conosce e non si capisce, se non si racconta” lo dice una delle protagoniste, ponendo la necessità di creare una memoria storica, come sostengono tutti in questo documentario, per non cadere più di negli stessi errori, perché la memoria è futuro.
I molti triangoli rosa è un’opera che si pone come spunto di riflessione su come la natura abbia le sue ragioni e su come sia importante essere protagonisti della propria vita, anche quando tutti intorno a te pensano che tu non abbia neanche il diritto di viverla. Da vedere.