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#Torinofilmfestival: La scuola prossima di Alberto Momo.

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La scuola prossima, il documentario del regista Alberto Momo, è un racconto a più voci su quanto è accaduto e accade ancora oggi a scuola con la Didattica a distanza.

Presentato fuori concorso al Torino Film Festival, la pellicola è prodotta da Zomia in collaborazione con la Fondazione per la scuola.

Cosa succede alla scuola con il lockdown in tutta Italia?”.

È questa la domanda che si pone il regista Alberto Momo fin dal l’incipit del Documentario.

È una sorta di semaforo ad aprire il racconto, accostando una similitudine tra le luci rosse e verdi del computer, che segnalano i microfoni spenti o accesi durante le video lezioni, ad un ideale semaforo indice del contatto umano altalenante.

La telecamera si sposta poi nei corridoi silenziosi delle scuole vuote. Le maestre intente a togliere dalle pareti delle aule i festoni e i disegni dei bambini, le sedie accatastate negli angoli, i banchi vuoti e il vento che solleva le foglie nei cortili disanimati.

Il cancello si chiude lasciandosi alle spalle un mondo fatto di colori a pastello, musica, canti gioiosi, risate e passeggiate fra amici.

Imparare divertendosi.

Sembra questo ormai quello che manca di più e che si ricorda della scuola, quel contatto umano essenziale che la didattica a distanza non potrà mai garantire.

Il regista mostra come la comunità scolastica si è adoperata, ingegnandosi in vari modi per stabilire un contatto anche con gli alunni più difficili da raggiungere.

Raccogliendo le testimonianze di varie insegnanti il documentario sottolinea come la DAD abbia messo in evidenza le discrepanze sociali tra gli studenti e di come il contesto sociale influenzi il percorso didattico di uno studente e la sua “connettività”.

La difficoltà di avere a disposizione strumenti digitali idonei, il tablet fornito dalla scuola in comodato d’uso ma col terrore di romperlo e di doverlo ripagare, la connessione altalenante e i giga limitati : la tecnologia non è per tutti raggiungibile o Almeno non per tutti allo stesso modo e negli stessi tempi e la classificazione culturale e sociale ha un grande peso.

L’effetto è curioso ma realistico e a tratti commovente, soprattutto quando viene mostrato il lavoro fatto con gli studenti più fragili e bisognosi di strumenti e mezzi speciali.

Tra video lezioni, esperimenti didattici alternativi (  baccelli di piselli alla scuola dell’infanzia per imparare a contare), il documentario evidenzia come sia capace l’uomo di inventarsi gli “estremi rimedi” nei così detti mali estremi quando occorre.

La comunicazione ha mille facce, mille volti che si rincorrono su uno schermo diventando un unico profilo, una classroom dove incontrarsi, condividere informazioni, giochi, esperimenti educativi creati nell’attimo o anche progettati ma comunque Nuovi.

Come un coro che solleva voci diverse, in un mix di bambini e maestre, adolescenti e insegnanti, il film di Alberto Momo mostra vari modi di comunicare, provando a restituire un ambiente, uno stato emotivo particolare dei giorni vissuti. Lo vedo come un gesto d’amore e di cura verso la scuola e chi la vive.”

La scuola prossima è la storia di una scuola che ha voluto essere più vicina, perché nessuno si sentisse escluso, ma anche una riflessione su quello che potrebbe essere, in un futuro che non è mai stato così vicino

musiche: Diego Dioguardi, Fabian Nino Alfonso, Alberto Danzi

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